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Francesco Caputo: dal maestro Conte al sogno di Empoli

Francesco Caputo
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ciccio caputo
caputo e donnarumma esultano

Francesco Caputo: il bomber si racconta

Francesco Caputo, per tutti Ciccio, nasce ad Altamura, il 6 agosto 1987. Dopo una gavetta di tutto rispetto sui campi delle serie minori pugliesi, il grande salto nel Bari. I sogni da bambino, l’ammirazione per Del Piero, l’incontro con Antonio Conte che gli cambia la carriera, la promozione unita al dispiacere di non poter salire subito in A, fino al ricongiungimento col suo mentore a Siena.

Poi il ritorno ai “galletti” (di cui diventerà capitano) fino alla definitiva consacrazione con le maglie di Virtus Entella ed Empoli. Una carriera condita da grandi sacrifici e tanta umiltà. Oggi, a 31 anni, con il titolo di capocannoniere in tasca ed un campionato vinto da protagonista al Castellani, è pronto al grande salto in Serie A.

Ciccio Caputo, a 31 anni hai raggiunto la piena maturità tecnica e caratteriale.

Quest’anno sei capocannoniere della Serie B. Quando hai capito che avresti potuto fare questo mestiere? E, da piccolo, chi era il modello di attaccante a cui ti sei ispirato?

Si, penso che sia il momento più importante della mia carriera, dove ho raggiunto la piena maturità unita alla consapevolezza di dover affrontare qualunque sfida con grande umiltà ed una grande voglia di riuscire. Da piccolo ho sempre giocato a calcio, ci sono stati momenti difficili, quando ho dovuto prendere alcune scelte di vita complicate, che solo uno sportivo può capire.

Mi riconosco il piccolo merito di non aver mai mollato e, con un pizzico di fortuna e tanta determinazione, sono riuscito a realizzare il sogno che ogni bambino porta nel cassetto: fare il calciatore, il mestiere più bello del mondo. Non ho avuto un particolare riferimento di attaccante a livello tecnico ma ho sempre ammirato molto Alessandro Del Piero, per la sua professionalità esemplare, ed il suo modo di essere dentro e fuori dal campo.

Sei stato allenato da grandi tecnici, uno su tutti Antonio Conte, che ti ha avuto sia a Bari che a Siena. Quanto è stato importante per la tua crescita?

Si, mister Conte per me è stato importantissimo, soprattutto nel mio primo anno a Bari, in cui ho dovuto applicarmi quotidianamente per comprendere a pieno quello che mi chiedeva. É un allenatore eccezionale ma pretende grande impegno. Quando poi mi ha richiamato a Siena è stato più semplice perché conoscevo i suoi schemi ed il lavoro che richiede a noi attaccanti. Fondamentalmente credo che gran parte della mia crescita, del mio bagaglio tecnico ed umano, la debba a lui ed al suo lavoro. Ha una mentalità straordinaria.

Quest’anno hai trascinato l’Empoli alla Promozione, con una stagione strepitosa. 26 gol e 6 assist.

caputo e donnarumma esultano

Numeri da Serie A, campionato che hai solo sfiorato, segnando un gol con il Bari nel 2011. Ti senti pronto per il grande salto con la maglia dell’Empoli?

Questa è stata una stagione straordinaria. A livello personale non potevo chiedere di più. Penso che anche a livello di squadra abbiamo sorpreso tutti, realizzando qualcosa che nessuno si aspettava. Ho segnato come mai prima in carriera, con molti gol pesanti che sono valsi la promozione diretta in Serie A. Proprio in ragione della maturità tecnica di cui ti parlavo prima, mi sento pronto per affrontare il massimo campionato e, perchè no, togliermi qualche sassolino dalle scarpe. 

Ciccio, raccontaci il gol o comunque il momento più significativo della tua carriera, quello che ti ha dato la svolta.

Tra i gol più importanti per me non posso non menzionare quelli al primo anno in Serie B, a Bari. Lì ho segnato la mia prima tripletta nel campionato cadetto (contro il Grosseto, NdR ) ed in totale ben 10 gol che sono risultati decisivi per la vittoria del mio primo campionato. Per me sono stati momenti di grande soddisfazione e di profonda emozione.

Arrivavo dalla C2 ed al primo anno, al primo grande salto della mia carriera da professionista, non ho tradito le attese, vincendo il titolo. Il tutto nella splendida cornice di Bari, che è una città alla quale devo molto e che, per ovvi motivi, sento molto vicina a me.

Negli ultimi tre anni hai segnato a raffica, tra Entella ed Empoli, toccando quota 100 gol nella serie cadetta.

Prima di te solo 15 giocatori hanno raggiunto questo traguardo. Qual è il tuo obiettivo per il prossimo campionato?

Sicuramente raggiungere i 100 gol ed essere tra i primi marcatori della storia della Serie B per me è motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Tuttavia, per mia abitudine, guardo sempre avanti. Il mio obiettivo per la prossima stagione è dare il massimo per questa maglia, con grande umiltà, e contribuire alla salvezza dell’Empoli.

Sarebbe davvero la ciliegina sulla torta della mia esperienza qui in Toscana. Non voglio pormi obiettivi di cifre e di gol ma voglio pensare solo al campo, dove cercherò di dare tutto me stesso per il bene della squadra.

Grazie Ciccio Caputo. Complimenti per i grandi numeri che hai fatto in questa stagione ed un grosso in bocca al lupo per l’anno che verrà.

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Luigi Risucci

Public Servant, Editor, Lawyer

Luigi nasce a Matera nel 1990. Dopo la maturità classica, si laurea in Giurisprudenza nel 2015. La passione per la legge lo porta alla Specializzazione in Diritto Internazionale e Umanitario conseguita, col massimo dei voti, nel 2017 ed al titolo di Avvocato brillantemente conquistato nel 2018. Tra università e master vince otto borse di studio in altrettanti anni. Editorialista presso una testata giornalistica sportiva nazionale dal 2014, è arbitro di calcio presso la Sezione di Nichelino (TO). Dal 2019 vive a Torino, dove lavora come Funzionario dello Stato. Ama in maniera viscerale lo sport, i viaggi, la buona cucina ed il contatto con la natura.

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