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Uomini e alieni in Falling Skies: due mondi a contatto

Alieni e umani a contatto in Falling Skies.

Alieni e umani a contatto in Falling Skies.

Sul genere social drama post-apocalittico si fa notare Falling Skies prodotta da Steven Spielberg e trasmessa per la prima volta su Fox dal 2011, in chiaro sul canale Cielo dal  2012 e su Rai4.

La serie, nata dal genio creativo di Robert Rodat, ha registrato in America, con la prima puntata, 5.9 milioni di spettatori, un numero davvero notevole ed interessante.

La trama verte, e qui si sente la grande fantasia di Spielberg, sul contatto tutt’altro che pacifico tra due mondi, quello degli uomini e quello degli alieni. La presenza aliena sulla terra, a seguito di un’invasione, le cui dinamiche sono poco chiare nella prime puntate, è data come assunto di tutta la serie. Uomini e alieni, chiamati Skitter, vivono sulla terra divisi in fazioni e si fanno guerra gli uni con gli altri.

Spunti di fantascienza.

Gli incontri del terzo tipo non sono semplici né tanto meno pacifici ma offrono spunti di riflessione fantascientifici sul possibile contatto, di cui recentemente si parla molto, tra l’uomo ed esseri provenienti da altri pianeti e galassie.

E’ vero, infatti, che sono stati individuati sette Pianeti nell’universo, al momento non raggiungibili, che potrebbero ospitare l’uomo, per le condizioni favorevoli alla nostra razza e quindi, magari, anche forme di vita aliene. Personaggi principali.

Protagonista indiscusso è sicuramente Tom Mason, Noah Wyle, un ex professore e uomo di teoria che segue i corsi e ricorsi della storia da bravo insegnante quale era prima dell’invasione aliena.

Tom Mason non sembra essere un uomo di guerra, al contrario è improntato sulla riflessione personale e sul discorso filosofico. A lui si contrappone il Capitano Weaver, un uomo ferreo e combattivo, intransigente e a tratti cinico, soprattutto nei riguardi degli alieni.

Altro personaggio interessante è il Dr. Michael Harris, interpretato da Steven Weber che, contrariamente al Capitano Weaver il quale vorrebbe sic et simpliciter lo sterminio degli Skitter, intende studiare l’anatomia, il funzionamento e la psicologia degli alieni.

C’è poi il personaggio di John Pope, Colin Cunningham, ribelle e inarrestabile, capo di una gang di sopravvissuti, una sorta di anarchico con un codice morale tutto personale ed opinabile. Gli alieni in Falling Skies.

La novità interessante di Falling Skies sono gli alieni, questa volta pensanti e non più istintivi, capaci di ragionare lucidamente e di controllare gli umani attraverso dei particolari impianti tecnologici.

Conclusioni.

La serie è piuttosto lineare, il canovaccio dell’invasione aliena che mette in pericolo l’umanità è un po’ ritrito ma gli spunti di riflessione ci sono e si fanno sentire. Il tutto è condito da una massiccia dose di ansia che prende lo spettatore. Pensare di essere invasi e in qualche modo minacciati da presenze aliene è un’idea che può toccare l’uomo in maniera, talvolta, anche devastante. Nel complesso funziona bene.

La prima serie di Falling Skies è un po’ lenta nel carburare ma nelle successive riesce a riprendersi molto bene. Sta tutto nel riuscire a superare lo stallo delle prime puntate!

Leggi anche: Gotham la serie: dalla fantasia alla realtà.

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