Come costruire il risparmio.
Pillole per un pò di “cura” per costruire bene, oltre al Presepe, il Risparmio per l’anno nuovo. L’Italia è un Paese in cui il Risparmio è storicamente generato e detenuto dai cittadini in misura assai cospicua, tanto da risultare nei top 5 mondiali.
Nonostante l’alto debito pubblico, anche l’indebitamento globale del Paese è fra i migliori di quelli industrializzati. Parimenti in campo assicurativo gli Italiani sono molto attivi, stante che la raccolta premi in questo campo è l’ottava del Mondo.
Gran parte del Risparmio nazionale è investito in immobili abitativi (circa 7 mila miliardi) nonché in immobili industriali e commerciali (stimati attorno ai 3 mila), mentre il resto lo è in investimenti finanziari-bancari (quasi 5000 miliardi).
Di questi ultimi, 2 mila miliardi sono “controllati” dalla cosiddetta Industria del Risparmio Gestito.
La storica scarsa efficienza per i Risparmiatori, mediamente dimostrata dal Risparmio gestito, anche per i costi elevati applicati alla clientela spesso senza corrispettivi evidenti in termini di rendimento (fra i vari studi in merito, quello di Mediobanca, dal 1984 ad oggi;
il sempre latente conflitto di interessi: presente in particolare in enti bancari e finanziari di gestione, in cui non risulta garantita la separazione funzionale tra attività commerciale e di investimento.
Questi fattori fanno sì che necessiti al Risparmiatore, oltre che una grande attenzione nella scelta dell’intermediario a cui affidarsi ed ai prodotti proposti in sottoscrizione, un costante monitoraggio nel corso dell’investimento e, sovente (vedasi i cosiddetti “truffati dalle banche” di cui alla Leggi finanziaria per il 2019) , un’azione, purtroppo, a tutela ex post.
Come costruire il risparmio: Risparmiatore e Investitore
La principale questione su cui porre attenzione nasce dalla grave contraddizione in termini che è stata inculcata (con ovvie logiche a vantaggio della commercializzazione del suddetto Risparmio gestito), anche attraverso i media, circa l’equipollenza del concetto di Risparmiatore ed Investitore.
Non è così. Se si è risparmiatori, si lavora e risparmia quello che si riesce al netto delle spese, e si deposita il risparmio “a rendita sotto protezione” al rischio/depositario+creditizio più basso possibile, alle migliori condizioni correnti, considerando le esigenze temporali prevedibili di necessità di smobilizzo (anche tenendo delle “scorte a vista”).
Se si vuole investire (cioè “tirare fuori” un plus rispetto alla rendita), da sé o come fanno molti a mezzo terzi, non ci devono essere equivoci. Come “investitore” si rischiano a vari livelli quote del proprio capitale e, allora, c’è poco da lamentarsi se le cose o lo “spread” non vanno come sperato.
Se poi, si vuole speculare, c’è il C. Civ. che acclara cos’è lo “speculatore differenziale”, che può inoltre utilizzare strumenti e leve finanziarie e che può perdere anche più di tutto il proprio capitale.
Come costruire il Risparmio: Link normativi utili su banche, assicurazioni e finanza.
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