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Sul concetto della nuova era

Oramai un po' dappertutto si parla di una nuova era che deve iniziare o è già iniziata.

Oramai un po’ dappertutto si parla di una nuova era che deve iniziare o è già iniziata.

Questa sarebbe una sorta di età dell’oro che dovrebbe cambiare totalmente l’aspetto del mondo attuale e dell’umanità che lo abita. Ad un primo esame però, quel che di nuovo appare alla vista è solo caos e distruzione, disordine e violenza. Indubbiamente c’è del nuovo in tutto ciò ed è l’intensità in cui si manifestano questi fenomeni, mai visti prima nella storia del genere umano.

Cerchiamo però di essere il più obiettivi possibili per vedere nei segni dei tempi attuali una certa rivoluzione delle cose e dei fatti.

Prima di tutto vi è da notare che, la velocità di tutto e di ogni cosa è il segno evidente di questa nuova era. In un solo secondo, le notizie si propagano, in un attimo un film è visto dalla platea del mondo intero, in un microsecondo siamo collegati tramite i social con gente dall’altra parte del pianeta.

Sembra che il tempo si sia accelerato, vista la velocità che la vita odierna ha preso.

Noi siamo in realtà propensi a sposare la tesi di Renè Guenon. Secondo questo illustre teorico delle dottrine esoteriche, siamo entrati in un epoca la cui caratteristica principale sarebbe quella della “spazializzazione del tempo”, intendendo con ciò una sorte di implosione del medesimo che si dilaterebbe nello spazio fino a scomparire.

Il Guenon sottolinea il fatto che ciò rappresenterebbe propriamente la cosiddetta “fine dei tempi”, annunciata da quasi tutte le religioni presenti sul pianeta terra.

Questa tesi risulta interessante proprio per la sua base scientifica: il tempo implodendo su sé stesso ed annullandosi, provoca un collasso nell’economia delle cose e lo snaturamento delle leggi tridimensionali tipiche proprio di un universo spazio-temporale. Così facendo, si apre una spirale evolutiva diversa che potremmo dire guardi sulla “quarta dimensione”, sui domini dell’eternità cioè.

La fine dei tempi quindi sarebbe, non la dissoluzione apocalittica del mondo e dell’umanità, ma l’apertura di questi verso nuovi orizzonti che per noi attualmente sono difficili da concepire. Questa è la nuova era che alcuni stanno aspettando con impazienza e che altri pensano sia già iniziata con il progresso tecnologico.

Fattori di opposizione, generati dal comportamento globale dell’umanità, per adesso non permettono che tale nuova era si concretizzi totalmente e ciò è logico, poiché millenni di cultura umana incentrata sui valori tipici dell’universo a tre dimensioni, non possono essere annullati in un batter d’occhio.

Si tenta in tutti i campi di oltrepassare i limiti dello spazio e del tempo.

In ambito medico si cerca di vincere definitivamente le malattie e la morte stessa. Nel settore dell’arte, nuove tecniche cercano di frantumare i canoni che furono in voga fino a ieri, ed in ambito religioso tutte le fedi sono messe in discussione. Questo è segno certo che, nell’attuale medioevo tecnologico in cui noi tutti viviamo, una sorta di energia atmosferica impregni l’atmosfera di tutto il pianeta, generando il movimento di ogni essere e di ogni cosa.

Secondo Max Heindel, autore della sua celebre cosmogonia, la nuova era in cui siamo entrati è chiamata “periodo di Giove”, indicante con ciò l’inizio della smaterializzazione, non solo del pianeta in cui viviamo, ma anche del nostro corpo fisico denso. Anche questa teoria sembrerebbe rispecchiare i tempi attuali, poiché sempre più persone si stanno aprendo verso la ricerca del senso delle cose, cercando cioè una via di uscita dalla prigione rappresentata dalla materia.

Qualsiasi ricerca, metafisica, esoterica o religiosa, non può far altro che basarsi sui poteri dell’anima, su qualcosa di più sottile cioè del corpo di carne ed ossa comunemente chiamato fisico. Quindi, in un certo qual senso, la coscienza umana nella nuova era diventa più sottile, quindi più sensibile e per l’appunto, più veloce e meno materiale. 

Velocità e smaterializzazione sarebbero quindi le due caratteristiche più palesi della nuova era. Appurato cioè, che in effetti un nuovo periodo sia iniziato per l’umanità, rimane il dubbio sul modo con cui affrontare i nuovi tempi. Varie indicazioni ci sono state date da esseri verosimilmente realizzati.

Tutti questi esseri, indicano la strada dell’abbandono dell’io, per permettere effettivamente che l’anima-spirito latente nel cuore, si risvegli dal suo sonno di oblio. Queste classiche concezioni spirituali, in realtà non sono ben accette dalla stragrande maggioranza degli uomini, incentrati attualmente proprio sul culto egocentrico dell’io.

Ma pare che l’esigenza, per entrare in modo armonioso nella nuova era, sia proprio quella dell’abbandono dell’io. Una società basata prettamente sullo sviluppo esacerbato dell’io, non può che creare dissonanza con le forze rivoluzionarie che incitano l’uomo ad un rivolgimento interiore.

Secondo noi, è questo fatto che crea lo stato caotico e violento del mondo attuale, il voler rimanere attaccati a valori cioè, prettamente egocentrici, quando è oramai evidente a tutti che, solo nell’impersonalità e nel rispetto sincero dei nostri simili, si può edificare una società armoniosa basata sull’ugualità, la fratellanza e la libertà.

Leggi anche: Falsa morte mistica dell’io

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Fabio Duranti

Fabio Duranti (Milano 1969) è uno scrittore che fonde l'alchimia delle parole con la sua innata ricerca interiore. Da oltre 30 anni si interessa di esoterismo "serio", filosofia, metafisica e mitologia, sempre sulla base dello gnosticismo originale. Ha pubblicato tre libri con diverse case editrici, e prossima è l'uscita di altre sue due opere.

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