Cinema

One Night in Miami: Le quattro icone

One Night in Miami: eroi e discriminazione.

One Night in Miami di Regina King parla del periodo in cui il movimento sociale attivista internazionale ‘Black Lives Matter’, creatosi nel 2013, è impegnato nella lotta contro il razzismo. Ed esce su Prime Video. Si tratta dell’incontro accaduto in una camera d’albergo tra quattro icone nere maschili appartenenti alla cultura afroamericana degli anni ‘Settanta. Nello specifico la sera del 25 febbraio 1964 nell’Hampton House Motel nel quartiere Overtown di Miami.

Il film, presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia del 2020, è diretto dall’attrice Regina King; vincitrice del Premio Oscar come miglior attrice non protagonista per la pellicola del 2019 di Barry Jenkins Se la strada potesse parlare. In One Night in Miami, la King è stata brava a dirigere gli attori. È riuscita a trasmettere loro l’unione religiosa, il fascino della notorietà, la passione della lotta e il bisogno di restare amici precisamente come tutti gli altri.

I protagonisti di questa notte, tanto irreale quanto plausibile, sono il cantante Sam Cooke, il campione di football Jim Brown, il politico Malcolm X e il pugile Cassius Clay. Quattro leggende per tutti gli afroamericani; dei veri e propri attivisti anti-razzismo, uniti da un legame trasparente e sincero. Sono quattro amici autorevoli, ma screditati da una società palesemente razzista. Sono eroi di un mondo in cui si può giungere fino a un certo livello, ravvivare la società per poi auto condannarsi.

Le debolezze nelle battaglie delle minoranze.

In One Night in Miami sono presenti caratteristiche tipiche del cinema nero hollywoodiano; per esempio, l’amicizia come unica base per una comunità minacciata dai bianchi. Il bisogno di un eroe superiore che combatta contro il Sistema e di una figura autorevole che dia loro forza e coraggio. È Un’opera rivolta a tutti coloro che vogliono conoscere il privato e l’intimità di quattro uomini grandiosi e nello stesso tempo fragili.

I destini di questi quattro amici eccezionali sono cambiati appena usciti da quella stanza. Una camera affittata da Malcom X per festeggiare in compagnia la vittoria sul ring di Cassius Clay contro Sonny Liston al Miami Beach Convention Center. Si ritrovano a mangiare gelato e a raccontarsi le loro vite e i loro sogni. Ore più tardi, Clay rende pubblica la sua conversione all’Islam e viene ribattezzato da Malcom X con il nome di Muhammad Alì.

One Night in Miami è scritto da Kemp Powers ed è tratta dal suo stesso spettacolo teatrale del 2013. Lo sceneggiatore ha immaginato le loro conversazioni, ragionando sui loro caratteri, sui loro diversi principi sociali e politici e sulla coscienza della loro funzione pubblica. Sono quattro incredibili personalità descritte come uomini che riflettono sulle loro esistenze. Cooke, Brown, Malcom X e Clay sono personaggi chiave dell’essenzialità dell’amicizia, del cedimento sociale e dell’attivismo.

Importanza degli anni ’60 per gli afroamericani.

L’azione di One Night in Miami è ambientata nel culmine dello scontro per i diritti civili; la battaglia che per l’America e la comunità afroamericana ha incarnato un periodo di passaggio tra tutto ciò che è sempre stato e tutto ciò che ci si augura possa essere sempre. Negli Stati Uniti in cui i bianchi sono decisi a non far accomodare i neri nelle loro case, l’opera arriva a comprenderne le stridenti incoerenze per cui l’approvazione delle norme rende difficoltoso lottare, credere o intuirne la diversità.

L’opera è un cammino all’interno di quattro personalità intelligenti chiuse dentro quattro mura che, da deprimenti, diventano ospitali; un esperimento cosciente di riflessione su loro stessi e il loro mestiere. La mattina dopo quella famosa notte, i quattro amici sono decisi a creare un nuovo universo per la loro comunità e per loro stessi. L’incontro di questi uomini importanti della cultura black aiuta a ripulire l’immagine pubblica e accedere al privato della Storia.

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