Cinema

Il potere della personalità: The Umbrella Academy

The Umbrella Academy: Prima stagione.

Gli occhi degli spettatori sono puntati su Netflix, la piattaforma che rilascerà il 31 luglio 2020 la seconda stagione di The Umbrella Academy, serie che ha ottenuto un successo davvero strepitoso alla sua prima uscita, avvenuta a febbraio 2019.

Il prodotto, scritto da Steve Blackman (vincitore del premio Writers Guild of America Award per la seconda stagione di Fargo), è la trasposizione del celebre fumetto uscito dalla creatività di Gerard Way e Gabriel Bá.

Il fumetto, pubblicato in Italia nel 2009, venne considerato dalla critica come un’opera rivoluzionaria. Infatti, l’intento degli autori era portare il genere dei supereroi a un pubblico molto ampio, attraverso una mescolanza di linguaggi e stili che oltrepassassero i limiti imposti dal fantasy. Un obiettivo, quest’ultimo, riuscito perfettamente anche nella nuova serie televisiva.

La storia.

La trama trae le sue fondamenta da una base puramente Sci-Fi: lo scienziato miliardario Reginald Hargreeves decide di allevare una squadra di ragazzini potenzialmente speciali per le proprie ricerche. Gli studi e gli esercizi, quasi militari, danno i loro frutti: i giovani protagonisti iniziano a manifestare dei superpoteri. Tutti, tranne Vanya, una ragazzina che, non avendo particolari doti, viene subito messa in secondo piano.

Più che membri di una famiglia, i ragazzi sono dei veri e propri alunni di una scuola particolare. Hargreeves fonda la Umbrella Academy per allenarli e sfruttarli, ovviamente senza coinvolgere la povera Vanya, che si ritrova a vivere un’infanzia triste e piena di solitudine.

Da qui, tuttavia, la storia prende una strada completamente lontana dal genere fantascientifico. Nonostante gli eroi debbano tentare di salvare il mondo da forze malvagie, i rapporti interpersonali sono i veri protagonisti della vicenda.

Lo scavo psicologico è davvero rilevante, specialmente per quanto riguarda Vanya, la cui mente soffre di gravi disturbi a causa dello scarso affetto ricevuto da bambina. La storia di una famiglia in rovina, che ricorda vagamente I Tenenbaum di Wes Anderson, viene analizzata attraverso tinte ironiche e un non-sense davvero peculiare.

Il tema del supereroismo imposto ai ragazzi dell’Umbrella Academy, permette allo spettatore di riflettere sul condizionamento della propria famiglia di origine nell’espressione delle proprie capacità e sulla necessità di trovare il proprio io più autentico anche in modo sovversivo e anticonformista. Una problematica, questa, che appartiene più al genere di formazione che alla tipica vicenda in puro stile X-Men.

Le peculiarità che convincono.

Le scene di azione, che i fan di Kingsman adoreranno, donano un tocco di violenza ironica e leggera, anche grazie alla magistrale colonna sonora. Proprio quest’ultima è il fiore all’occhiello della serie, che si contraddistingue nel panorama cinematografico per l’utilizzo di un sound pop e intrigante. Si pensi alla scena in cui, contemporaneamente, tutti i protagonisti ballano da soli nelle proprie stanze I Think We’re Alone Now di Tiffany.

Questo momento così toccante colpisce per la straordinaria delicatezza con la quale viene rappresentata una normalissima quotidianità. Musica, linguaggio e tematiche sono dunque elementi di grande attualità, che spingono il pubblico giovane a sentirsi coinvolto e al centro della vicenda.

Tutto questo funziona grazie alla sapiente scelta degli attori, dai più famosi, come Ellen Page, già esperta in ruoli drammatici e fantascientifici (Juno, X-Men), ai giovani esordienti, ad esempio Aidan Gallagher nel ruolo di Numero 5. Il cast risulta dunque eterogeneo e ben assortito tanto quanto gli eroi protagonisti e i curiosi spettatori, pronti a calarsi nei ruoli degli alunni della Umbrella Academy. Non resta che aspettare il 31 luglio 2020 per scoprire se la seconda stagione sarà all’altezza delle aspettative.

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