Libri

Il cordone di fiori: un libro di Janette Lart sulla violenza e il femminicidio

“Il cordone di fiori” parla della violenza sulle donne e di femminicidio.

In un piccolo borgo calabrese, che viene indicato con un nome di fantasia, si porta avanti con passione un negozio di fiori, lasciato in eredità da una fioraia molto stimata. Qui giunge una giovane bisognosa di lavoro, con a carico una bambina. Nel frattempo accadono fenomeni strani, paranormali.

Alcune donne del paese sostengono di aver incontrato le anime delle donne vittime di femminicidio. Insieme decidono di portare dei fiori e di aiutarle a liberarsi dal fardello morale inflitto dalla comunità di appartenenza, attraverso un’attività di coaching che possa restituire loro autostima e facilitare il trapasso.

Il cordone di fiori: link di vendita.

Da questa e da altre esperienze quotidiane nasce “Il cordone di fiori”, un’associazione che lotta per i diritti delle donne. Un Romance che mostra le diverse realtà dell’amore, che parla di famiglia e di inclusione. Un libro che pone al centro la donna, sempre divisa tra lavoro/carriera e maternità, alle prese con i rapporti familiari.

La struttura della narrazione è abbastanza originale e si articola tra poesia, romance e aforismi. I dialoghi sono semplici e naturali, la parte descrittiva essenziale, ma nel contempo completa e adeguata. Le poesie sono dei monologhi teatrali.

L’autrice riesce ad inserirle con abilità per delimitare il passato. In effetti tutto il romanzo si muove progressivamente dagli eventi del passato a quelli futuri, che rappresentano la volontà di costruire un mondo migliore, dove le nuove generazioni possano relazionarsi con pari dignità, senza differenze di genere.

Pur essendo il sequel del romanzo “Quei fiori”, è un libro che può essere letto in autonomia. I lettori che hanno seguito le avventure precedenti, troveranno la maturazione dei personaggi e probabilmente saranno più appagati da un epilogo a lieto fine.

“Il cordone di fiori” è un romance particolare che tratta di fatti sociali in modo semplice, senza appesantirne la drammaticità, alla ricerca di soluzioni, come si legge in un estratto:

«Ti presento Nellina Ruma, viene dalla provincia di Cosenza. Ha lasciato la sua famiglia che le imponeva di abortire», continuò Giulia. «Benvenuta, se vuoi far parte del clan, ti devi unire a noi ogni prima domenica del mese per un privet a base di ketchup e patatine. Puoi portare la bambina naturalmente, le ragazze sono ben accette».

Leggi anche: Femminicidio: educare gli uomini per prevenire la violenza sulle donne

amanti dei libricurarsi con i libridonnefamigliainclusionelibri da leggererecensioneromanzi d'autoreromanzoromanzo psicologico
Commenti ( 1 )
Commenta