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Kamala Harris: il volto nuovo della Casa Bianca

Vicepresidente USA in pectore: Kamala Harris ha una storia particolare che ripercorre parzialmente quella di Barack Obama.

Kamala Harris è entrata nella storia: è la prima donna (e la prima donna afroamericana) a diventare vicepresidente degli Stati Uniti. Figlia di madre indiana e padre giamaicano. Ha studiato alla Howard University e all’Hasting College of the Law di San Francisco per poi ricoprire il ruolo di viceprocuratore distrettuale della Contea di Alameda.

Viene eletta nel 2003 procuratore distrettuale di San Francisco per poi completare la scalata gerarchica a Procuratore Generale della California, carica mantenuta fino al 2017.

Impegnata nei reati contro l’ambiente e contro gli stupefacenti, divenuta famosa per aver alzato il tasso delle condanne nella sua contea dal 50 al 76%. Fervida sostenitrice delle cause delle minoranze nere americane, di quelle del movimento LGBT ed impegnata nella lotta alla dispersione scolastica. A 54 anni si presenta come il “volto giovane” della Casa Bianca di Joe Biden, in grado di prendere per mano il Partito Democratico e proiettarlo verso il futuro.

Un futuro che potrebbe vederla rompere anche quel soffitto di cristallo al quale aspirava Hillary Clinton e diventare, in una ipotetica staffetta con Biden nel 2024, la prima donna presidente. Prima donna, anche in questo caso, a ricoprire gli incarichi di cui si discorreva, la Harris ha conquistato un seggio in Senato nel 2016 nell’anno della vittoria di Donald Trump.

E al tycoon newyorkese ha subito dichiarato guerra, non ritenendolo il ritratto né l’aspirazione della “sua” America e di quella di milioni di donne e delle minoranze che popolano gli States. Il Senato l’ha proiettata sul palcoscenico della politica nazionale con gli “interrogatori” all’ex ministro della giustizia Jeff Session e quelli a Brett Kavanaugh, nominato alla Corte Suprema da Trump.

Il prestigio conquistato l’ha spinta nel 2019 a considerare di correre per la Casa Bianca. Nonostante ci abbia messo anima e corpo, il suo tentativo non è però andato a buon fine ed è stata costretta a battere in ritirata. Le primarie le concedono però l’occasione di diventare un volto familiare per milioni di democratici, conquistati anche grazie al duro scontro proprio con Biden, per il quale si rivela una delle rivali più agguerrite.

É rimasto celebre infatti l’aspro confronto fra i due nel corso di uno dei dibattiti: Kamala ha rinfacciato a Biden di essersi compiaciuto della collaborazione con due senatori segregazionisti negli anni ’70.

Ha fatto sfoggio anche di outfit del tutto inconsueti per una donna “di potere”: nella sua prima visita in uno Stato in bilico, il Wisconsin, la vice di Biden ha detto addio ai tacchi sfoggiando delle comode sneakers. Una scelta che ha mandato in fibrillazione il web.

Non contenta, ha raccontato all’America di conoscere una ragazzina nera che, per fortuna, era potuta andare in una scuola migliore grazie ad un servizio di scuolabus per le minoranze che vivevano nei quartieri più disagiati; servizio al quale – ha ricordato – il senatore Biden si era opposto: “Quella ragazzina ero io”.

Prima del 2016 Kamala Harris aveva già attirato l’attenzione di Barack Obama, che l’aveva definita “la più bella procuratrice americana”. Un commento che l’aveva mandata su tutte le furie tanto da chiedere, e ottenere, le scuse dell’allora presidente.

Colta e trascinatrice di folle, molti la chiamano proprio l'”Obama donna”, un soprannome ingombrante che però non l’ha mai spaventata e che non le ha impedito di criticare l’ex presidente sul tema legato all’immigrazione.

“Non ero d’accordo con il mio presidente” e con il concetto di espellere ogni immigrato privo di documenti, a prescindere dai precedenti penali, ha detto durante un dibattito delle primarie. Alla tradizionale famiglia americana dei Biden, la Harris affianca una famiglia moderna e allargata.

Sposata con Douglas Emhoff, (che diventerebbe il primo Second Gentleman della storia) la Harris non ha figli suoi ma è la ‘Momala‘ – questo è il suo soprannome – di Cole e Ella, le figlie che il marito ha avuto dalla prima moglie. “Ho avuto tanti titoli nella mia carriera, ma Momala sarà sempre quello che ha il maggior significato”, ha confessato Kamala.

Dichiarazioni che ne hanno evidenziato il volto umano, una dimensione di normalità che ha conquistato l’elettorato.

Una working class heroine, venuta dal basso, che si è conquistata il suo spazio con lo studio e l’impegno, scalando le gerarchie dell’amministrazione e della società con merito, capace di ritagliarsi uno stile ed un aplomb politico del tutto nuovo nel suo genere. Sarà lei il volto non convenzionale e frizzante della nuova Casa Bianca targata Joe Biden.

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