Kinds of Kindness: la poetica cruda di Lanthimos
Kinds of Kindness: il regista greco non ha paura di usare il grottesco per raccontare le proprie storie. “Kinds of Kindness” è la nuova dramedy di Yorgos Lanthimos. Presentata in anteprima mondiale il 17 maggio 2024 alla 77ª edizione del Festival di Cannes, è uscita nei cinema italiani il 6 giugno. Sta avendo un così […]
Kinds of Kindness: il regista greco non ha paura di usare il grottesco per raccontare le proprie storie.
“Kinds of Kindness” è la nuova dramedy di Yorgos Lanthimos. Presentata in anteprima mondiale il 17 maggio 2024 alla 77ª edizione del Festival di Cannes, è uscita nei cinema italiani il 6 giugno. Sta avendo un così grande successo che, dopo un solo giorno di programmazione nelle sale, è già al primo posto al botteghino nel nostro Paese.
Trama del film e Cast del lungometraggio.
“Kinds of Kindness” è formato da tre episodi e gli stessi attori interpretano personaggi differenti in ogni vicenda. Il primo s’intitola “La morte di R.M.F.” e racconta la storia di Robert, un impiegato che ha stabilito di raccomandare il controllo completo della propria vita a Raymond, il suo capo. In cambio, il suo datore di lavoro lo premia con oggetti sportivi molto rari da collezione come la racchetta distrutta da John McEnroe o il casco di Ayrton Senna. Ma davanti all’invito di compiere un omicidio, Robert reagisce.
Il secondo, invece, “R.M.F. sta volando”, parla di Daniel, un agente di polizia, afflitto per la scomparsa di Liz, sua moglie, nel corso di una vacanza al mare. All’improvviso, Liz torna a casa, Daniel, però, crede che non sia la sua vera moglie e obbliga la donna a fare gesta sempre più strambe e crudeli. Infine, il terzo episodio, intitolato “RM.F. mangia un sandwich”, ha come protagonista Emily, una donna che ha lasciato figlia e marito per entrare a far parte della congrega del santone Omi. In compagnia di Andrew, un membro della setta, Emily è impegnata nella tormentata ricerca di una persona dai poteri soprannaturali.
“Kinds of Kindness” è stato girato mentre il regista montava “Povere creature!”. Quindi, è riuscito ad avere quasi tutto lo stesso eccellente cast del film precedente. Si tratta di Emma Stone, Willem Dafoe, Margaret Qualley, Hong Chau, Joe Alwyn, Mamoudou Athie, Hunter Schafer e Jesse Plemons. Quest’ultimo vincitore del Prix d’interprétation masculine all’ultimo Festival di Cannes.
Le storie trattano temi universali con originalità e intelligenza.
In “Kinds of Kindness”, Yorgos Lanthimos è bravissimo a parlare di tematiche universali con intelligente umorismo spregiudicato, incitamento alla riflessione mediante lo shock e canti gregoriani. Tutti i personaggi, infatti, hanno a che fare con la devozione nei confronti dell’altro, la necessità di sentirsi ascoltati, la dipendenza e l’affabilità. La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista insieme al fedele Efthymis Filippou, è composta con grande maestria, capace di coinvolgere sin da subito lo spettatore, anche grazie a situazioni e climi psicologici misteriosi e freddi.
Infatti, già la bellissima canzone Sweet Dreams degli Eurythmics, presente nei titoli di testa, fa immergere il pubblico in un’atmosfera piena di piacevoli sensazioni contrastanti. Per il regista il brano è importante, tanto da prendere il posto della marcia trionfale del jingle della Searchlight Picture. Si, perché, se alla base delle storie ci sono degli elementi leggeri di commedia, ben presto questi si tingono di horror macabro e crudo. Ed è lì che lo spettatore entra nel profondo del racconto e, soprattutto, dentro la psicologia dei protagonisti ammalianti e un pò bordeline.
Kinds of Kindness: l’essere umano può cadere con facilità nell’oblio.
Yorgos Lanthimos con “Kinds of Kindness” vuole distruggere tutte le nostre certezze, le nostre abitudini e i nostri porti sicuri. Ci catapulta in una realtà a noi sconosciuta e ci abbandona, insieme alla nostra necessità di essere accettati, alle nostre fissazioni e ai nostri timori. Il regista, quindi, con intelligenza prende in giro coloro che dipendono dagli altri e anche coloro che hanno la mania del controllo. E tutto questo porta gli spettatori a riflettere veramente su come siamo nel profondo.
Bisogna ammettere che il film va visto con mente e spirito liberi e sgombri di ogni sovrastruttura per apprezzare ogni messaggio dentro alle situazioni, ai personaggi e persino agli oggetti di uso comune che, all’improvviso, posso assumere un significato tutto particolare. Lo stesso vale per le canzoni, come How Deep Is Your Love dei Bee Gees e Brand New Bitch di Cobrah, inserite nei momenti giusti e che possono far provare emozioni diverse da persona a persona.
Leggi anche: Baby Reindeer: il nuovo gioiello seriale di Netflix
No Comment! Be the first one.