Luc Besson fa impazzire il pubblico della Festa del Cinema di Roma 2022

Il cineasta francese è uno dei più importanti e significativi del cinema di fantascienza mondiale. Luc Besson ha incantato il pubblico della 17ª edizione della Festa del Cinema di Roma 2002. Un evento straordinario, che tutti i cinefili e gli amanti della fantascienza ricorderanno per sempre. Si tratta di uno dei registi, sceneggiatori e produttori […]

Dicembre 2022
4 Mins Read
58 Views

Il cineasta francese è uno dei più importanti e significativi del cinema di fantascienza mondiale.

Luc Besson ha incantato il pubblico della 17ª edizione della Festa del Cinema di Roma 2002. Un evento straordinario, che tutti i cinefili e gli amanti della fantascienza ricorderanno per sempre. Si tratta di uno dei registi, sceneggiatori e produttori cinematografici francesi più pop della sua generazione.

Da ragazzo voleva diventare un biologo marino, con la specializzazione nello studio dei delfini. Non amava molto la scuola, così ha cominciato ad appassionarsi alla fotografia e ai fumetti.

La sua carriera nel cinema inizia come assistente alla regia e nel 1983 gira come regista il suo primo film di fantascienza “Le Dernier Combat”. Parigi è distrutta da un disastro nucleare e comandata da persone avvilite e violente. Sono il Dottore (Jean Bouise), il Capitano (Fritz Wepper), il Bruto (Jean Reno) e il Nano (Maurice Lamy). E poi, c’è l’ Uomo (Pierre Jolivet) che va in giro per la città, in solitudine. Con questa pellicola vince il “Premio della Critica” al Festival Internazionale del cinema fantastico di Bruxelles.

Alla Festa del Cinema di Roma 2022, Luc Besson ha raccontato che “nessuno ha creduto in questo film, ma lui e il suo team, formato dai suoi amici, erano testardi e hanno lavorato quasi senza soldi. Avevano problemi a pagare i pasti. Giravano dopo le 12 perché dalle 9 andavano in giro alla ricerca di denaro per comprare il cibo.”

Luc Besson: “Bisogna avere fiducia nel proprio lavoro. Non lasciare che gli altri ci fermino. Dobbiamo andare avanti con sicurezza”.

Ha parlato anche dell’importanza del suono del film: “le camere in azione facevano rumore, quindi, il rumorista doveva coprire tutto. E il suo lavoro era molto importante, anche perché, visto che il film è muto, i suoni erano fondamentali.” Il regista ha aggiunto che “sono riusciti a trovare i soldi per il mixaggio e il compositore della musica ha lavorato in una sola notte.” Dopo questo primo film, grazie alla Gaumont, ha potuto girare “Subway” e “Le Grand Bleu”.

Con i due film è riuscito a pagare tutti i suoi amici che hanno collaborato alla realizzazione di “Le Dernier Combat”.

“Le Grand Bleu” ha aperto il Festival di Cannes del 1988, ma non è stato accolto bene dalla critica. Luc Besson, però, “non si spiega come mai la stampa lo ha odiato così tanto. Poi la pellicola è diventata oggetto di studio, perché è diventata molto amata dai giovani.” Poi ha girato “Nikita” e “Léon”.

Nel 1997 è arrivato uno dei suoi più grandi successi commerciali, con protagonista Bruce Willis, “Il quinto elemento“.

Luc Besson, al pubblico della Festa del Cinema di Roma 2022, ha detto che “in fase di scrittura di questo film, ha composto 600 pagine su come funzionava la società dell’epoca in cui era ambientata la pellicola. Questo perché la fantascienza lo aiuta a reinventare tutto, infatti, ama la leggerezza di questo genere. Il film lo ha scritto a 16 anni. Da ragazzo, dalla finestra della propria camera, vedeva mucche e pensava ai taxi volanti. Non amava leggere, s’immaginava tutto quanto.”

Il moderatore dell’incontro ha chiesto al regista se con la realizzazione della pellicola Lucyè cambiato il suo lavoro con il digitale. Il cineasta ha risposto che “non è bravo con la tecnologia. Questo lavoro lo lascia agli altri, agli specialisti. Preferisce dedicarsi esclusivamente all’immaginario.

Luc Besson: “Amo le donne forti. I personaggi femminili dei film di Bond non m’interessano”.

Ed è orgoglioso di questo film, perché ha avuto la possibilità d’inventarsi tutto. Trasformare il nero in bianco e il bianco in nero.”

Durante la masterclass della Festa del Cinema di Roma 2022, viene chiesto a Luc Besson quale sia il suo ruolo preferito nel cinema. Il regista ha risposto che “preferisce essere uno sceneggiatore perché può scrivere ciò che vuole. Si alza alle 4 del mattino ogni giorno per lavorare e lo fa fino al momento della colazione della propria famiglia. Se non scrive è nervoso, è un lavoro faticoso, ma gioioso. Essere un regista è molto più difficile perché bisogna essere sempre al massimo sul set. E alla fine ci si sente sfiniti.” 

Noi de “Il Progresso Magazine“, gli abbiamo chiesto se, nel corso della sua carriera, ha mai avuto il blocco dello scrittore. Luc Besson ha risposto che “ha buttato le prime 4mila pagine. Poi ha preso l’abitudine di sedersi con tè e musica e il lavoro è venuto fuori con facilità. Bisogna avere molta pazienza con la scrittura. Con il passare del tempo si migliora, infatti, non ha un blocco dello scrittore da 20 anni. Il segreto è scrivere ogni giorno, minimo 3 ore, poi uscire e prendere ispirazione.”

Dal pubblico della Festa del Cinema di Roma 2022, al regista è stato chiesto quali sono i suoi cineasti italiani preferiti. Luc Besson ha risposto di “amare Federico Fellini, Gianfranco Rosi e Matteo Garrone.”

Leggi anche: Festa del Cinema di Roma 2022: Il pubblico incontra Francesco Piccolo e Sandro Veronesi

Exit mobile version