Elliott Erwitt: il Charlie Chaplin della fotografia

Elliott Erwitt: annoverato fra i grandi maestri della fotografia mondiale di tutti i tempi. Elliott Erwitt è membro dell’illustre Agenzia Magnum e fu collaboratore di celebri riviste del calibro di Life. I suoi scatti, prevalentemente in bianco e nero, hanno segnato un’epoca e sono diventati delle vere e proprie icone che appartengono alla cultura visiva di […]

Novembre 2017
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Elliott Erwitt: annoverato fra i grandi maestri della fotografia mondiale di tutti i tempi.

Elliott Erwitt è membro dell’illustre Agenzia Magnum e fu collaboratore di celebri riviste del calibro di Life. I suoi scatti, prevalentemente in bianco e nero, hanno segnato un’epoca e sono diventati delle vere e proprie icone che appartengono alla cultura visiva di ciascuno di noi.

Analizzare la produzione fotografica di Erwitt attraverso il criterio dei soggetti ritratti avrebbe poco senso, poiché la sua curiosità e creatività lo hanno condotto a spaziare fra svariate tipologie di soggetti e tematiche.

Ha immortalato episodi storici di rilevanza mondiale, come il funerale del presidente J.F. Kennedy. Ha ritratto personaggi famosi del mondo della politica e del cinema, fra cui Fidel Castro e Marilyn Monroe. Tra i suoi soggetti prediletti però ci sono quelli che popolano la vita e la società quotidiana, in particolare i cani ed i bambini.

Ma cosa rende così memorabili ed uniche le sue foto?

“Uno dei risultati più importanti che puoi raggiungere, è far ridere la gente. Se poi riesci, come ha fatto Chaplin, ad alternare il riso con il pianto, hai ottenuto la conquista più importante in assoluto. Non miro necessariamente a tanto, ma riconosco che si tratta del traguardo supremo”.

L’ironia costituisce la cifra stilistica peculiare di gran parte della produzione fotografica di Erwitt. Il suo sguardo acuto e curioso scruta la realtà cercando di cogliere ed immortalare gli aspetti più divertenti e paradossali della vita quotidiana e della società, smitizzandone i lati più boriosi e sofisticati.

E’ per questo che tra i soggetti preferiti di Elliott Erwitt ci sono i cani. Con il loro atteggiamento spontaneo ed irriverente fanno da contraltare alla compostezza ed alla formalità dei loro padroni, creando una contrapposizione comica.

Per realizzare questa foto, Erwitt ha abbaiato al cane e nel momento in cui ha fatto il balzo, l’ha immortalato!

Questa famosa immagine è stata scattata dal punto del vista del cane. Così piccolo e buffo, vestito con cappotto e cappellino, contrasta con le lunghe gambe della padrona e del danese che lo accompagnano.

Le fotografie che Erwitt apprezza maggiormente però, sono quelle dal carattere ambivalente, dai molteplici livelli di lettura, che creano un affascinante intreccio di significati. Queste immagini sono in grado di suscitare emozioni diverse e contrastanti. Sono divertenti e drammatiche allo stesso tempo.

Ecco uno degli scatti preferiti di Erwitt. Il bambino ride, sembra scherzare con lui, ma in mano tiene una pistola e se la punta alla tempia, il che rende la scena inquietante.

Questa foto sembra immortalare lo scherzo di un bambino, che si diverte ad osservare il fotografo attraverso il finestrino, celando il suo occhio destro dietro la crepa del vetro.

Ma ad osservarlo bene quello non ha l’aspetto di un foro di proiettile?

Erwitt, ironicamente, ci tenne a specificare che non fu lui a causare il danno!

“Nei momenti più tristi e invernali della vita, quando una nube ti avvolge da settimane improvvisamente la visione di qualcosa di meraviglioso può cambiare l’aspetto delle cose, il tuo stato d’animo. Il tipo di fotografia che piace a me, quella in cui viene colto l’istante, è molto simile a questo squarcio nelle nuvole. In un lampo, una foto meravigliosa sembra uscire fuori dal nulla”.

Le foto di Elliott Erwitt rivelano una straordinaria capacità del fotografo di saper osservare la realtà e saper cogliere l’attimo giusto da immortalare, in grado di rendere i suoi scatti significativi ed eloquenti. Il tutto è arricchito dal suo personale senso dello stile e della composizione, dal sapiente utilizzo di prospettive e punti di vista inusuali e creativi.

Che cos’è quello? Un essere mitologico metà uomo e metà bulldog? Semplicemente un vicino di casa di Erwitt con il proprio cane seduto in braccio, ripreso da un’efficace e stravagante prospettiva frontale.

Questa foto fa parte del progetto “Museum Watching” nel quale Erwitt si soffermò ad osservare l’interazione tra il pubblico e le opere d’arte.

In questo scatto però sembra che sia l’opera d’arte ad interagire con il visitatore. La particolare prospettiva di ripresa, infatti, ci fa immaginare che la Dea Diana stia prendendo la mira per scoccare la freccia dritta sulla schiena del passante.

“Non mi interessano i paesaggi ma la gente. Voglio che la gente reagisca alle mie foto emotivamente e non cerebralmente. Non mi importa se dopo le mie foto vengono analizzate ma voglio che prima ci sia un contatto emotivo.”

Elliott Erwitt è dotato oltre che dal senso dell’humor anche da una spiccata sensibilità.

Nei suoi scatti racconta le emozioni umane con una tale semplicità, sincerità e delicatezza da indurre nell’osservatore uno spontaneo sentimento di empatia.

Il giorno del funerale di J.F. Kennedy, Erwitt riuscì ad ottenere un accredito alla Casa Bianca e a seguire da vicino la cerimonia.

Questo scatto passò alla storia per la sua commovente drammaticità: Jacqueline Kennedy, circondata da uomini in divisa, stringe a sé la bandiera americana e piange il marito scomparso, mostrando al mondo il suo lato vulnerabile ed umano.

Una lacrima si intravede sul suo viso coperto dal velo nero ed il suo sguardo è perso nel vuoto, smarrito. Lo stesso sguardo lo ritroviamo in Bob, fratello del defunto, che pur di fronte a Jacqueline, volge lo sguardo altrove, forse per non incrociare il suo dolore.

Elliott Erwitt ha avuto modo di incontrare e fotografare Marilyn Monroe in più occasioni. In questi suoi scatti, vediamo una Marilyn diversa rispetto alla diva che rientra nel nostro immaginario.

Non è ritratta in pose ammiccanti e sofisticate, è lontana dai riflettori, colta in momenti intimi e di relax, come in questa foto, nella quale è immortalata seduta sulla poltrona, in accappatoio, mentre legge.

Siamo giunti infine alla fotografia più famosa di Erwitt, sebbene non rientri tra le preferite dell’autore. Egli ha ammesso, infatti, di non averla presa in considerazione per molto tempo, dopo averla scattata, stampandola ben 25 anni dopo!

La spiaggia di Santa Monica sullo sfondo, lo scorcio del finestrino di un’auto e l’immagine dei due innamorati che si baciano scherzosamente, riflessa sullo specchietto.

La composizione straordinaria di questo scatto è stata d’ispirazione per una quantità inimmaginabile di fotografie e l’hanno resa un’icona celebre.

Elliott Erwitt è un fotografo molto amato anche in Italia. Per questo gli sono state dedicate diverse esposizioni.

Recentemente (il 3 settembre) si è conclusa Kolor, ospitata presso il Palazzo Ducale di Genova, la prima grande retrospettiva delle immagini a colori di Erwitt. La sua produzione fotografica, sebbene nota per gli scatti in bianco e nero, comprende anche fotografie a colori.

L’autore decise di utilizzare questa tecnica solo per lavori editoriali, istituzionali e pubblicitari, che mantengono comunque il suo inconfondibile stile. Successivamente, il 23 settembre, è stata inaugurata ai Musei San Domenico di Forlì, Personae.

Quest’altra grande retrospettiva raccoglie circa 170 immagini, sia in bianco e nero che a colori. La mostra rimarrà aperta fino al 7 gennaio e, per chi non potesse visitarla, sul sito ufficiale dell’esposizione http://www.mostraerwittforli.it/ è disponibile un’interessante visita guidata virtuale a 360°.

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