La mostra di Tim Burton al Museo del Cinema di Torino
La creatività di Tim Burton alla Mole Antonelliana. Una location di tutto rispetto quella della mostra di Tim Burton intitolata Il mondo di Tim Burton a Torino. Addirittura il Museo del cinema ospita il regista di diversi grandi successi, che ha reso iconico Johnny Depp e anche un certo modo di fare cinema. Vale la […]
La creatività di Tim Burton alla Mole Antonelliana.
Una location di tutto rispetto quella della mostra di Tim Burton intitolata Il mondo di Tim Burton a Torino. Addirittura il Museo del cinema ospita il regista di diversi grandi successi, che ha reso iconico Johnny Depp e anche un certo modo di fare cinema.
Vale la pena assistere a questa mostra?
Il mondo di Tim Burton.
Il museo del cinema di Torino ospiterà la mostra del regista fino ad aprile 2024. Suddivisa in 9 sezioni tematiche, presenta oltre 500 esempi di opere d’arte originali viste raramente o mai viste. Troviamo un ricchissimo patrimonio artistico e un’atmosfera unica anche grazie alla location.
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Il Museo del cinema di Torino ha sede infatti all’interno della Mole Antonelliana, un ambiente già estremamente particolare. È infatti costruita in verticale: salendo fino all’ultimo piano dalle rampe del museo è possibile visionare i vari disegni. Il tutto con al piano terra due maxi schermi che proiettano i trailer di tutti i film del regista.
A fare da colonna sonora le melodie iconiche di Danny Elfman che ha curato spesso le colonne sonore dei film di Tim Burton, e in generale la musica è un elemento curato all’interno della mostra. I disegni sono di vario genere: bozze per i film, personaggi fra i più iconici (Edward mani di forbice, Sally, Jack Skeletron, Beetlejuice, Joker tra gli altri), disegni autobiografici per esempio della sua esperienza negativa alla Disney, ecc. Il grottesco e il macabro sono tratti caratterizzanti del cinema di Tim Burton e attraverso i disegni possiamo capirne le profonde ragioni.
I reietti e i personaggi iconici.
L’aspetto più interessante della mostra, dove non è comunque consentito scattare fotografie quindi non posso mostrarvi, è senza dubbio costituito dalla suddivisione della filmografia e dei concetti. Ogni film ha una chicca a esso dedicata, che può consistere non solo in bozze di disegni, ma anche nella scrittura dei prologhi.
Si tratta di fogli originali manoscritti da Burton, tra i quali spicca una lettera che scrisse a Johnny Depp con un suggerimento di cosa dire durante La fabbrica di cioccolato. Non sono solo queste chicche a incuriosire gli appassionati, perché per i neofiti soprattutto è interessante immergersi nell’universo del regista.
Una sezione fa riferimento ai personaggi reietti, un topos cinematografico dei lavori di Burton. Nei film del regista accade spesso che un personaggio eccentrico o diverso da quella che per la società è la normalità sia escluso, discriminato, e si debba chiudere nel suo mondo.
L’elogio della diversità e della follia intesa come originalità e incapacità di omologarsi è probabilmente l’aspetto più interessante della poetica burtoniana, che ha contagiato un’intera generazione grazie alla sua illuminante creatività. Questa mostra ci ricorda perché.
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