Dominick e Thomas sono due fratelli gemelli accomunati dalla stanchezza di vivere
Si sta vivendo in un periodo in cui si tende a guardare serie tv e film capaci di alleggerirci le giornate; ma chi se la sente di conoscere la storia toccante dei gemelli Dominick e Thomas non deve perdersi la miniserie Un volto, due destini – I Know This Much Is True. È interpretata da Mark Ruffalo e diretta da Derek Cianfrance; tratta dal romanzo ‘La notte e il giorno’ di Wally Lamb del 1998 ed è davvero un prodotto di valore.
Con profondità narra il disagio di coloro che soffrono di problemi mentali e di chi vive in loro compagnia affrontando la stessa guerra quotidianamente. La miniserie di sei puntate è strutturata come lo scorrere della vita vicino ai due gemelli, Dominick e Thomas, così somiglianti e così diversi, uniti da una comune eredità di sofferenza.
Dominick è una persona sola, il matrimonio con Dessa si è distrutto dopo la brusca perdita della loro bimba; non ha mai avuto un bel rapporto con il patrigno Ray e non sa chi è il suo vero papà. Thomas, invece, è un uomo affetto da schizofrenia paranoide e ha vissuto la maggior parte della sua via in un ospedale psichiatrico. La loro storia è ambientata a Three Rives nel Connecticut e parte con un atto esagerato compiuto da Thomas.
Quest’ultimo, infatti, dentro la biblioteca pubblica della cittadina, si taglia una mano leggendo la Bibbia, come sacrificio contro tutti i mali universali. A causa di questo gesto, viene rinchiuso in un carcere. Dominick inizia a cercare dei modi per farlo uscire da lì, ma allo stesso tempo deve fare i conti con la sua esistenza tormentata.
Lo spettatore condivide la sofferenza di Dominick e prova compassione per Thomas
È presente il tema della denuncia contro quelle strutture non idonee a ospitare un certo tipo di malati che subiscono violenza fisica durante la notte; denuncia contro i dottori che non danno importanza alla debolezza dei pazienti e contro gli assistenti sociali talvolta troppo distaccati. Comportamenti spesso causati dai preconcetti sulle patologie mentali, secondo i quali i malati dovrebbero essenzialmente abbandonare i comportamenti tipici di queste malattie.
Sono due uomini oppressi da una realtà molto più grande di loro, alla quale non riescono a ribellarsi; comunicando, così, la sensazione di essere continuamente sofferenti. ‘Un volto, due destini’ ha il pregio di descrivere al meglio le emozioni e la psicologia di esseri umani comuni. Per apprezzarla fino in fondo, infatti, è necessario provare commiserazione per i gemelli; immedesimarsi in loro e provare a reggere i loro problemi.
Si tratta di una serie complicata, formata da grandi chiaroscuri, un viaggio da fare con forza verso un’attesa liberazione. Sono molto pochi i momenti buoni e luminosi; la narrazione, infatti, si basa sul malessere e sul disagio di Dominick e Thomas spesso silenziosi e trattenuti, nonostante non siano evidenti visivamente.
La regia di Cianfrance, però, elimina l’eccessivo pietismo dalle situazioni, riesce a descrivere i momenti più angosciosi con incredibile purezza. Per far sì che tutto questo funzioni ci deve essere per forza una sceneggiatura molto solida e questo è il caso della miniserie. Il copione, infatti, dà la possibilità al regista di far nascere un universo in cui i personaggi appaiono davvero reali.
‘Un volto due destini’ vanta la presenza di Mark Ruffalo, un attore straordinario che offre allo spettatore la sua miglior interpretazione
Questo avviene grazie all’uso quasi ossessivo dei primissimi e primi piani, attraverso cui i volti vengono allontanati dall’ambiente; così lo spettatore si può concentrare su di loro. Si riescono a vedere le lacrime e i baci rubati; con le semi-soggettive, inoltre, si avvertono con chiarezza tutti i pesi che stano sulle spalle dei due protagonisti. Come suggerisce il titolo della serie, Thomas e Dominick hanno lo stesso volto, quello di Mark Ruffalo.
È talmente bravo e convincente da aver vinto un Emmy Award come miglior attore. Ruffalo è incredibilmente intenso; ci vuole molto talento per dare contemporaneamente corpo in modo armonico e generoso a un uomo schizofrenico e a una persona ‘normale’, ma colma di dolore. Per interpretare al meglio i due gemelli, l’attore ha girato le scene separatamente.
Prima si è dedicato a quelle con protagonista Dominick, perdendo 10 chili, poi è ingrassato di 15 chili per dedicarsi alle scene di Thomas. Ruffalo, quindi, interpreta due ruoli totalmente diversi ed è contemporaneamente assennato e irresponsabile, contento e infelice, debole e saldo, pazzo e giudizioso. L’attore dona il suo fisico imponente a Dominick e una dolcissima rilassatezza a Thomas.
Ruffalo regala degli sguardi crudeli di un perdente impetuoso e quelli perduti nella testa dell’altro. La sua prova attoriale è sensazionale; si trova in uno stato di grazia ed è consapevole di avere capacità di scelta di copioni adatti a lui. Ruffalo riesce con maestria ad attirare su di sé l’attenzione dello spettatore e non lasciarlo mai; dandogli la possibilità di credere veramente in ciò che vede.
La miniserie è appassionante e si lascia guardare, nonostante tratti dei temi complessi e dolorosi
È chiaro che Thomas ha una personalità molto complessa e affascinano i suoi occhi dolci e le sue espressioni tenere. Dominick, però, è uno di quegli eroi di cui non si parla mai, che nessuno immagina. Dominick, infatti, rappresenta quel tipo di persona la cui esistenza abbatte senza pietà; ma che riesce a contrastare sempre tutto, mettendo davanti alla propria felicità la salvezza del fratello.
La bellezza di Dominick sta nel suo curarsi di Thomas, rinunciando a molto più di ciò che la gente intorno a lui riesce a percepire. Dominick, infatti, pian piano sprofonda nella sua personale tragedia proprio quando le condizioni di Thomas peggiorano; non riesce, quindi, a sorreggere il fardello di tutti gli avvenimenti dolorosi che gli hanno fatto compagnia sin da piccolo.
Dominick è una persona annientata, in cerca di una luce che gli illumini il cammino; è un buono, calpestato dalla responsabilità di prendersi cura del fratello, di doverlo difendere da un mondo che non capisce. Tutto ciò che c’è di oscuro nel passato di Dominick esce fuori quando entra in possesso del manoscritto di suo nonno Domenico Tempesta, un siciliano immigrato agli inizi del Novecento. ‘Un volto e due destini’, quindi, è un viavai di pensieri, un pellegrinaggio tra presente e passato.
Leggi anche: Short Films | cinematografia in pillole