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Ryanair: low-cost a quale prezzo?

Ryanair: indagine antitrust.

Ryanair: indagine antitrust.

La compagnia aerea low-cost Ryanair è finita sotto inchiesta da parte dell’Antitrust per alcune presunte irregolarità sulle nuove regole e costi dei bagagli a mano entrate in vigore il 01/09/2018 e che saranno valide per i voli a partire dal 01/11/2018.

Prima di entrare nel merito del procedimento avviato è doveroso ripercorrere le regole che la compagnia Ryanair applicava sino al 31/08/2018 sui bagagli a mano.

Il consumatore/viaggiatore che acquistava il biglietto aereo poteva portare a bordo due bagagli, uno piccolo e uno grande con peso massimo di 10 kg, le dimensioni dei bagagli erano dettate direttamente dalla compagnia.

Quindi il consumatore non doveva sostenere nessun costo aggiuntivo oltre al prezzo del biglietto, salvo che opzionava servizi accessori extra come il bagaglio in stiva e/o la priorità.

La compagnia irlandese recentemente ha annunciato un cambio di rotta e una stretta sulle regole dei bagagli a mano.

Infatti, a partire dal 01/09/2018, chiunque acquisti un biglietto aereo dovrà pagare un supplemento che va dai 6 ai 10 euro in più rispetto al prezzo iniziale. Questo, se il consumatore vuole portare con se anche il bagaglio a mano (di 10 kg) che potrà essere portato a bordo con la priorità.

In caso contrario sarà depositato in stiva, restando invece gratuito quello di piccole dimensioni (uno zainetto e/o una borsa da lavoro ndr).

Queste regole valgono per i biglietti acquistati a partire dal 01/09/2018 anche se saranno applicate per i voli con partenza 01/11/2018.

COSTI OCCULTI?

L’indagine dell’Antitrust si basa principalmente sulla mancata trasparenza e chiarezza del prezzo finale che il consumatore dovrà pagare al momento dell’acquisto del biglietto.

Secondo l’Autorità, durante la comparazione dei prezzi il consumatore viene ingannato poiché nel prezzo praticato dalla compagnia Ryanair non è compreso il bagaglio. Ciò costituisce anche un danno per le avversarie compagnie aeree, che invece dichiarano sin da subito il prezzo reale del biglietto.

Quindi al consumatore viene taciuto il supplemento previsto per il bagaglio del peso massimo di 10 kg. Così facendo, la compagnia Ryanair trae vantaggi nei confronti degli altri vettori, restando la più competitiva per il prezzo.

Oltre all’Autorità della concorrenza anche l’Enac ha richiamato la compagnia irlandese ad applicare in modo chiaro e trasparente le condizioni e i prezzi dei biglietti aerei, così da consentire al consumatore una scelta incondizionata.

Tale condotta è sanzionata dall’art. 22, comma 1, del Codice del Consumo, che così statuisce: “È considerata ingannevole una pratica commerciale che nella fattispecie concreta, tenuto conto di tutte le caratteristiche e circostanze del caso, nonché dei limiti del mezzo di comunicazione impiegato, omette informazioni rilevanti di cui il consumatore medio ha bisogno in tale contesto per prendere una decisione consapevole di natura commerciale e induce o è idonea ad indurre in tal modo il consumatore medio ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso, che considera pratica commerciale scorretta”.

La norma appare, a prima lettura, applicabile proprio al caso che riguarda la compagnia irlandese, perché omette di informare il consumatore sul prezzo extra da pagare se vuole portare a bordo il bagaglio da 10 kg.

QUALI CONSEGUENZE IN CASO DI ACCERTATA PRATICA COMMERCIALE SCORRETTA?

La prima conseguenza costituisce un enorme danno economico per la compagnia aerea irlandese. Infatti la stessa dovrà restituire ai consumatori i costi supplementari da questi sostenuti.

La seconda attiene alla validità del biglietto stesso che dovrà essere riemesso dalla compagnia con le opportune modifiche sui bagagli.

Leggi anche: GDPR: la trasparenza delle nuove regole. 

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Antonio Valenza

Giurista. Studioso e appassionato di finanza e di economia. Arbitro Federale di pallavolo indoor e di beach volley.

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