Art Market 2019: le nuove frontiere

Art market 2019: vendite online ma non solo. Premesso tutto quanto attualmente in atto nel Settore relativamente allo sviluppo della capacità del Blockchain di integrarsi sempre più con l’Art Market, elenchiamo qui di seguito alcuni trends, tratti dal Report emesso da ArtBasel Art Market 2019 su dati Art Economics, che paiono rappresentare ineluttabilmente le nuove […]

Maggio 2019
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Art market 2019: vendite online ma non solo.

Art market 2019: vendite online ma non solo.

Premesso tutto quanto attualmente in atto nel Settore relativamente allo sviluppo della capacità del Blockchain di integrarsi sempre più con l’Art Market, elenchiamo qui di seguito alcuni trends, tratti dal Report emesso da ArtBasel Art Market 2019 su dati Art Economics, che paiono rappresentare ineluttabilmente le nuove frontiere del suo sviluppo.

Il mercato dell’arte online ha raggiunto un nuovo massimo nel 2018 stimato di $ 6 miliardi nel 2018, in aumento del 11% su base annua. Questo dato rappresenta il 9% del valore delle vendite globali.

Le vendite online hanno mantenuto il ritmo dell’anno precedente nelle principali case d’asta nel 2018, mentre  le case di secondo livello hanno registrato (in ampio aumento) il 19% delle loro vendite annuali online, con il 74% realizzato su piattaforme di terze parti. I dealers hanno riferito di aver realizzato il 6% delle loro vendite totali online nel 2018, una quota stabile nel 2017.

Oltre la metà (il 52%) di questa tipologia di acquirenti è stata nuova clientela, in aumento del 7% rispetto al 2018. Sulla base di un’indagine su cinque mercati nazionali nel 2018, il 93% di collezionisti “millennials” di High Net Worth (HNW) hanno riferito di aver comprato opere d’arte o oggetti da una piattaforma online,  percentuale assai maggiore rispetto alla maggior parte dei “baby boomers” che non avevano mai comprato arte online prima d’ora.

Anche le vendite online italiane sono ormai entrate nella routine del mercato dell’arte: per la casa Wannenes sono cresciute del 2,5% andando ad attestarsi a 3,5 milioni nell’ultimo biennio. Da Cambi il 40% dei lotti e il 16% del valore per il 2018 è derivato dalle vendite online, dalla casa Capitoliumart ben l’80% dei lotti e il 60% del valore.

Acquirenti globali di ricchezza e arte.

Nei sondaggi di anni precedenti in specie fatti sui collezionisti statunitensi, considerati i più sviluppati del Mondo, la maggior parte degli intervistati aveva 50 anni e più, invece, specie nei nuovi mercati asiatici, una profilatura di età molto diversa  è emersa nel 2018: a Singapore il 46% dei collezionisti erano “millennials” e Il 39% lo erano a Hong Kong.

Collezionisti della generazione “millennials” sono stati acquirenti di arte molto più attivi di altri, con il 69% che ha acquistato arte e il 77% di aver acquistato arte decorativa nel periodo dal  2016 al 2018. I collezionisti “millennials” hanno speso poco meno della metà (45%) della fascia alta degli acquirenti ($ 1 milione in più), sottolineando l’importanza del potere di spesa rispetto al modello  demografico.

Mentre le gallerie e le case d’asta sono stati i più comuni canali usati per gli acquisti dai collezionisti, non di meno le fiere d’arte si sono dimostrate importanti, specialmente in Asia, con tra il 92% e il 97% di collezionisti provenienti da Singapore e Hong Kong che hanno acquistato in una fiera d’arte, rispetto al 68% e al 72% in Giappone e nel Regno Unito rispettivamente.

Mercato primario, rappresentanza di artisti e questioni di gender.

Il 63% delle vendite totali di gallerie che hanno operato nel 2018 esclusivamente nel mercato primario è stato generato dai loro tre migliori artisti, con il 42% del valore nel 2018 per l’artista principale.

Sempre nel mercato primario, il 45% del valore annuo delle transazioni generate dai dealers con un fatturato inferiore a $ 1 milione sono prodotte da uno solo dei loro principali artisti, contro il 29% di quelli con un fatturato superiore a $ 10 milioni.

La disparità di gender nel mercato dell’arte è stata oggetto di continui studi e dibattiti per molti anni. Una ricerca sul settore dell’asta ha mostrato uno sconto di gender vicino al 50% nel mercato dei dipinti all’asta, e questo sconto è più alto nei paesi con maggiore disuguaglianza di gender.

Le statistiche che sono state tracciate nel tempo dimostrano fortunatamente un trend di cambiamento della quota di artiste esposte nelle mostre. Squilibri di gender nel mercato delle gallerie non fanno eccezione e sono stati portati alla luce in diversi contesti nel corso degli anni, con il dibattito sempre più serrato negli ultimi anni per quanto riguarda le ragioni persistenza della questione.

Art market 2019: i punti salienti della questione sono i seguenti.

Secondo i dati di Artfacts.net, la quota di donne nelle mostre globali è cresciuta dal 25% nel 2000, fino al 33% nel 2018. Per quelle gallerie che lavorano nel mercato primario, il 36% degli artisti che sono rappresentati nel 2018 erano artisti femminili, costituenti una media del 32% delle loro vendite.

Mentre la ripartizione di genere per gli artisti rappresentati da una sola galleria è per il 36% di donne, quando la rappresentanza inizia a svilupparsi in più gallerie la quota di artiste donne diminuisce costantemente. Considerando artisti rappresentati da cinque o più gallerie, la quota di artisti femminili scende a 17%, e per più di 15 gallerie, solo il 10%.

Impatto economico globale del Mercato dell’arte.

Il mercato globale dell’arte, ammontante nel 2018 ad oltre 67 miliardi di Dollari, ha impiegato direttamente in corso d’anno circa 3 milioni persone – con circa 310.700 aziende che operano nel mercato dell’arte globale, dell’antiquariato e del collezionismo, numero relativamente stabile rispetto al 2017.

Si stima che l’anno scorso, il commercio globale d’arte abbia impiegato $ 20,2 miliardi in una gamma complessiva di spesa a supporto dei beni e dei servizi direttamente collegati alle loro imprese, con un aumento del 3% su base annua, generando 375.030 ulteriori posti di lavoro.

Leggi anche: Come trasportare e custodire opere d’arte

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