fbpx

Regime forfettario: obbligo di fatturazione elettronica e nuovi adempimenti

Regime forfettario: breve approfondimento.

Regime forfettario: breve approfondimento.

Dal 1°luglio 2022, i titolari di partita Iva con ricavi superiori a 25mila euro che usufruiscono del regime agevolato devono passare alla contabilità digitale e corrispondere l’imposta di bollo per gli importi di almeno 77,47 euro.

La fattura cartacea diventerà un lontano ricordo anche per i contribuenti che beneficiano del regime fiscale agevolato. L’emissione della fattura elettronica è già un obbligo per le partite IVA in regime ordinario e semplificato e, dal 1° luglio, diventerà obbligatoria per i forfettari con volumi di ricavi e compensi superiori ai 25mila euro annui.

Per semplificare il passaggio alla contabilità digitale è utile che i soggetti interessati si avvalgano del prezioso supporto offerto da software di fatturazione per regime forfettario. Proprio come si legge nella guida di Danea, un programma come Easyfatt, consente di creare, conservare e inoltrare i file fattura in formato Xml, da inviare al Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate.

Coloro che aderiscono al regime fiscale “a forfait” dovranno inoltre provvedere al versamento dell’imposta di bollo da 2 euro per tutte le fatture elettroniche esenti Iva con importo maggiore di 77,47 euro: Easyfatt suggerisce in automatico ai contribuenti in regime forfettario l’applicazione di questa imposta così da aiutare il forfettario a non scordarsi di questo adempimento.

Munendosi di un software dedicato si avrà la sicurezza di rispettare le scadenze relative ai vari adempimenti previsti dalla normativa vigente e di finalizzare la compilazione delle Fatture limitando pressoché a zero il rischio di commettere errori che, in alcuni casi, potrebbero essere passibili di sanzionamento.

Per quanto concerne l’espletamento dei pagamenti relativi all’imposta di bollo, è opportuno precisare che i contribuenti devono rispettare alcune scadenze. Per la precisione, si noti che non esistono termini univoci, ma range differenti a seconda dell’importo complessivo del bollo di ogni singola fattura elettronica.

Se, nel corso del primo trimestre, tale importo è inferiore al totale di 250 euro, il pagamento potrà essere effettuato entro il termine fissato per il secondo trimestre. In aggiunta, qualora in un intero semestre non si arrivasse a superare il tetto dei 250 euro, il pagamento potrà essere finalizzato nel terzo trimestre.

Al fine di facilitare le cose, sul sito web dell’Agenzia delle Entrate è stata predisposta una sezione apposita dove i contribuenti avranno modo di verificare per quali fatture digitali debbano provvedere al versamento dell’importo di bollo. Per effettuare tale verifica è infatti sufficiente accedere all’area denominata “Fatture e corrispettivi” e prendere visione dell’Elenco A (fatture per cui è stata versata l’imposta di bollo) e dell’Elenco B (fatture per cui è necessario versare l’imposta di bollo).

Leggi anche: Fatture: gli imprenditori prestino attenzione

1 Comment

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Il Progresso Magazine Online Logo

 

Associazione culturale “THE PROGRESS 2.0”
Direzione-Redazione-Amministrazione
Via teatro Mercadante, 7
70022 Altamura (Ba)
mail: [email protected]

SEGUICI SU