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Il ritmo del desiderio: di Roberto Cecchetti

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Il Ritmo del Desiderio: Roberto Cecchetti presenta uno studio filosofico-psicoanalitico sul ritmo del desiderio.

Il ritmo del desiderio: da Jung alle pratiche filosofiche, edito Mimesis Edizioni è un saggio filosofico di Roberto Cecchetti, in cui il cuore della riflessione parte dal concetto nella filosofia junghiana di libertà, di desiderio e libido. Questo è solo l’inizio della speculazione filosofica di Roberto Cecchetti, che procede con ragionamenti complessi, toccando altre tematiche e il pensiero di diversi filosofi dell’ambito filosofico-psicoanalitico.

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Il saggio ha una introduzione di Massimo Donà, che in apertura ci avverte sulla tipologia di volume che andiamo ad affrontare, dandoci subito la misura del valore speculativo dell’opera. «L’incipit di questo bellissimo volume è decisamente autobiografico; d’altro canto, ogni esercizio autenticamente filosofico (ossia rigoroso e speculativo come ha da essere) è quintessenzialmente autobiografico».

Effettivamente l’opera si presenta come un racconto autobiografico, ma questo accade solo nella prima parte del volume, una sezione propedeutica all’indagine filosofica vera e propria presente nella seconda parte del testo.

Se la prima parte può apparire spiazzante, leggendo la seconda parte, diviene chiaro il percorso di indagine e l’orizzonte agognato dall’autore: «Questo l’orizzonte – scrive Massimo Donà – entro cui si muovono le dense e affascinanti riflessioni di Roberto Cecchetti che a ripristinare un senso aurorale della filosofia mira, potremmo anche dire, dalla prima all’ultima pagina; certo, sulla scia di Jung, ma anche di Evola e di tutti coloro che alla prisca philosophia hanno saputo guardare come al sempre di là da venire».

Ma in che cosa consiste concretamente il lavoro di Roberto Cecchetti nel libro Il Ritmo del Desiderio?

Come accennato in precedenza, partendo da concetto junghiano di libertà, il giovane filosofo, attraverso passaggi di senso in altri filosofi contemporanei e posteriori a Jung, si sofferma sulla teoria dello sviluppo della coscienza individuale, la quale risulta strettamente connessa al concetto di inconscio collettivo elaborato da Erich Neumann, noto psicologo e psicoanalista tedesco.

È chiaro a questo punto quanto sia stata necessaria la parte biografica, attraverso la quale l’autore pone le basi per la sua teoria, che risulta fondata proprio su quella che potrebbe essere definita una prova inconfutabile. Il ragionamento di Cecchetti procede e va oltre le teorizzazioni iniziali per giungere ad una conclusione netta: non esiste cura senza una presa di coscienza, senza la capacità da parte del soggetto pensante di interpretare la realtà sociale, storica, culturale che lo circonda.

Roberto Cecchetti, docente in Filosofia presso la Scuola di Psicoterapia Erich Fromm di Prato e analista filosofo (), nonché dottore in Psicologia, nonostante la giovane età, ha un curricolo importante e la pubblicazione di questa opera si configura solo come l’inizio di un brillante percorso negli ambienti filosofici e psicoanalitici contemporanei.

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