E luce fu: di Gabriele Ghisellini.
L’Autore, utilizzando come filo conduttore lo studio della luce nel corso dello sviluppo della scienza fisica e le conseguenze che ne sono emerse, dalla fisica classica con Newton, passando per lo sviluppo degli esperimenti volti a determinarne la natura, corpuscolare oppure ondulatoria, e la velocità, fino alla scoperta dei quanti da parte di Plank, alle scoperte di Einstein e quindi alla meccanica quantistica, arriva all’interpretazione di Copenaghen, ossia alla descrizione della meccanica quantistica da parte di Bohr. Interpretazione che costituisce la spiegazione della meccanica quantistica attualmente accettata, corroborata da centinaia di esperimenti, anche se controintuitiva, come del resto è controintuitiva anche la relatività.
E lo fa con uno stile accattivante e scorrevole, inframmezzando le spiegazioni, che rendono semplici ma non banali concetti a volte complessi, con aneddoti e episodi extra scientifici che hanno come protagonisti i fisici autori delle scoperte che si sono succedute, questo per rendere ancora più piacevole il testo.
Come i lettori di questa rivista ben sanno, sono un naturalista e non un fisico, ciò nonostante, ho letto e studiato centinaia di libri di fisica, sia scientifici che divulgativi, ma raramente ho letto un testo divulgativo così chiaro e scorrevole, tanto che mi sento di consigliarlo caldamente a chi vuole conoscere almeno i fondamenti della meccanica quantistica e della relatività, nonché ai professori di fisica delle scuole medie superiori, almeno come compendio e prontuario.
Gabriele Ghisellini
E luce fu. Il filo rosso della fisica moderna
Hoepli, Milano 2022
pp. 176
€ 14,90
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