I Re dell’Africa: recensione dell’opera corale di Giuseppe Resta

L’eterna lotta tra il Bene e il Male nell’opera “I Re dell’Africa” di Giuseppe Resta. Un romanzo corale di denuncia che, attraverso uno stile fluido e un ritmo incalzante, invita a riflettere su tematiche amare e pericolose: corruzione, sfruttamento, evasione fiscale, omertà, maschilismo e inquinamento ambientale attuato mediante discariche abusive e smaltimento illegale di rifiuti. […]

Novembre 2021
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L’eterna lotta tra il Bene e il Male nell'opera "I Re dell'Africa" di Giuseppe Resta.

L’eterna lotta tra il Bene e il Male nell’opera “I Re dell’Africa” di Giuseppe Resta.

Un romanzo corale di denuncia che, attraverso uno stile fluido e un ritmo incalzante, invita a riflettere su tematiche amare e pericolose: corruzione, sfruttamento, evasione fiscale, omertà, maschilismo e inquinamento ambientale attuato mediante discariche abusive e smaltimento illegale di rifiuti. Tante facce dell’avidità e dell’abuso di potere che Giuseppe Resta ne “I re dell’Africa”, affronta con l’ausilio di personaggi estremamente realistici.

Imprenditori, professionisti e politici corrotti disposti ad arricchirsi mettendo a repentaglio la salute della gente che, ignara di alcuni meccanismi criminali, consuma cibo velenoso e vive in un ambiente pregno di sostanze tossiche come arsenico e amianto, le principali cause di tumore e altre gravi malattie.

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Famiglie distrutte dall’egoismo e dall’incoscienza di uomini senza scrupoli che, scambiandosi favori a vicenda, credono di poter governare un regno appartenente, invece, solo a Madre Natura. Lo sa bene il Vento, narratore di questa triste storia ambientata nel Sud Italia, che con partecipazione e senso critico accompagna il lettore nelle diverse vicende a cui deve assistere suo malgrado.

Vittima anche lui della cattiveria umana è costretto a trasportare veleni destinati a depositarsi sui campi, nei mari e nei nostri polmoni. Le sue prose a inizio capitolo sono sagge parentesi in cui, parlando in prima persona, descrive con grande accuratezza i luoghi degli avvenimenti, lo stato d’animo, i pensieri e le intenzioni dei personaggi, offrendo al lettore importanti strumenti finalizzati a cogliere il significato profondo delle dinamiche a cui assisterà di lì a poco.

Non risparmia neanche considerazioni, giudizi e riflessioni sulla natura umana che ormai ha ben imparato a conoscere.

Sa quanto l’ego possa essere pericoloso, come sa che il denaro ha il potere di tentare anche l’animo più nobile se questo non è più che retto e centrato. Sa anche però che la Nemesi, la Giustizia, intesa come forza universale, ha sempre l’ultima parola. È l’unica vera potenza in grado di ristabilire l’ordine delle cose e punire chi, in preda al delirio di onnipotenza, si permette di alterare il delicato equilibrio di un sistema chiamato Terra.

Avere fiducia nella giustizia universale e in quella umana è fondamentale per contrastare i mali del mondo ma è anche importante mettersi in gioco in prima persona affinché certi meccanismi diventino sempre meno invasivi. Il Bene, come il Male, agisce a tutti i livelli, ecco perché è importante credere in Lui. Anche il Vento, dopo aver assistito a tragedie indicibili e visto persone innocenti ammalarsi, conferma questa tesi:

“Volai via rinfrancato. D’altronde se il Male avesse prevalso nella storia dell’umanità ci saremmo estinti da tempo. Poco, pochissimo, ma almeno qualcosa in più il Bene lo deve pur fare per poter andare avanti”.

Titolo: I re dell’Africa

Autore: Giuseppe Resta

Casa Editrice: I Libri di Icaro

Genere: Romanzo di denuncia

Pagine: 280

Prezzo: 20,77 €

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