Vivi davvero? L’intensa opera di Federico Galantini e Nikolai Tisci

Vivi davvero? “Vivi davvero?” è un’interessante opera che nasce dalla collaborazione tra due amici: Federico Galantini (che nel testo viene chiamato lo Scrittore) e Nikolai Tisci (che nel testo viene chiamato il Saggio). Dalla dedica in apertura dell’opera: «A te, che vivi in questo mondo ma a volte ti senti estraneo. A te, che nonostante […]

Novembre 2021
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Vivi davvero?

Vivi davvero?

“Vivi davvero?” è un’interessante opera che nasce dalla collaborazione tra due amici: Federico Galantini (che nel testo viene chiamato lo Scrittore) e Nikolai Tisci (che nel testo viene chiamato il Saggio). Dalla dedica in apertura dell’opera:

«A te, che vivi in questo mondo ma a volte ti senti estraneo. A te, che nonostante la confusione attorno quella maggiore è dentro la tua mente. A te, che ti poni molte domande. Perché domandarsi rende liberi. Liberi di pensare. E infine a te, che vivi nella fretta, nell’ansia e dentro la tecnologia».

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Dalla dedica già emergono i temi principali di questo saggio composito: si parla di confusione esistenziale, di solitudine, dell’importanza del pensiero critico, di depressione, di ansia sociale e del mondo virtuale che ci sta lentamente togliendo la nostra umanità. L’opera è presentata da due giovani che sono amici sin dall’infanzia ma che hanno percorsi di vita diversi, origini differenti e pensieri opposti: proprio da questa scissione nasce il loro confronto costruttivo, che permette di stimolare la riflessione del lettore, che si sente libero di analizzare non solo le parole degli autori ma anche il loro vissuto personale.

Nel testo, infatti, vi sono diversi riferimenti all’infanzia del Saggio: egli è cresciuto senza solidi riferimenti familiari, e ha dovuto imparare a vivere da solo e ad essere autonomo in ogni situazione. Il Saggio è vissuto in un istituto, e lì ha cominciato a perdere la sua sensibilità perché veniva trattato male, senza umanità:

«Ero diventato un automa, senza educazione, ma solo con tanta cattiveria dentro derivata dall’educazione che mi era stata data, un’educazione di violenza sul mio corpo che io trasportavo all’esterno con modalità oscene».

Questo discorso vuole far riflettere sui traumi infantili, e sull’importanza di aprirsi e parlare, di essere liberi di esprimersi e di essere compresi. Tale discorso viene ricondotto anche al mondo degli adulti, in cui spesso l’incomunicabilità crea ansia e depressione; inoltre, viene fatta un’ampia disamina sui social network, che creano un esercito di persone che non si mostrano per quello che sono per poter piacere, e lentamente perdono pezzi di sé, fino a trasfigurarsi completamente.

È quindi importante per gli autori tornare a condividere le proprie anime uno di fronte all’altro, senza maschere, per respirare libertà e condivisione, per sentirsi ancora umani:

«I due si alzarono dalla piccola panchina di cemento sulla quale sedevano, quell’ora di chiacchierata li aveva illuminati e, metaforicamente parlando, aveva illuminato anche quella tarda serata».

Titolo: Vivi davvero?

Casa Editrice: Passione scrittore 

Genere: Saggistica/ Raccolta di pensieri e opinioni sull’attualità

Pagine: 120

Prezzo: 6,38 €

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