Addensamenti creativi Milanesi: il riuso architettonico

Addensamenti Creativi. Che cosa sono gli addensamenti creativi? Dove, quando e perché nascono? Quali effetti producono sulla società e sulla città? Un addensamento creativo è un’area, relativamente accessibile, caratterizzata in passato dalla presenza diffusa di edifici industriali di medie dimensioni. Questi sono stati successivamente trasformati, grazie ad interventi di imprenditoria privata, in spazio per esposizioni, produzioni, […]

Gennaio 2018
2 Mins Read
51 Views
Addensamenti creativi Milanesi: il riuso architettonico

Addensamenti Creativi.

Che cosa sono gli addensamenti creativi? Dove, quando e perché nascono? Quali effetti producono sulla società e sulla città?

Un addensamento creativo è un’area, relativamente accessibile, caratterizzata in passato dalla presenza diffusa di edifici industriali di medie dimensioni. Questi sono stati successivamente trasformati, grazie ad interventi di imprenditoria privata, in spazio per esposizioni, produzioni, studi (di architettura, grafica, design, gallerie, etc.).

La città di Milano presenta molteplici esempi di ex stabilimenti industriali che, a causa delle modificazioni dei cicli di produzione e delle delocalizzazioni delle attività, sono stati costretti a chiudere.

Gli “addensamenti creativi” si sono formati tra la fine degli anni ottanta e la metà degli anni Duemila quando le attività della produzione creativa erano maggiormente legate alla moda e al design.

A Milano sono tre le aree dove questo fenomeno di creazione spontanea di addensamenti creativi ha avuto maggior successo e sviluppo: Zona Tortona, Ventura Lambrate e Milano Sud-Est.

La Fondazione Prada è da considerarsi come uno degli interventi pioneristici legati al tema, situato in via Spartaco, zona Milano sud-est.

Lo studio AMO/OMA, saggiamente capitanato da Rem Koolhaas, è riuscito nella difficile impresa di far coesistere due mondi apparentemente così lontani: quello della conservazione e quello dellideazione.

Rem Koolhass OMA

La creazione di nuovi padiglioni, il rifacimento di alcune facciate con la creazione di nuovi materiali come la schiuma di alluminio, fornisce, all’intera Fondazione, il ruolo di leader nella categoria delle trasformazioni urbane milanesi.

Colpisce l’architettura, il modo di concepire lo spazio museale e la rivalutazione dello stesso riuscendo a mettere in risalto i punti di forza del preesistente e, allo stesso tempo, mascherando gli eventuali punti di debolezza.

Cosa sorprende oggi?

L’imprenditoria riutilizza ex impianti industriali, e non solo, per creare nuovi centri e poli attrattivi. Il tema caldo delRiuso Architettonico, snobbato anni fa, oggi torna in auge in maniera prepotente.

Saper fare architettura oggi implica fare i conti con l’esistente, con contesti molto spesso deficitari in partenza, contenenti però un enorme valore intrinseco. La Fondazione Prada è solo uno dei piacevoli lavori di architettura contemporanea visitabili, considerato l’intero parterre architettonico milanese.

E voi? Cosa state aspettando?

Leggi anche: La delocalizzazione alla luce del Decreto Dignità

Bruzzese A. – Botti C. – Ilaria G. (2015) Addensamenti Creativi, Trasformazioni Urbane e Fuorisalone. Casi milanesi tra riqualificazione fisica e ricostruzione di immagine. Milano, Politecnica, Maggioli Editore. 

Exit mobile version