Barriere verdi: la sicurezza per le nostre città

Barriere verdi: la forza della natura per la sicurezza delle nostre città. Venti di guerra soffiano ormai ovunque e dopo gli ultimi attentati, anche le nostre città italiane hanno iniziato ad aver paura. La sicurezza delle persone, dei luoghi e delle città è diventato un tema cruciale. Bisogna rispondere con un approccio culturale e mentale […]

Settembre 2017
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Barriere verdi: la sicurezza per le nostre città

Barriere verdi: la forza della natura per la sicurezza delle nostre città.

Venti di guerra soffiano ormai ovunque e dopo gli ultimi attentati, anche le nostre città italiane hanno iniziato ad aver paura. La sicurezza delle persone, dei luoghi e delle città è diventato un tema cruciale.

Bisogna rispondere con un approccio culturale e mentale che miri a limitare i danni, che non fomenti il terrore e non ci renda facili prede di un perverso gioco di sopravvivenza.

Cosa fare quindi? Costruire bunker militari o spargere altro cemento?

No, bisogna sfruttare la bellezza della natura, la forza intrinseca degli alberi per difenderci dal terrore diffuso, continuare a vivere in un clima sereno e tranquillo sotto l’ombra di grandi querce.

Questa è la proposta di un architetto italiano, molto conosciuto per il famoso “Bosco Verticale” a Milano, Stefano Boeri.

Il verde urbano è un tema a lui molto caro.

Lo ritroviamo anche nel suo edificio residenziale sostenibile che mira proprio ad una riforestazione metropolitana per una rigenerazione ambientale.

A questo si lega l’idea di sviluppo di interessanti progetti per spazi pubblici urbani: da un lato creano dei corridoi verdi in grado di portare benefici ambientali, dall’altro offrono delle barriere naturali così che ci proteggono e nello stesso tempo valorizzano luoghi chiave all’interno delle nostre città.

Per Boeri dovremmo, dunque, sostituire gli antiestetici blocchi di cemento, i così detti “new jersey”, con alberi, querce ed ulivi posizionandoli, ad esempio, in grandi fioriere su strade particolarmente considerevoli.

Oltre ad impedire l’accesso ai mezzi non autorizzati si valorizzerebbero scorci e prospettive, regalando un valore aggiunto a piazze ed edifici simbolo.

Il comune di Firenze ha accolto questa sfida con l’iniziativa “#Florencecalling”: parliamo di una consultazione di idee che potrebbe far diventare la città italiana portatrice di una valida soluzione di armonia ambientale che garantisca la sicurezza richiesta nel rispetto dell’identità di ciascun paese o Nazione.

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