Biblioterapia: prescrivere un libro per guarire

Biblioterapia: “Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi” (Kafka). America e Inghilterra hanno dato i natali ad un nuovo approccio psicologico e psicoterapeutico. Quale? Quello di promuovere il benessere. Come? Attraverso la biblioterapia o libroterapia, ovvero l’utilizzo della lettura come mezzo per ottenere effetti positivi sugli individui, sia in ambito […]

Aprile 2021
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Biblioterapia: "Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi" (Kafka).

Biblioterapia: “Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi” (Kafka).

America e Inghilterra hanno dato i natali ad un nuovo approccio psicologico e psicoterapeutico. Quale? Quello di promuovere il benessere. Come? Attraverso la biblioterapia o libroterapia, ovvero l’utilizzo della lettura come mezzo per ottenere effetti positivi sugli individui, sia in ambito psicoterapeutico che in quello psicoeducazionale.

Ma la biblioterapia non è un’invenzione moderna. I libri possono essere un porto, un brivido, un bagno di bolle, un balsamo per l’anima. È un concetto che risale agli antichi greci.

Aristotele.

Aristotele nel trattato Poetica affronta il concetto di catarsi. E’ un fenomeno psicologico che si ricollega alle passioni dell’essere umano, principalmente alla tragedia.

L’uomo assistendo ad uno spettacolo teatrale si immedesima completamente nei personaggi. Vive in modo diretto le stesse emozioni ed esperienze dei personaggi. Imitando il reale consente di innescare un processo di liberazione dalle proprie passioni.

Il concetto di biblioterapia è il medesimo: immergersi in una esperienza imitativa e, di conseguenza, apprendere e comprendere tale esperienza. Già i romani evidenziano il legame tra medicina e lettura, ma il primo a utilizzare il termine “biblioterapia” riferendosi al potere curativo dei libri fu il teologo americano Samuel Crothers nel 1916.

W.C. Menninger.

Nel 1937 che lo psichiatra W.C. Menninger iniziò a parlare di biblioterapia per la cura delle malattie mentali. Negli anni ‘30 inizia a prescrivere ai suoi pazienti la lettura di romanzi nell’ambito del trattamento di diversi disturbi psichici. Perché in psicoterapia, prescrivere un libro, aiuta chi soffre a riflettere su di sé, a confrontarsi, a potenziare le sue capacità cognitive ed emotive sviluppando risorse ed abilità empatiche, acquisendo conoscenze ed elaborando strategie di gestione del disagio psicologico adeguate ed efficaci.

La lettura e il libro divengono strumenti di promozione della salute e del benessere personale e collettivo e il libro stesso strumento di terapia. Molti psicologici adottano la Biblioterapia come un homework, un “compito a casa” e “prescrivono” la lettura di un libro specifico per aiutare i pazienti nel loro percorso terapeutico. Lettura che serve per cambiare.

Una sorta di processo evolutivo che muove dall’esperienza del proprio disagio psicologico e dalla propria sofferenza per trovare gli stimoli al superamento degli ostacoli e dei vincoli che questa e quello generano. Possiamo leggere lo stesso libro in momenti differenti della nostra vita e un nuovo insight,  nuove emozioni e nuove consapevolezze possono venire alla luce.

Attraverso la lettura emerge la consapevolezza e la promozione del cambiamento.

Negli Stati Uniti e in Inghilterra, ma anche in Europa in generale, la biblioterapia è più diffusa e da più tempo rispetto al nostro Paese. Numerosi sono gli studi effettuati in ambito accademico internazionale, e pubblicati su autorevoli riviste scientifiche, che attestano la validità nel trattamento di diversi disturbi psichici presenti in età adulta, ma anche in età infantile e adolescenziale. La lettura di un libro stimola l’attenzione, la riflessione, gli aspetti cognitivi ed affettivi.

Sul Journal of Consulting and Clinical Psychology viene pubblicato nel 1995 uno studio di Jarnison e Scogin. Dallo studio, “The outcome of cognitive bibliotherapy with depressed adults“, emerge che la Biblioterapia possiede un’efficacia significativa a livello statistico e clinico, nell’alleviare i sintomi della depressione e nella riduzione dei pensieri e degli atteggiamenti disfunzionali. Ma è utile anche nei disturbi d’ansia, del comportamento alimentare, nei disturbi sessuali ed ancora per tanti altri disturbi psichici e comportamentali.

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso” (Francesco Petrarca).

In Italia, in alcune strutture carcerarie, promuovono attività di Biblioterapia, percorsi di lettura guidata, individuali o di gruppo, iniziativa molto apprezzata dai detenuti. E anche diverse strutture sanitarie del nostro Paese svolgono da qualche anno attività di promozione della lettura e di Biblioterapia per i degenti attraverso percorsi di lettura guidata.

Nel 2006 è stato creato il primo sito italiano per la promozione della biblioterapia ad opera di Rosa Mininno, psicologa e psicoterapeuta. In ambito psicoterapico i libri vengono scelti dal terapeuta stesso e sono legati al disturbo psichico presentato dal paziente. Anche i bambini e gli adolescenti traggono giovamento dalla Biblioterapia per diversi disturbi quali quelli d’ansia, i problemi comportamentali, di autostima, bullismo, del comportamento alimentare, depressione, per l’educazione sessuale.

Autopromozione, intelligenza emotiva, pensiero laterale sono impliciti nel concetto di Biblioterapia, che promuove la crescita cognitiva e socio affettiva dell’individuo e, attraverso il confronto, promuove la consapevolezza di sé e la capacità di relazione interpersonale.

Piccola Farmacia Letteraria.

E a proposito di biblioterapia nel dicembre del 2018 nasce a Firenze la Piccola Farmacia Letteraria dove non solo puoi trovare un bel libro, ma anche una cura per le tue pene. “Soluzioni letterarie per problemi reali” è il motto e l’obiettivo della titolare della libreria, Elena Molini.

L’iniziativa ha riscosso molto successo perché per guarire, è un fatto notorio, oltre i medicinali, un ruolo fondamentale lo gioca la nostra mente. E nella farmacia-libreria si può trovare il giusto consiglio su cosa leggere e per alleviare le nostre sofferenze siano esse pene d’amore, stress o depressione. E questo in uno spazio di soli trentacinque metri quadri.

Ma come funziona questa insolita iniziativa?

E’ stato predisposto un ricco catalogo, che include circa 4000 titoli, in cui si può cercare il libro adatto per ogni stato d’animo. I sintomi sono divisi per categoria: insonnia, stress, ansia, nostalgia… Perché proprio come accade per i farmaci, tutti i libri sono muniti di bugiardino che contiene sia le indicazioni terapeutiche che gli (inesistenti) effetti collaterali.

“Non ho avuto mai un dolore che un’ora di lettura non abbia dissipato” (Charles Montesquieu).

Se soffriamo per un amore ideale è la lettura del libro di NicK Hornby, Alta Fedeltà, e per alleviare la tristezza che segue ad un lutto Il Cardellino di Donna Tartt è un toccasana. Possiamo curare l’arroganza con Jane Austen e il mal di testa con Hemingway, l’impotenza con Il bell’Antonio di Vitaliano Brancati, i reumatismi con il Marcovaldo di Italo Calvino. Ricordiamo sempre che le parole sono importanti e non sottovalutiamo mai il loro immenso potere (anche curativo).

Riferimenti bibliografici.

  • Kidd, C.D., Castano, E., 2013, Reading Literary Fiction Improves Theory of Mind, “Science”, vol. 342, pp. 377-380.
  • Macé, M., 2011, Façons de lire, manières d’être, Paris, Gallimard, «NRF Essais», 288 p.
  • Menninger, W.C., 1937, Bulletin of the Menninger Clinic; Topeka, Kan. Vol. 1, Iss. 8, p. 263.
  • Rossi, B., 2009, Biblioterapia, La meridiana, Bari
  • Ella Berthoud, Susan Elderkin, 2013, Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno, Sellerio.

Leggi anche: L’apprendista bardo: di Federico Leonardo Giampà

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