Il sistema NFL e i test genetici pre-assunzione

Il business della NFL. NFL, parliamo di una delle più profittevoli leghe sportive in assoluto, dato l’enorme valore del merchandising dei club e degli enormi ricavi derivanti dalla vendita come, ad esempio, gli spazi pubblicitari durante i principali eventi della stagione (il Super Bowl è in questo senso l’esempio più calzante, risultando quasi ogni anno […]

Giugno 2017
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Il sistema NFL e i test genetici pre-assunzione

Il business della NFL.

NFL, parliamo di una delle più profittevoli leghe sportive in assoluto, dato l’enorme valore del merchandising dei club e degli enormi ricavi derivanti dalla vendita come, ad esempio, gli spazi pubblicitari durante i principali eventi della stagione (il Super Bowl è in questo senso l’esempio più calzante, risultando quasi ogni anno la gara sportiva più seguita nel mondo).

La rivista Forbes nel 2016 ha stimato il valore medio di un club della NFL in 2,34 miliardi di dollari, mentre lo stipendio medio di un giocatore si aggira attorno ai 2 milioni di dollari. Approssimativamente, 2200 sono i giocatori che disputano gare della NFL ogni stagione. Si tratta di atleti dotati di capacità fisiche fuori dal comune.

Dato il prestigio e il business sottostante a questo sport, sia la NFL sia i vari club hanno un grandissimo interesse ad assumere solo gli atleti in assoluto più performanti.

Questo interesse si traduce in una serie di esami e prove atletiche che finiscono per condizionare l’assunzione di un giocatore: si pensi ad un elettro-cardiogramma che controlli l’attività elettrica del cuore, oppure semplici prove di corsa che, pur essendo semplici prove atletiche, rivelano lo stato di salute del cuore e dell’apparato respiratorio, rientrando dunque, in alcuni casi, nella categoria delle “medical examinations” pre-assunzione vietate, in linea di massima, dall’ADA.

E’ principalmente in questo ambito che si annidano i rischi di potenziali violazioni dell’ADA (Americans with disabilities act) e del GINA (Genetic information Non-discrimination act). Si tratta di due “statutes” (atti normativi) contenenti disposizioni che limitano la facoltà del datore di lavoro di accedere o utilizzare le informazioni legate allo stato di salute del lavoratore assunto o in fase di assunzione.

L’ADA e il GINA.

L’ADA in particolare, approvata dal Congresso nel 1990 ed emendata nel 2008, protegge soggetti con disabilità (in cui ad esempio rientrano anche alcuni atleti professionisti grazie all’interpretazione delle Corti americane) dalla discriminazione nel mondo del lavoro.

Il GINA invece, approvato dal Congresso nel 2008, contiene una disciplina volta a tutelare il diritto di privacy relativamente alle informazioni genetiche per quanto riguarda il mondo del lavoro, l’assicurazione sanitaria e la non discriminazione sulla base di tali informazioni genetiche.

Dato il prestigio e la quantità di denaro in gioco, i giocatori della NFL sono sottoposti ad una pressione psicologica tale per cui si sottoporrebbero a tutti gli esami loro richiesti pur di entrare a far parte della lega, anche se vorrebbero evitarli.

Il sistema NFL.

Il sistema della NFL è formato da una serie di enti giuridici distinti ma legati tra loro, ognuno portatore di interessi diversi e meritevoli di attenzione e tutela. La NFL serve, in definitiva, come meccanismo per agevolare un processo decisionale centralizzato e condiviso tra i club. 

Per quanto riguarda i giocatori di football invece, essi sono riuniti e rappresentati dalla NFLPA (National football league players association).

I soggetti della NFLPA sono:

  • tutti i giocatori professionisti di football assunti da un club membro della NFL;
  • i giocatori professionisti di football che in passato sono stati assunti da un club membro e che attualmente sono in cerca di un impiego presso uno dei club della NFL;
  • tutti i “rookie players” (matricole) selezionati per il “draft” (smistamento) annuale;
  • tutti i “rookie players” non partecipanti al “draft” annuale, dal momento stesso in cui avviano le trattative per un impiego in uno dei club membri della NFL.

Il National Football Scouting.

Un’attenzione particolare merita il National Football Scouting, un’organizzazione indipendente che fornisce alla NFL un servizio di talent scouting e che, a sua volta, controlla il Combine (un’organizzazione il cui compito fondamentale è costituito dall’esaminare annualmente circa 300 aspiranti giocatori di football nel mese di febbraio attraverso un National Invitational Camp) prima del draft.

In definitiva, gli aspiranti giocatori di football dovranno superare due diverse serie di esami:

  1. esami presso il Combine, gestiti da medici della facoltà di medicina dell’Indiana. Si tratta di controlli medici che generalmente includono raggi X, elettro-cardiogrammi, analisi del sangue e test antidroga (Aaron Collins, ex giocatore professionista di football descrive gli esami presso il Combine nel seguente modo “Durante i test fisici, ogni singolo osso del tuo corpo viene tirato, e tutto viene valutato e sottoposto a raggi X. Sei come una bistecca di carne … è un mercato della carne …”);
  2. esami svolti dai medici dei rispettivi club (prima della stagione, durante la stagione in caso di infortuni, e a fine stagione).

Non potendo affermare che il Combine sia entità completamente separata dalla NFL, dobbiamo concludere che siamo, in questo caso, di fronte ad una chiara violazione della previsione dell’ADA, secondo cui, nella fase precedente l’assunzione, il datore di lavoro può solo fare domande relative allo stato di salute, mentre non può sottoporre il candidato ad esami medici; al contrario nessun problema sorge relativamente alle prove atletiche.

Per giungere a questa conclusione, il criterio seguito non può più essere quello del “follow the money”.  Il fatto che il Combine sia entità giuridicamente ed economicamente distinta non è determinante nel momento in cui, adottando il criterio del “follow the data”, diventa evidente che il flusso di dati sia gestito e utilizzato dalla stessa NFL.

Tecnologie non genetiche e test genetici.

Attualmente, grazie allo sviluppo imponente di varie tecnologie, un nuovo attore si è imposto sulla scena, parliamo delle imprese che producono nuovi apparecchi valutativi.

Possiamo suddividerli in:

  • tecnologie non-genetiche: è difficile classificarle in quanto vari potrebbero essere i criteri utilizzabili. Sono solitamente divise in categorie relative all’aspetto fisico che esse monitorano (es. prontezza di riflessi, temperatura del corpo, battito cardiaco, forza ecc.);
  • test genetici: riguardano le performance o il rischio di infortuni.

Nell’analisi della legalità dell’utilizzo di queste tecnologie molte sono le interpretazioni lasciate alla valutazione delle Corti, secondo il tradizionale approccio casistico tipico della tradizione di Common Law, ma questo non è visto con favore da tutti gli interpreti.

Sempre più forte è la necessità di una chiarificazione e di alcune modifiche a livello legislativo anche solo all’interno delle regole della Lega.

Partecipi di questa nuova regolamentazione e chiarificazione dovrebbero essere tutti gli “stakeholders” descritti. Si tratta di un approccio evidentemente più vicino ad una tradizione di Civil Law.

Uno dei vantaggi derivanti da una simile opzione sarebbe una maggiore certezza del diritto, certezza che andrebbe a vantaggio dei giocatori, la parte più debole nel caso di specie, in quanto sempre più spesso si trovano a dover scegliere tra:

  • proporre le loro claim contro la NFL”, senza alcuna sicurezza di come la vicenda potrebbe finire, ed esponendosi dunque al rischio di future ripercussioni;
  • oppure “non proporle”: il numero di controversie è infatti molto più basso di quanto si potrebbe pensare, continuando ad inseguire a tutti i costi un sogno condiviso da gran parte dei giovani americani pur rinunciando alle garanzie e alle tutele che i vari statutes apprestano.

Articolo in collaborazione con Elio Palumbieri.

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