Chiesa Cattolica: la difficile convivenza tra politica e religione

Chiesa Cattolica: tra politica e religione. Il risultato delle elezioni europee fornisce lo spunto per alcune riflessioni sul rapporto, ormai sempre più stretto, tra politica e Chiesa Cattolica. In particolare, Thomas D. Williams, teologo ed ex consigliere di Benedetto XVI ha firmato un articolo sulla rivista americana online «First Things». Williams è un ex sacerdote […]

Giugno 2019
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Il successo di Matteo Salvini alle elezioni europee.

Chiesa Cattolica: tra politica e religione.

Il risultato delle elezioni europee fornisce lo spunto per alcune riflessioni sul rapporto, ormai sempre più stretto, tra politica e Chiesa Cattolica. In particolare, Thomas D. Williams, teologo ed ex consigliere di Benedetto XVI ha firmato un articolo sulla rivista americana online «First Things».

Williams è un ex sacerdote della congregazione dei Legionari di Cristo che adesso insegna e vive a Roma. Nell’articolo analizza le reazioni delle figure ecclesiastiche difronte ai risultati delle elezioni per il parlamento europeo. Certamente, osserva Williams, sono reazioni che mettono in evidenza la deleteria alleanza della Chiesa cattolica europea con determinate posizioni politiche.

Il successo di Matteo Salvini alle elezioni europee.

In particolare la Chiesa cattolica si è concentrata sull’indiscutibile successo di Matteo Salvini in Italia alle elezioni europee. Lega ha ottenuto più del 34% dei voti. La conseguenza è che in termini assoluti l’euroscettica Lega sarà il terzo partito per numero di seggi nel nuovo parlamento europeo.

L’ex sacerdote si sofferma sul fatto che uomini di Chiesa europei abbiano condannato la vittoria di Salvini, considerandola una netta sconfitta per la Chiesa stessa. Tanto induce, Williams, a pensare che ormai la Chiesa cattolica si sia invischiata troppo nella politica.

E tutto questo potrebbe compromettere il messaggio evangelizzatore della Chiesa. Senza contare, poi, che la Chiesa in questo modo si aliena molti credenti cattolici che sostengono posizioni politiche contrarie.

Sovranità nazionale e Unione europea.

Alcuni vedono nella definizione della sovranità nazionale qualcosa di negativo nella sua essenza e nel movimento sovranista qualcosa di diametralmente opposto all’Europa. Ma se tanto rappresenta una determinata prospettiva politica, non può certo identificarsi con la posizione della Chiesa cattolica.

E se tutti gli Stati europei dovessero cedere la loro sovranità nazionale all’Unione Europea, la stessa UE non diventerebbe in questo modo sovrana? Ed ecco allora che la critica alla sovranità dovrebbe applicarsi anche all’Unione europea.

L’elogio dei partiti verdi.

Il presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’UE ha elogiato le vittorie dei partiti verdi alle elezioni europee. Al contrario ha deplorato l’ascesa di populisti nazionalisti come Salvini. Jean-Claude Hollerich, Arcivescovo del Lussemburgo ha reso delle dichiarazioni alla stampa in cui afferma che il successo dei partiti ecologisti è un segno «positivo».

Perché? Mostra la sollecitudine nei confronti dei temi relativi all’ambiente e alla creazione. Aggiunge poi, una singolare asserzione secondo cui «come Chiesa» la vittoria dei partiti verdi «ci fa felici». Secondo Hollerich la presenza di un gruppo più forte di partiti sovranisti e populisti costituirà sicuramente un ostacolo, ma non una difficoltà insormontabile.

I sovranisti e i populisti non possono bloccare il parlamento europeo.

Infatti, secondo l’Arcivescovo, queste forze politiche non rappresentano una minoranza sufficientemente forte per bloccare il parlamento europeo.

Rispondendo alla domanda se il risultato generale delle elezioni sia stato positivo o meno, ha affermato che «non è stato completamente negativo», anche se ciò è «forse più difficile da vedere per i cattolici in Italia».

I cattolici italiani sono facilmente ingannabili?

Hollerich critica Salvini ritenendo che abbia cercato di accaparrarsi il voto dei cattolici facendo appello al loro sentimento religioso. Ritiene, inoltre, che i cattolici italiani sono facilmente ingannabili e non particolarmente intelligenti.

Ed anche il padre gesuita Antonio Spadaro, caporedattore de La Civiltà Cattolica ha espresso la sua opinione riguardo i risultati delle elezioni. Lo ha fatto attraverso un articolo a tutta pagina su Famiglia Cristiana.

Nello stomaco del nostro Paese c’è un rospo.

Secondo Spadaro nello stomaco del nostro paese c’è un rospo, una malattia morale, che sta infettando anche la Chiesa cattolica. Il motivo? Un certo numero di persone, significativo, che si identificano come cattoliche hanno votato per Salvini. “Usare il crocifisso come un Big Jim qualunque è blasfemo. La croce non è mai un segno identitario”. Padre Antonio Spadaro.

Cristianesimo geneticamente modificato, perché padre Spadaro ritiene che la coscienza cristiana sia stata sabotata e geneticamente modificata. I sintomi? L’usurpazione a scopi politici di simboli religiosi di fratellanza è divenuta accettabile.

E poi c’è l’accettazione dell’imposizione di pene contro quanti salvano persone che annegano in mare. Da ultimo il nazionalismo che contraddice l’intima essenza dell’universalità che è caratteristica del cattolicesimo. Appare evidente che Spadaro avrebbe preferito la vittoria di un altro partito alle elezioni europee.

Ma quale potrebbe essere questo partito? In fondo Spadaro avversa la Lega che è a favore della famiglia e contro l’aborto. Perché non recriminare contro il Partito Democratico che è, invece, favorevole al matrimonio gay e all’aborto.

Williams, nel suo articolo, ritiene che questi esempi sono solo la punta dell’iceberg. Sono i sintomi di un processo attraverso cui i portavoce di spicco della Chiesa Europea sembra stiano diventando sempre più apertamente politicizzati.

Sembrano intolleranti nei confronti di tutti coloro che sfidano il programma globalista. Ma il principio cattolico della sussidiarietà deve ispirare anche i difensori della sovranità nazionale. Tale principio può giustificare il desiderio di limitare il potere delle organizzazioni sovranazionali solo a funzioni che rientrino strettamente al contesto sovranazionale.

Politica e monopolio della fedeltà alla Chiesa.

Ciò che appare è che nessun programma politico e nessun partito può rivendicare il monopolio della fedeltà alla Chiesa, né tantomeno incarna il pensiero sociale cattolico ed esclude tutti gli altri. Il Concilio Vaticano Secondo ha fatto appello a questa legittima pluralità di posizioni politiche nella costituzione pastorale Gaudium et Spes.

Sembra quasi che il rispetto per le opinioni contrarie sul migliore indirizzo politico da prendere sia proprio quello che manca nell’odierno mondo ecclesiastico europeo. Williams ricava un esempio dall’attuale scena politica italiana. Figure ecclesiastiche di spicco hanno demonizzato Salvini per il fatto di aver  chiuso i porti italiani per tentare di arginare e mettere fine all’immigrazione illegale.

Ed ecco che a Salvini viene riferita ogni tipo di etichetta oscena e viene definito “anticristo” e «satana». Ed anche Papa Francesco ha dichiarato diverse volte che i politici devono esercitare la virtù della prudenza. Devono decidere il numero di immigranti che possono ragionevolmente essere accettati e integrati.

Da ciò consegue che non esiste una quota di migranti da accogliere uguale per tutti. Per questo motivo molti ritengono che le politiche di Salvini, che si oppongono alle migrazioni di massa, sarebbero ispirate dal razzismo e dalla xenofobia. Ma due eminenti membri africani della gerarchia cattolica, che certamente non possiamo considerare razzisti, condividono il pensiero di Salvini.

Di conseguenza denunciano il fatto che le migrazioni di massa sono particolarmente nocive per gli stessi migranti africani. La chiesa non dovrebbe incoraggiare le migrazioni. Il cardinale guineano Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e responsabile della liturgia del Vaticano, ad aprile, ha affermato che la Chiesa non dovrebbe affatto incoraggiare le migrazioni.

La Parola di Dio non deve essere utilizzata per promuovere le migrazioni», perché è meglio «aiutare le persone a prosperare nella loro cultura che incoraggiarle a venire in Europa». L’incoraggiamento della Chiesa per l’immigrazione verso l’ Europa, fa sì che la maggior parte degli immigranti finiscono «senza lavoro e senza dignità», assumendo la condizione di schiavi.

Immigrazione e prostituzione.

Ed infatti da un’inchiesta è emerso che circa l’80% delle donne nigeriane che sono arrivate in Italia sono diventate prostitute. Attualmente, la metà delle prostitute presenti in Italia è nigeriana.

Ciò significa che ogni donna nigeriana che sale su una nave delle Ong e arriva in Italia ha l’80% di probabilità di prostituirsi. Williams osserva che i cattolici italiani possono concordare o meno con i programmi di Salvini.

Possono votare per un partito o per un altro. D’altra parte questo è il fulcro della democrazia e in linea di massima la Chiesa cattolica difende questa idea. Per Williams ciò che va condannato è il fatto che importanti figure ecclesiastiche si alleino con cause politiche identificandole con la posizione ufficiale della Chiesa stessa.

E questo sì che è un «rospo» nello stomaco per Williams.

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