Google: agli utenti 5 miliardi per “finta” navigazione in incognito

Google: maxi multa miliardaria. La notizia è di qualche giorno fa: Google pagherà una maxi multa miliardaria per non aver rispettato la privacy degli utenti che utilizzavano la sua funzione “navigazione in incognito”. Con questa ci si riferisce a quella modalità che consente all’utente di restare privato, cioè di non rivelare al motore di ricerca […]

Gennaio 2024
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Google: maxi multa miliardaria.

La notizia è di qualche giorno fa: Google pagherà una maxi multa miliardaria per non aver rispettato la privacy degli utenti che utilizzavano la sua funzione “navigazione in incognito”. Con questa ci si riferisce a quella modalità che consente all’utente di restare privato, cioè di non rivelare al motore di ricerca e ai siti visitati i propri dati, creando una sessione temporanea che sia isolata da quella principale. 

La navigazione in incognito a quanto pare non è così sicura come si credeva, e in questo articolo si vedranno altre opzioni per garantire l’anonimato online. 

Google trova l’accordo sulla causa da 5 miliardi di dollari.

Con un accordo riguardante la causa intentata sotto forma di class action da milioni di utenti, il colosso Google spera di risolvere il problema della navigazione non molto “in incognito” che l’ha riguardata. 

L’accusa mossa all’azienda di Mountain View ha riguardato la contestazione da parte degli utenti che lamentavano di essere tracciati anche nella modalità privata

Molto grave, dato che i rischi per la privacy degli utenti sarebbero elevati.

Secondo l’accusa infatti i software di Google Analytics non si sarebbero disattivati nemmeno alla selezione della funzione “apertura di una nuova finestra in incognito”, raccogliendo dati relativi alla navigazione, alle ricerche, monitorando hobbies, interessi e informazioni personali degli utenti.

Come rimanere anonimi su Internet.

Alla luce di queste considerazioni, non potendosi quindi fidare totalmente dell’anonimato garantito dal provider che si utilizza per la navigazione, si dimostra utile provvedere autonomamente alla garanzia della propria privacy.

Il modo migliore è senza dubbio quello di utilizzare degli strumenti aggiuntivi per la sicurezza scegliendo, ad esempio, una delle migliori vpn, recensite su siti come Punto Informatico.

Diversi sono i vantaggi di questi strumenti: in primo luogo la possibilità di proteggere la propria rete. Aspetto che potrebbe riguardare non solo singoli utenti ma anche un’azienda di medie o grandi dimensioni. 

Inoltre l’altro indubbio vantaggio è quello che riguarda la cosiddetta profilazione, cioè il fatto che i siti tengano traccia delle proprie navigazioni per proporre continuamente annunci di marketing e contenuti invasivi. Con le vpn è addirittura possibile far comparire il proprio indirizzo IP come se fosse in un’altra nazione.

Una vpn, se configurata in modo corretto, consente a privati e aziende di mantenere privata la propria connessione, salvaguardando dati sensibili e interessi che si vuole restino anonimi. 

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