Ritrovare le emozioni e i valori per sentirsi donne e uomini del domani: il top model di Armani, Fabio Mancini, incontra gli studenti del Liceo G.B.Vico
Dalle passerelle di tutto il mondo alla candidatura ad ambasciatore Unicef come ha proposto il direttivo del liceo “Gian Battista Vico”, a Laterza, in provincia di Taranto. Fabio Mancini, dopo essere stato omaggiato per la sua brillante carriera -15 anni di collaborazione con il re della moda Giorgio Armani nella recente “Fashion Week Milano”- è stato ospite del liceo, dove ha annunciato di essere stato scelto anche per rappresentare le istanze delle nuove generazioni tra le eccellenze della comunità europea.
Ponendosi con garbo e disponibilità alla platea dei ragazzi e dei loro prof. Mancini ha raccontato dall’incontro casuale con un agente di Giorgio Armani, un giorno per caso a Milano, al rientro da uno dei mille lavori che ha fatto per mantenersi, alla storia della sua adolescenza a contatto con un padre che lo voleva geometra e non era di grande sostegno per i sogni e le ambizioni, alla ricerca della spiritualità, oltre il corpo perfetto, da top model.

“Avete tutto, avete possibilità e immediatezza – ha spiegato ai ragazzi del Vico – ma mancano le emozioni. Su quelle dovete puntare. Sulla loro ricerca e la loro custodia. In quanti qui hanno mai scritto una lettera a una ragazza che gli ha rapito il cuore? E quante ragazze ci sono qui che non aspettano altro che ricevere quella lettera, quell’emozione vera, autentica, che va oltre il like, i followers o l’ultimo modello di cellulare? Ecco: crescere e vivere vuol dire questo. Emozionarsi e credere nella propria strada, qualunque essa sia”.
“Viaggiate, percorrete i sentieri del mondo: adesso spostarsi è economico, semplice – ha ricordato Mancini ai ragazzi – aprite la mente e spostate le vostre esperienze. Costruite le vostre storie. Tanto non esisterà meta tanto lontana dal tenervi lontani dalla vostra terra. Siete fortunati: la Puglia è un territorio meraviglioso, fatto di odori che parlano di legami e radici. E sono quelle che contano sul serio”.
Emozionante il momento in cui Fabio Mancini ha videochiamato un’alunna del Vico, Federica, ricoverata a Milano per curarsi da un carcinoma: “ti inviamo da qui un abbraccio di forza e coraggio – ha detto – siamo fatti di energie e le nostre qua dentro sono tutte rivolte a te”.
Si accarezza il Mala, avvolto alla mano destra: “mi serve per meditare, dice con gli occhi trasparenti che hanno visto le passerelle più note del mondo, per tornare al bambino che ero e giocavo nei vicoli. Mia madre è indiana, mio padre cattolico: da piccolo ho fatto anche il chierichetto, sono cresciuto con l’idea che pregare fosse normale- ha spiegato Mancini – quello che cerco di trasmettere è che non siamo fatti solo di corpo, ma di spirito e di energie e lo yoga e la meditazione mi hanno aiutato molto in questo, specie all’interno del mio mondo professionale, patinato, lussuoso, superficiale”. Ma non è mai tutto semplice, scontato.
“Ho pensato spesso di voler cambiare lavoro e vita. Sono spesso circondato da stimoli, a volte anche negativi, come le droghe, alcol, vizi ed eccessi – ha detto l’icona di Armani – ho sempre cercato di restare vero e di coltivare l’emozione. Penso che ognuno ha un suo destino: sono sempre stato sensibile e attratto da chi aveva delle difficoltà ad esempio, ho sempre lavorato su me stesso, ma cercando di lasciare qualcosa agli altri. Il destino è scritto, ma in parte: sono le nostre scelte a “svolgerlo”.