Satispay: dalla pecunia al cashback

Satispay è la startup del momento: semplice e conveniente “Pecunia no olet”. Satispay “pecunia no olet”. Il denaro è pur sempre denaro, il denaro è sempre utile a prescindere dalla sua provenienza. Con questa espressione l’imperatore Vespasiano ha iniziato a dare valore al denaro e non tanto al mezzo con cui veniva scambiato. Al giorno d’oggi […]

Ottobre 2017
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Satispay: dalla pecunia al cashback

Satispay è la startup del momento: semplice e conveniente “Pecunia no olet”.

Satispay “pecunia no olet”. Il denaro è pur sempre denaro, il denaro è sempre utile a prescindere dalla sua provenienza. Con questa espressione l’imperatore Vespasiano ha iniziato a dare valore al denaro e non tanto al mezzo con cui veniva scambiato.

Al giorno d’oggi la concezione rimane perché il denaro è sempre denaro (e su quello sono d’accordo) ma il mezzo con cui viene scambiato modifica l’esperienza di pagamento e l’interazione tra gli attori.

La parola pecunia, moneta, deriva da pecus bestiame, perché il commercio nella prima età repubblicana era legato principalmente al bestiame e praticato mediante il baratto. Ora non si parla più di baratti ma di cashback.

Non si scambiano più materie prime, bestiame, ma denaro per sconti, coupon, promozioni. Siamo un po’ come gli antichi romani, ma leggermente più evoluti (direi anche enormemente e non leggermente). Il cashback è uno dei punti fondamentali della mission di Satispay.

Ormai se ne sente parlare ovunque, nei giornali, nei social e nel retail. Satispay è una start up italiana, nata in provincia di Cuneo, che ti permette di effettuare micro pagamenti con il tuo cellulare.

Funziona come una sorta di chat, all’interno della quale oltre ad inviare messaggi si possono scambiare somme di denaro: sia fra amici che per l’acquisto di beni o servizi con i commercianti che sono iscritti al servizio.

In cosa si distingue? Nella semplicità di utilizzo e nella convenienza (tutto merito del cashback). 

Vediamo il primo punto: la semplicità di utilizzo. Per utilizzare Satispay basta collegarlo al proprio conto corrente, il quale sarà la fonte da cui attingere il budget che ogni utente può mettere a disposizione del proprio account.

Siamo noi stessi a poter stabilire qual è la somma massima che intendiamo spendere ogni settimana. Qualora la somma spesa non raggiunga il massimale, Satispay preleva semplicemente la parte mancante dal conto corrente per ripristinare la somma stabilita e metterla a disposizione nella settimana successiva.

Si può utilizzare in molti punti vendita e ogni mese ci sono nuovi esercenti che aderiscono al servizio. Il più famoso è Esselunga, ma ora entra anche Coop, Trenord e altri piccoli esercenti in giro per il paese. Capire come funziona è estremamente semplice. Dopo aver effettuato un acquisto, basterà digitare la propria password.

L’esercente riceverà istantaneamente una notifica sulla propria applicazione dedicata, potendo così verificare immediatamente l’avvenuto pagamento e la correttezza della cifra inviata, rifiutando o accettando la stessa ed incassando con un solo click quanto dovuto.

L’ho provato e in effetti il pagamento è immediato e semplice.

Il secondo punto è il cashback.

Satispay, per favorire la diffusione del servizio rendendolo più conveniente, utilizza questo strumento: a fronte di un pagamento effettuato con l’app, Satispay restituisce all’utente parte della somma spesa, offrendo pertanto di fatto uno sconto virtuale immediato sulla cifra concordata.

In realtà non si tratta di uno sconto, ma di una vera e propria restituzione: la cifra promessa non è decurtata dal totale della transazione, ma viene inviata all’utente con un’operazione separata.

E questa operazione di cashback può essere valorizzata in specifici momenti, giorni del mese o in determinati punti vendita. Mi ricordo benissimo il periodo in cui c’era il cashback con il 20% da utilizzare da Esselunga ogni giovedì del mese.

Certo il giovedì non è proprio il giorno adatto per fare la spesa (almeno per noi italiani che siamo abituati ad andare il sabato o il lunedì al rientro del weekend), però se si ha il 20% di sconto magari si può cambiare la propria abitudine di acquisto.

Questo perché? Perché il denaro è pur sempre denaro, come insegna il nostro vecchio amico Vespasiano.

Con semplicità e convenienza, Satispay può allargare il suo bacino di utenti e andare a prendersi una fetta di utenti che magari ad oggi diffidano del pagamento tramite carta di credito. Ad oggi ci sono circa 200 mila utenti e 20 mila esercizi commerciali, in crescita continua giorno per giorno.

Cosa si prevede ora?

Le previsioni sono di raggiungere entro il 2018 1 milione di clienti attivi e 100 mila esercenti.

Una grande sfida? Probabilmente si, visto che molte persone in Italia sono abituate ancora ai cari vecchi contanti (e non vogliono neanche abbandonarli). Però i presupposti sono buoni: essere semplici e convenienti può dare la giusta accelerazione.

E sicuramente un pò di pubblicità e aiuti finanziari possono sempre aiutare nel raggiungere il traguardo più velocemente.

Satispay è la nuova pecunia, ma il concetto rimane. “Pecunia no olet.” (ho creato anche il nuovo slogan).

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