STORIE DI TUTTI NOI:
UNA BREVE RIFLESSIONE…
Da sportivo inveterato, ogni mattina della bella stagione alle 7,30 (quando fa freddo opto per “il durante” la pausa pranzo) mi vado a fare un allenamento con la bici da corsa. In quel posto di mare, dove vado ad Agosto ininterrottamente da 35 anni, mi sono tracciato un circuito di strade interne collinari tutte in saliscendi lungo 25 km che ripeto due volte, sicché entro le 9,15 rientro evitando il gran caldo.
Quella ragazza altrettanto sportiva come il sottoscritto, dedita al running in quelle strade praticamente deserte a quell’ora, ho iniziato a notare che era sempre la stessa che incrociavo una volta all’anno dopo 3-4 anni.
Al quinto anno abbiamo iniziato a farci un cenno di saluto e verso il decimo, 25 anni fa, ho messo il piede a terra e abbiamo parlato brevemente dei nostri fortuiti incontri annuali.
Il quindicesimo anno, ci siamo accorti che questo succedeva incredibilmente (in verità immagino che col tempo ci siamo auto-programmati) ogni 7 Agosto alle 8 precise sempre sullo stesso delizioso poggio sul mare di fronte all’isola dello Sparviero, dove di anno in anno ci siamo incontrati per trentacinque anni senza aver mai concordato di farlo, dedicandoci non più di cinque minuti sudati e boccheggianti.
Nel frattempo la ragazza è diventata giovane donna e poi signora e il giovanotto giovane uomo e poi adulto. Siamo entrati nella Terza Età e negli anni ci siamo detti, nel corso di quei cinque minuti annuali, che lavoro facevamo, da dove venivamo, che sport amassimo di più (lo sci) e dove lo praticassimo, che musica preferissimo e quali libri o film ci hanno maggiormente segnati. Abbiamo parlato dei nostri figli (pertanto immaginando, verosimilmente a ragione, che entrambi fossimo sposati), delle loro scuole, della Laurea, in questi ultimi addirittura dei nipotini.
E’ successo un paio di volte che l’uno o l’altra un 7 agosto non ci fosse e solo l’anno successivo abbiamo saputo che, fortunatamente, era per motivi seri a non gravi. Abbiamo parlato per quei pochi minuiti di ogni anno delle gioie e dei dolori – tanto che di anno in anno abbiamo seguito la salute dei rispettivi genitori, che nel frattempo sono mancati – delle speranze e delle delusioni.
Senza mai esserci detti come ci chiamiamo
E proseguiremo così fino a che uno o l’altra un anno troverà il 7 Agosto alle 8 quel poggio sul mare deserto, e quello dopo, e quello successivo, e quello dopo ancora.
Non sapremo mai se nel corso dei decenni abbiamo incontrato una persona reale, un fantasma o se ci siamo addirittura autosuggestionati, ma è certo che l’uno per l’altra abbiamo avuto una funzione (molto significativa, ben più di quella di decine o centinaia di persone che ci sono vissute ben più costantemente vicine) di personificazione del concetto del tempo, nozione così difficile da definire, che passa e che a un certo punto finisce per sempre e per tutti.
Per questo, con l’approssimarsi del Periodo di riflessione dei Santi e dei Morti, ho voluto rendere grazie a quella presenza che quando mancherà (o mancherò io per lei) segnerà un fair warning di fine del tempo, al di là di tutte le vanità.
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