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Rendez-Vous 2021: il cinema della donna

Si torna in sala, anche al Festival del nuovo cinema francese, il Rendez-Vous.

Rendez-Vous 2021: si torna in sala, anche al Festival del nuovo cinema francese.

Rendez-Vous 2021 – La manifestazione torna dal al 13 giugno 2021 al Cinema Nuovo Sacher di Roma. Sono presenti selezioni speciali al Cinema Massimo di Torino e alla Cineteca di Bologna. Da un’idea dell’Ambasciata di Francia in Italia, la rassegna è co-organizzata da UniFrance ed è creata dall’Institut français Italia.  La direzione artistica è nelle mani di Vanessa Tonnini e il responsabile del progetto è Benoît Blanchard.

l’XI edizione di Rendez-Vous 2021 ha come protagoniste le Donne del cinema francese. Il festival nasce con il compito di comunicare la moltitudine delle realtà del cinema francese. Sono presenti attrici e registe, facce famose e meno note, per rappresentare un’immagine di un cinema fantasioso e rigoglioso. La cineasta Danielle Arbid, franco-libanese, sarà a Roma per presentare, in anteprima italiana, Passion Simple, giunto alla Selezione ufficiale al 73° Festival di Cannes 2020.

La protagonista è Laetitia Dosch, stella nascente del cinema d’Oltralpe. L’attrice ha colpito Cannes e ha vinto la Caméra d’Or per Jeune Femme di Léonor Serraille, in programma a Rendez-Vous 2018. Passion simple è la rivisitazione cinematografica dell’omonimo libro della scrittrice Annie Ernaux, pubblicato nel ’92. È l’autobiografia che ha fatto scalpore per il suo tono sovversivo ed erotico. Alla base dell’opera c’è il viaggio all’interno di un rapporto difficile.

Le nuove registe francesi si fanno notare per le loro opere colme di significati.

I protagonisti sono Hélène (Laetitia Dosch), una madre divorziata e professoressa universitaria, e Alexandre (Serhii Polunin), diplomatico sposato russo. Danielle Arbid rappresenta lo stato di confusione di Hélène alle prese con la forza dei propri sensi. Passion simple è distribuito in Italia da Kitchen Film, che aveva già portato nei cinema italiani Dans les champs de bataille della stessa cineasta. Danielle Arbid è originaria di Beirut, classe 1970, ha diretto numerosi documentari, incluso Seule avec la guerre del 2001.

Con quest’ultimo ha conquistato a Locarno il Leopardo d’Argento nella categoria video, e Aux frontières del 2002. Le sue due prime pellicole sono Un homme perdu del 2007 e Dans les champs de bataille del 2004. Sono state selezionate alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes. La terza, Peur de rien, presentata al Festival di Toronto, ha ricevuto il Prix de L’Académie Lumière nel 2016, assegnato dalla stampa estera in Francia. Passion simple ha avuti il “bollino” della selezione ufficiale del Festival di Cannes 2020, revocato a causa del coronavirus.

Per quanto riguarda gli esordienti, ci sarà un’altra anteprima italiana al Rendez-Vous, a firma della regista Chloé Mazlo, che porterà Sous le ciel d’Alice a Roma. La sua opera prima è stata selezionata alla 59a Semaine de la Critique di Cannes 2020 e ha come protagonista Alba Rohrwacher. Il racconto inizia negli anni Cinquanta, nel momento in cui Alice (Alba Rohrwacher) si trasferisce nel Libano abbandonando la Svizzera. La ragazza è colpita dal Paese e da Joseph, un astrofisico che vuole mandare nello spazio il primo cosmonauta libanese.

Sono stati fatti molti passi avanti per il cinema francese femminile, ma c’è ancora molto da fare.

Dopo i primi anni tranquilli, la guerra civile ostacola la vita di Alice che deve difendere con tutta se stessa. La regista si è fatta notare con Les Petits Cailloux, che nel 2015 ha vinto il Premio César per il migliore corto. Chloé Mazlo, attraverso il suo film d’esordio, inserisce nell’opera diverse scene oniriche animate. Usando la stop-motion, rappresenta i suoi ricordi della famiglia in un equilibrio tra tristezza e fantasia. Chloé Mazlo è originaria di Parigi, classe 1983, a Strasburgo ha studiato graphic design.

L’amour m’aime è il suo primo corto. Trasmesso su Canal+ e selezionato in diversi festival. Dirige Deyrouth nel 2010, un documentario animato che sembra il taccuino di viaggio per arrivare a Beirut, città natale della sua famiglia. La trilogia autobiografica è chiusa con Les Petits cailloux, Premio César 2015 come miglior corto animato. Non si ferma la sua carriera di disegnatrice e realizza app per bimbi. 

Conte de fées à l’usage des moyennes personnes è la sua prima fiction animata ed è tratta dall’ omonimo testo di Boris VianSous le ciel d’Alice, la sua opera prima, è stata selezionata alla 59a Semaine de la Critique di Cannes 2020. Una nuova generazione di registe sarà presente al Rendez-Vous, la rappresentazione delle donne nell’industria audiovisiva francese. Tutto questo da inizio a un cinema «al femminile plurale», formato da una moltitudine di realtà eterogenea.

Le proiezioni al Rendez-Vous sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

Dal 1896, la prima produttrice e cineasta francese Alice Guy-Blaché, la strada è stata colma di problemi. La parità, però, si fa spazio con potenza. L’ultimo rapporto del CNC del marzo 2021, infatti, conferma la rivoluzione accaduta negli ultimi dieci anni in Francia. Conferma la nascita di una nuova generazione feconda di cineaste. La realizzazione o co-realizzazione di pellicole da parte delle donne è stata del 26% nel 2019 e del 20% nel 2010.

La crescita è avvenuta grazie al numero di opere prime e seconde realizzate tra il 2010 e il 2019. Questo aumento convalida l’arrivo di questa evoluzione. Tra il 2010 e il 2019, il 7,4% delle registe ha creato almeno tre pellicole. In questo periodo, 12 tra queste hanno realizzato la loro prima opera, contro 10 uomini. Tra il 2009 e il 2018 sono uscite 606 pellicole francesi, co-realizzate da donne, la Francia arriva davanti alla Gran Bretagna e ai Paesi dell’Europa del Sud.

Per quanto concerne la presenza di registe, da sola rappresenta il 30% delle produzioni femminili sugli otto Paesi presi in esame. Aumenta la presenza femminile nel settore industriale, con le donne che rappresentano il 44,5% dei lavoratori nella produzione di fiction nel 2018 e una presenza degna di nota nel settore dell’esportazione. Il loro numero arriva quasi a 8300 donne impiegate, aumentato dal 2009 del 9% e, nello stesso periodo, con un tasso di crescita del 2,5% rispetto a quello degli uomini. Deve essere affrontata ancora la situazione della disuguaglianza salariale tra donne e uomini.

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Renata Candioto

rcandioto

Sono diplomata in sceneggiatura alla Roma Film Academy (ex Nuct) di Cinecittà a Roma. Amo il cinema e il teatro. Mi piace definirmi scrittrice, forse perché adoro la letteratura e scrivo da quando sono ragazzina. Sono curiosa del mondo che mi circonda e mi lascio guidare dalle mie emozioni. La mia filosofia è "La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”.

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