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Antroposofia ed altre assurdità finanziate con soldi pubblici

Antroposofia.

Antroposofia.

La deriva pseudoscientifica cui sta precipitando l’Europa, deriva che comprende anche il nostro Paese, impone alcune riflessioni e puntualizzazioni, poiché, lungi dal rappresentare una piacevole diversione, crea incalcolabili danni, sia economici che sociali.

Già alcuni anni fa su questa testata scrissi un articolo, “Il punto sulle ricerche più recenti che validerebbero la coerenza”, in cui stigmatizzavo le affermazioni che avrebbero provato l’omeopatia, dimostrandone l’infondatezza, come dovrebbe sapere chiunque possieda una sia pur minima conoscenza della fisica e della chimica.

Sappiamo però che oltre sette milioni di italiani si rivolgono a questa pratica, come ad altre che appartengono al vasto universo dalle pseudoscienze e dell’esoterismo. In un altro articolo, “Il Principio di precauzione”, portavo degli esempi di come, anche un approccio teoricamente corretto, può essere foriero di disastri quando applicato scorrettamente.

Il diffondersi nella società di pratiche esoteriche e pseudoscientifico, nonostante gli sbalorditivi successi che si susseguono nella scienza e nella tecnologia, non solo non accenna a diminuire, ma si diffonde incredibilmente anche a livello istituzionale ed incredibilmente  anche nel comparto accademico.

Ciò che mi ha spinto a scrivere queste righe è il fatto che il Senato il 20 maggio u.s. ha approvato, quasi all’unanimità, con 195 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto, il DDL n. 988, sulla tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico, malgrado un accorato appello firmato da 500 scienziati teso a respingerlo.

Questo Decreto, non solo devolve cospicue quote di denaro pubblico all’agricoltura biologica, quella cioè che rifiuta l’utilizzo dei prodotti di sintesi ed applica principi che rendono possibile solo un sistema agricolo estensivo e non intensivo e che quindi necessita di un’estensione circa 24 volte maggiore di quello necessario alle coltivazioni tradizionali per ottenere le stesse quantità di raccolto e che, rifiutando in toto anche le moderne tecnologie, presenta il fianco all’insorgere ed al diffondersi di agenti eziologici (vedi il mio “Ostilità verso gli OGM” su questa testata) ed all’utilizzo di prodotti solo sulla carta ecosostenibili, ma addirittura l’agricoltura biodinamica.

Questa si basa sull’antroposofia, pratica esoterica inventata da Rudolf Steiner, ideologia di derivazione teosofica, ossia tesi secondo cui le religioni derivano da un’unica dottrina spirituale propugnata dalla Società Teosofica, intrisa di ideologie spirituali/filosofiche diffusesi nell’ottocento. Steiner, partendo da queste, sviluppò una visione secondo la quale la realtà costituisce una manifestazione psico-spirituale in continuo mutamento, che può essere capita e compresa mediante l'”osservazione animica”, ossia dalla parte spirituale dell’uomo separata dal corpo fisico. Tale manifestazione sarebbe rivelata e compresa, sempre secondo Steiner, nella sua unità col mondo fisico, mediante la “scienza dello spirito” definita appunto antroposofia da Steiner stesso che, dopo aver abbandonato la teosofia, giunse appunto a questa concezione che considerava un vero approccio scientifico per lo studio della realtà e la sua applicazione alla medicina e, appunto, all’agricoltura, da lui definita “biodinamica”.

Rudolf Steiner il fondatore dell’antroposofia.

Steiner aveva addirittura scritto delle lezioni in cui spiegava le basi teoriche e le procedure da seguire per applicare praticamente le sue ideologie. Queste si basano su pratiche esoteriche che partono da principi astrali e metafisici: per far convergere sul terreno le “forze cosmiche” che Steiner riteneva fossero prodotte dai pianeti.

Tali pratiche fanno anche riferimento a principi distorti del karma induista e del cristianesimo, all’omeopatia (altra pratica esoterica ancora ampiamente diffusa), all’utilizzo di organi e/o deiezioni animali, ecc. Steiner aveva comunque chiarito l’ambito cui è confinata l’antroposofia e le sue derivazioni, ossia aveva scritto che tali forze non sono verificabili scientificamente e, quindi, di fatto, estranee all’ambito scientifico.

Per chi volesse divertirsi, dalla rete è possibile scaricare le farneticazioni di Steiner, comprendenti anche reincarnazioni e spiritismo, nonché le lezioni di agricoltura biodinamica comprendenti le fantasiose ricette che farebbero rizzare i capelli ad uno stregone tribale.

Società antroposofica e sue diramazioni.
Antroposofia di Steiner.

Steiner è stato anche un no vax ante litteram.

Nonostante ciò, a sostegno della tesi che al peggio non vi è limite, come giustamente hanno fatto notare Antonio Ferrante e Luigi Mariani su “21mo Secolo” n. 4/20: vi sono stati vari tentativi di accreditare l’agricoltura biodinamica in ambito scientifico organizzando convegni presso sedi universitarie prestigiose (Università di Napoli, Università Bocconi, Politecnico di Milano)”.

Già nel 2019 il Senato Accademico dell’Università di Bologna diede l’autorizzazione alla costituzione di un’associazione per la gestione di un progetto di agricoltura biodinamica; sempre nel 2019 venne organizzato un workshop dalla Scuola di Agraria dell’Università degli Studi di Firenze per il lancio dell’Associazione Italiana di Agroecologia, scuola in cui viene dato ampio risalto alle pratiche biodinamiche.

Un antefatto ancora più remoto si verificò nel 2016, quando l’allora Ministro per le Politiche Agricole, Martina, pur dotato di un Diploma di Agraria, propugno l’insegnamento e la diffusione del Biodinamico in tutte le sedi.

L’agricoltura italiana ed europea riceve cospicui sussidi pubblici e, nonostante questo, l’Europa e l’Italia dipendono in maniera massiccia dalle importazioni, senza le quali il bisogno alimentare verrebbe compromesso. Importa anche prodotti OGM di cui però vieta la coltivazione. Rendere ancora più critica la situazione, finanziando cospicuamente pratiche a basso rendimento ed addirittura esoteriche non è solo stupido: è criminale!

Aiuti europei all’agricoltura dal 2000 ad oggi.

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Ettore Ruberti

Naturalista, giornalista scientifico. Professore di Biologia, Chimica, Fisica e Geografia fisica presso il Liceo Scientifico e Linguistico “Maroni” di Varese dal 1983 al 1989. Giornalista free lance, dal 1977, con collaborazioni con le seguenti testate: La Prealpina, Il Giorno, La Stampa, Inquinamento, Il Medico e il paziente, Oasis, Geodes, Migratori Alati, Le Scienze, Petrolieri d’Italia, Ambiente, ecc. Redattore da luglio 1988 a febbraio 1990 presso la rivista Acqua & Aria. Attualmente scrive, per conto dell’ENEA e come attività intellettuale su 21mo Secolo, MuseoEnergia, L’Eco dei Laghi, ecc. Collaborazioni con Enti ed Istituti di ricerca nel campo zoologico, in particolare inserito nel Gruppo di Lavoro Uccelli Migratori dell’Organizzazione Ricerche Ornitologiche dell’RGF dal 1978 al 2010, in cui curava anche l’informatizzazione e l’elaborazione statistica dei dati validati dall’INFS di Bologna e dall’IWT di Slimbridge. Partecipazione gratuita e svolta fuori dall’orario di lavoro, dal 2011, con la Fondazione Gianfranco Realini per la valorizzazione del territorio che si occupa di Zone Umide (paludi, canneti rivieraschi, torbiere, ecc.), in relazione alla possibile partecipazione (in collaborazione con due gruppi di lavoro dell’ENEA Casaccia) ad un progetto LIFE. Collaborazione con l’Università di Pavia, in seguito ad una richiesta ufficiale di quest’ultima all’ENEA, volta alla classificazione di Aracnidi ed Insetti. Collaborazione portata a termine. Collaborazioni con vari Editori per opere editoriali nei campi suddetti e per la referizzazioni di studi e ricerche. I campi in cui ha acquisito le maggiori competenze sono: Entomologia, Aracnologia, Erpetologia, Evoluzionismo, Gestione delle Risorse naturali, Fotografia e Cinematografia Scientifica, Microscopia (sia ottica che elettronica), oltre naturalmente all’elaborazione e gestione dell’informazione, sia a livello divulgativo che scientifico Dipendente dell’ENEA dal 9 aprile 1990, Assunto per concorso per assunzione in prova, con qualifica di giornalista scientifico (7° livello) (Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale – “Concorsi ed Esami” – n. 103 del 30 dicembre 1988) approvata dal presidente dell’ENEA con delibera n. 24/89/G del 21/12/89, cui si richiedevano almeno otto anni di esperienza nei settori giornalistico scientifico e didattico (provati con ampia documentazione), con graduatoria 95/100. Assunzione divenuta a tempo indeterminato dopo sei mesi (sempre al 7° livello). Inserito nella Divisione Relazioni Esterne, sede di Milano, si è occupato di diffusione dell’informazione, con interventi anche in ambito scolastico ed universitario, organizzazione di Convegni, Conferenze, ecc., spesso ha anche coadiuvato il personale della sede, in particolare Dr. Sani, Dr. Gavagnin, Prof. Bordonali, Sig. Griffini, Dr. Valenza, Prof. De Murtas. Ha pubblicato vari articoli sulla problematica relativa agli OGM sulla rivista “AgriCulture”, aprile 2003, su Migratori alati nel 2001, 2002, 2003, 2004, su La Padania nel 2005, 21mo Secolo. Dal 1991 segue le problematiche relative allo sviluppo dell’Idrogeno come vettore energetico, per conto della Divisione Tecnologie Energetiche Avanzate, che rappresenta ufficialmente al Forum Italiano dell’Idrogeno, inserito nel Consiglio Direttivo e all’AIDIC dove, dal 1993 al 1997, era stato costituito un gruppo di lavoro “CO2: riduzione, contenimento della produzione e riuso” che ha cessato la sua attività nel 1997. Nel contesto di questo incarico ha organizzato vari Convegni e tenuto Conferenze in Italia e all’estero, ha inoltre pubblicato vari articoli su riviste Scientifico-divulgative, tra cui: un articolo interno su “Le Scienze” (edizione italiana di Scientific American) del settembre 2000: “Idrogeno: energia per il futuro” N° 385, settembre 2000, pag. 90/98; un articolo concernente il sistema idrogeno sul numero monografico del 1996 dell’Organo ufficiale degli Ingegneri della Svizzera italiana, pubblicato come Atti di un Convegno sull’argomento; un numero, quasi monografico, di “Petrolieri d’Italia”, 2001; alcuni articoli su 21mo Secolo dal 1994 al 2006; ha inoltre effettuato vari interventi su televisioni italiane e svizzere; .ha partecipato, nel l’ambito del Forum, in qualità di Docente al Corso sulla sicurezza del sistema idrogeno, tenutosi nel 2002 presso l’Istituto Superiore Antincendio dei Vigili del Fuoco, sotto l’egida del Ministero degli Interni. E’ coautore del libro bianco sull’idrogeno “Linee guida per la definizione di un piano strategico per lo sviluppo del vettore energetico idrogeno”, scritto dai membri del Forum. Ha presentato, primo in Italia, un lavoro concernente l’utilizzo di nanotubi di carbonio per l’accumulo ed il trasporto dell’idrogeno (sotto forma di poster), al SolarExpo di Verona nel dicembre 2000. Nell’ambito degli incarichi portati a termine, ha seguito, per conto del Professor Umberto Colombo, gli sviluppi delle ricerche sulla Fusione Fredda, campo in cui ha anche pubblicato alcuni articoli, ed è in corso di stampa un libro che ha scritto sull’argomento. Lavorando in questo ambito, ha acquisito una significativa conoscenza della meccanica quantistica e dei fenomeni nucleari ed elettromagnetici nella materia condensata. Per questo motivo, nel 2004 è stato eletto Membro dell’International Society For Condensed Matter Nuclear Science. E’ Autore di diverse pubblicazioni concernenti la produzione energetica per mezzo della fissione dell’atomo ed i relativi problemi legati alla sicurezza ed all’impatto ambientale. Dal giugno 1996 al giugno 2010 Ricercatore nella Divisione GEM (1996-2001) e BIOTEC (2001-2010) inserito nel Board di Direzione, anche se ha continuato a dedicare una parte del tempo (valutabile al 20% del totale) all’idrogeno. In questo ambito ha lavorato in sinergia con il Professor De Murtas, con il quale collaborava anche precedentemente. Ha pubblicato, sulla rivista Energia Ambiente e Innovazione, n° 6/1997, una monografia sull’Evoluzione Biologica, campo in cui è uno specialista. Ha sviluppato una nuova ipotesi sul ruolo svolto da un debole campo elettromagnetico in argille di origine magmatiche (le montmorilloniti) nella formazione delle prime macromolecole biologiche, ipotesi che sta sottoponendo a verifica sperimentale. In particolare, la parte sperimentale sarà sviluppata presso il laboratorio del Dr. Francesco Celani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Laboratori Nazionali di Frascati. Sta sviluppando un sistema per la riconnessione di tessuto nervoso reciso, attualmente sui Molluschi Gasteropodi Polmonati (Limax ruber), ma con l’obiettivo di applicarlo ai Vertebrati e, quindi, all’Uomo (si tenga presente che non vi è nessuna differenza rilevante fra il tessuto nervoso dei Molluschi e quello dei Vertebrati). Ha sviluppato, in collaborazione con il Prof. Brera (Rettore dell’Università Ambrosiana), un Progetto di ricerca (Progetto Against Malaria) volto all’interruzione del ciclo del Plasmodio che causa la malaria nel ciclo biologico delle Zanzare del genere Anopheles. Progetto per cui ha proposto all’ENEA una collaborazione. Insieme con il Professor De Murtas, nel 1977, ha scritto un libro sulla Biodiversità. Attualmente è impegnato ad una revisione della classificazione animale, ai livelli superiori, in relazione ai principi della Nuova Sintesi, con gli apporti derivati dalla biochimica (non cladista, di cui rifiuta la teoria, i metodi e le finalità); sta realizzando un atlante di Anatomia degli Insetti, per cui ha elaborato una nuova tecnica di lavoro. Relatore, nel 2011, di una Tesi di Laurea concernente l’utilizzo del Batterio Ralstonia detesculanense per il sequestro dei metalli pesanti. Tesi presentata presso l’Università La Sapienza di Roma da Laura Quartieri che si è laureata con un punteggio di 107/110. Tale tesi è stata in seguito oggetto di pubblicazione su una rivista della Elsevier. Dal ’97 Professore a contratto di Biologia generale e molecolare all’Università Ambrosiana. Dal 25 settembre 2012 con qualifica accademica di Licentia Docenti ad Honorem per merito di chiara fama nella disciplina. Associato alla Società Italiana di Scienze Naturali, alla Società Entomologica Italiana, alla Società Herpetologica Italica, alla Società Italiana di Fisica ed alla Società Italiana di Biologia Evoluzionistica di cui è Socio fondatore. In passato associato all’Associazione Italiana di Cinematografia Scientifica e all’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani.

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