Gaza, esercito Israele annuncia “pausa tattica” nel sud. Netanyahu: “Inaccettabile”
(Adnkronos) – L’esercito israeliano ha annunciato una “pausa tattica” nell'offensiva nel sud della Striscia di Gaza per facilitare la consegna degli aiuti umanitari. Lo stop inizierà nella zona di Rafah alle 8:00 e rimarrà in vigore fino alle 19:00, hanno spiegato le Forze di difesa israeliane (Idf), aggiungendo che avrà luogo tutti i giorni fino […]
(Adnkronos) – L’esercito israeliano ha annunciato una “pausa tattica” nell'offensiva nel sud della Striscia di Gaza per facilitare la consegna degli aiuti umanitari. Lo stop inizierà nella zona di Rafah alle 8:00 e rimarrà in vigore fino alle 19:00, hanno spiegato le Forze di difesa israeliane (Idf), aggiungendo che avrà luogo tutti i giorni fino a nuovo avviso.
Una pausa che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito però "inaccettabile". "Quando Netanyahu ha appreso domenica mattina delle notizie di una pausa umanitaria di 11 ore al giorno nei combattimenti, ha detto al suo segretario militare che questo è inaccettabile", hanno fatto sapere dall'ufficio del premier, come riporta il giornale Haaretz. "Dopo che è stata chiarita la situazione, è stato riferito al premier che non c'è alcun cambiamento nella politica delle Idf a Rafah e che i combattimenti a Rafah proseguono come previsto". Non avrebbe saputo nulla dei piani dei militari israeliani neanche il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant. A riferirlo è il sito di notizie israeliano Ynet secondo cui Gallant non sarebbe stato informato in anticipo dei piani né avrebbe approvato la decisione comunicata dalle Idf della "pausa tattica" quotidiana dalle 8 alle 19 lungo il percorso che va dal valico di Kerem Shalom alla Salah al-Din Road e poi in direzione nord verso l'area di Khan Younis. La pausa, come si legge sul Guardian, ha lo scopo di consentire ai camion umanitari di raggiungere il vicino valico di Kerem Shalom, il principale punto di ingresso degli aiuti in arrivo controllato da Israele, e di viaggiare in sicurezza verso nord lungo l'autostrada Salah a-Din, per consegnare i rifornimenti ad altre parti di Gaza. La pausa ha lo scopo di "aumentare il volume degli aiuti umanitari" che arrivano nel territorio palestinese assediato, ha detto l'Idf, aggiungendo che è stata coordinata con le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie internazionali. Dopo otto mesi di combattimenti tra l'esercito israeliano e i militanti di Hamas, il Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite avverte che le popolazioni nella parte meridionale della Striscia di Gaza potrebbero presto soffrire gli stessi terribili livelli di fame di quelli riscontrati nel nord di Gaza. Carl Skau, vicedirettore esecutivo dell'agenzia, ha dichiarato venerdì che mentre nel nord si registrano progressi, nel sud la situazione si sta nuovamente deteriorando. L'agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i palestinesi (UNRWA) ha dichiarato sabato che oltre 50.000 bambini a Gaza necessitano di cure per malnutrizione acuta. La risposta di Hamas all'ultima proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è "coerente" con i "principi fondamentali" del piano del presidente Usa Joe Biden. A sostenerlo è stato il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, in un discorso in occasione di Eid Al Adha. Secondo quanto riporta la tv satellitare al-Jazeera, Haniyeh ha affermato che Hamas è pronto ad accettare un accordo che garantisca un cessate il fuoco duraturo, il ritiro di tutte le forze israeliane da Gaza, la ricostruzione e un accordo per lo scambio di ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese con prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. L'esercito israeliano ha intanto annunciato che altri due riservisti sono stati uccisi ieri quando il loro carro armato è stato attaccato nel nord di Gaza. Secondo quanto riferisce il Time of Israel, il 28enne e il 49enne, in servizio nel 129° battaglione dell'8a brigata corazzata di riserva, sono morti quando un ordigno è stato fatto esplodere contro il loro carro armato. Altri due soldati sono rimasti gravemente feriti nell'attacco.
Sale così a 10 il bilancio dei militari rimasti uccisi ieri nell'enclave palestinese, in quello che è l'episodio con il bilancio più pesante per le Idf nell'enclave da gennaio. La morte degli otti soldati israeliani è "il prezzo straziante di questa nostra guerra giusta per difendere la patria", ha detto Benjamin Netanyahu esprimendo le "sue profonde condoglianze", ma insistendo che "nonostante il prezzo pesante e sconvolgente, dobbiamo mantenere gli obiettivi della guerra". —internazionale/[email protected] (Web Info)
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