Dark: L’enigma del tempo

Dark: uno di quegli enigmi che non ti fanno dormire la notte. Dark è un complicato cubo di Rubik di produzione tedesca che sta tenendo incollati allo schermo milioni di persone in attesa di risposte. La trama di Dark, densa di atmosfere cupe così come suggerisce il titolo stesso, intrisa di drammaticità e suspense, nasce […]

Luglio 2020
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Dark: uno di quegli enigmi che non ti fanno dormire la notte.

Dark: uno di quegli enigmi che non ti fanno dormire la notte.

Dark è un complicato cubo di Rubik di produzione tedesca che sta tenendo incollati allo schermo milioni di persone in attesa di risposte. La trama di Dark, densa di atmosfere cupe così come suggerisce il titolo stesso, intrisa di drammaticità e suspense, nasce come Thriller ambientato nella cittadina tedesca di Winden per poi diventare fantascienza pura e a dirla tutta anche molto creativa.

Il presupposto principale per comprendere la catena incalzante degli eventi descritti nel plot di Dark, è mettere da parte i comuni ragionamenti sul tempo a cui siamo abituati, per immergersi in una concezione totalmente diversa, mutuata in parte dalle teorie di Albert Einstein.

Secondo le stesse parole dello scienziato, sapientemente citate in Dark: “La distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente”.

In Dark passato, presente e futuro sono profondamente interconnessi, per non dire indistinguibili.

Elementi e persone di altre epoche possono venire a contatto tra loro generando situazioni ai limiti dell’assurdo e paradossi tali da disorientare e stranire gran parte degli spettatori.

Tema centrale di Dark è, indubbiamente, il viaggio nel tempo, reso possibile dall’invenzione di una macchina del tempo e della nascita di Wormhole o buchi neri che permettono ad epoche differenti di venire a contatto fino a mescolarsi e influenzarsi a vicenda.

Così come, comunemente, gli eventi passati possono influenzare quelli presenti e futuri, al tempo stesso nelle dinamiche di Dark il futuro può influenzare gli eventi addietro e viceversa, in una reciprocità a dir poco destabilizzante.

I loop temporali incidono in maniera incredibilmente profonda sul principio di causalità, o per meglio dire sul rapporto causa-effetto e, laddove è presente un wormhole, è anche il futuro ad influenzare il passato. E’ un po’ come la storia dell’uovo e della gallina: nessuno sa cosa è venuto prima e cosa dopo.

Nell’universo ogni evento è collegato” (Orologiaio Tannhaus).

A complicare ulteriormente la faccenda soggiunge la presentazione di una realtà del tempo che non si sviluppa in maniera lineare bensì circolare.

Il mondo di Dark è fatto di sequenze di cicli che si ripetono, facendo sì che i tentativi dei viaggiatori del tempo di cambiare il corso degli eventi vadano puntualmente in frantumi.

Il paradosso è dietro l’angolo in Dark, sempre presente e stupefacente di volta in volta: i personaggi incontrano i loro doppi di epoche diverse, vengono a scoprirsi rapporti e parentele a dir poco inverosimili come il più grande dei paradossi che vede un personaggio scoprire che sua figlia è in realtà al tempo stesso sua madre.

Le due stagioni di Dark disponibili su Netflix hanno lasciato, volutamente, molti misteri, paradossi e domande irrisolte. Si attende, dunque, la terza ed ultima stagione in uscita il 27 Giugno 2020 per conoscere la soluzione finale dell’intero enigma.

Ciò che sappiamo in proposito è che il baricentro della serie finora posizionato sulla figura chiave di Jonas sarà presumibilmente spostato su Martha. Inoltre a rendere ancor più fitta la trama sarà introdotto il tema degli universi paralleli.

Non avremo quindi, come nelle prime due stagioni, l’incontro tra presente, passato e futuro di una stessa dimensione, ma il fondersi e l’influenzarsi di due o più dimensioni parallele con le loro relative epoche.

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