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Gotham la serie: prima puntata e scene pilota

Gotham la serie: prima puntata e scene pilota

La regola delle prime tre puntate della serie non mente.

Date il tempo ad una serie “di formazione” di carburare e sarete ripagati. Se si parte dalla prima puntata ci si accorge sin da subito di alcuni elementi che sicuramente non mancano, eppure qualcosa di diverso c’è e si sente forte e chiaro.

Partendo da ciò che c’è e deve necessariamente esserci, dalla prima puntata del telefilm “Gotham: la serie” si noterà come “inizia la puntata”.

Con quale personaggio si apre la scena? Catwoman.

Cat è prevalentemente una ladra (infatti ruba latte e portafogli), il latte per i cuccioli di gatto ed i portafogli per la propria sopravvivenza; si trova in un vicoletto ed assiste alla fantomatica scena dell’assassinio della famiglia Wayne, la famiglia di Bruce Wayne.

Cosa vede Catwoman con i suoi occhi da gatta?

Cat vede una rapina, senza resistenza, una collana che va in frantumi, monete che cadono al suolo; il malvivente spara ai genitori di Bruce Wayne (famiglia Wayne – importantissima famiglia di Gotham City).

Il farabutto è “incappucciato” nel senso di mascherato, per cui non è riconoscibile immediatamente, tuttavia fa salvo, inspiegabilmente, Bruce Wayne e, prima di darsela a gambe, gli dà persino una sorta di “pacca sulla spalla”.

In una delle scene successive si scoprirà poi che questo malvivente non è nient’altro, si fa per dire, che uno psicolabile necessitante di cure. Ci viene così presentato il primo personaggio della serie.

La piccola, giovane, bella Catwoman, la quale assiste all’omicidio “doppio” degli Wayne da parte di un misterioso delinquente il quale sembra essere intento a commettere una rapina, poi finita male.

Ma Catwoman non è solo avvenente e piacevole, è altresì intelligente, furba ed ha anche un animo gentile e sensibile. Aprirà la strada al protagonista o coprotagonista, che dir si voglia.

Il secondo personaggio fondamentale della serie: Bruce Wayne.

E’ appunto Bruce Wayne, un ragazzetto timido ed introverso ma con un grande potenziale ed una grande voglia di vendetta e di rivincita. Figlio unico della notissima Famiglia Wayne, Bruce è erede di un retaggio a quanto pare molto antico che verrà definito meglio solo nelle puntate successive.

Subentra Jim Gordon.

Jim Gordon cerca di mediare tra il malvivente e la polizia, essendo lui stesso un poliziotto anche se “novellino”, Jim capisce che il soggetto, il malvivente, ha bisogno delle sue pillole e lo rassicura dicendo che le pillole sono lì, nella centrale di polizia dove si svolge l’azione; il malvivente si innervosisce e Jim lo seda “a pugni”.

Jim interpreta e incarna in sostanza la figura del “poliziotto buono” nel canonico canovaccio “poliziotto buono \ poliziotto cattivo”.

Chi è allora il poliziotto cattivo? E’ Bullock, Harvey Bullock.

Il superiore di Jim Gordon. Quest’ultimo è ancora in tale fase della narrazione una recluta mentre Harvey cerca di far valere la sua autorità sul nuovo arrivato. Jim Gordon è un altro dei protagonisti indiscussi della serie, è colui che diverrà commissario, il famoso, stimato ma controverso commissario Jim Gordon.

Gordon è anch’egli giovane, bello e pieno di forze nonché pieno di sé. E’ un nuovo arrivato alla centrale di Gotham e in quanto tale dovrebbe rispettare le competenze dei gradi nella gerarchia degli ufficiali, tuttavia egli non riesce, il suo animo irrequieto ma al tempo stesso “pulito” lo porta spesso a fare di testa sua, pagandone successivamente le conseguenze.

Jim parla con Bruce Wayne, cerca di spendere una parola di conforto nei suoi confronti, egli sa come ci si sente, infatti conosce bene le dinamiche dell’accaduto avendole già vissute sulla sua pelle.

Fa, dunque, una promessa al piccolo ragazzetto impaurito “A Gotham tornerà la luce”. Una frase molto emblematica che riassume lo spirito quasi cavalleresco di Jim Gordon nel perseguire un fine idealistico.

Quest’ultimo chiude infine il discorso dicendo a Bruce di essere forte, con la nuova promessa di trovare “l’uomo che ha fatto questo” si riferisce all’assassinio della famiglia Wayne ovvero dei genitori di Bruce.

A questo punto Gordon racconta la sua esperienza personale.

“Avevo più o meno la tua età, un ubriaco ci ha investiti, ha ucciso mio padre… io gli stavo accanto…”. Si chiude la scena e subentra Bullock che riprende Jim ammonendolo di non parlare con i testimoni fin tanto che non abbiano parlato con lui stesso prima. “Ci hai appena scaricato addosso una montagna di merda”.

In effetti l’assassinio di una famiglia importante, potente e “storica” di Gotham City quale la famiglia Wayne avrà una risonanza e delle conseguenze in termini di pressioni sulla polizia di Gotham e quindi anche sugli stessi Bullock e Gordon.

Allora Gordon chiede di chiudere il caso in fretta, la frase è ovviamente sarcastica. Entra in scena a questo punto della narrazione “l’unità grandi crimini” così come la definisce Bullock, si tratta di Montoya e del suo collega, il quale esordisce con una frase da film di spionaggio “Sarò diretto, vuoi che ti liberiamo dal caso?”

E’ chiaramente una provocazione, alla quale Bullock risponde “diplomaticamente” con un insulto in grande stile. La scena si chiude con un “sempre a sputarci addosso perché loro si credono puri…” da parte dello stesso Harvey che ironizza sul ruolo dei grandi crimini in merito ai casi delicati di Gotham City.

Anche Bullock ha, a sua volta, un superiore. Si tratta del capitano, una donna molto ferma e intransigente, difatti intima i suoi collaboratori di chiudere il caso in fretta per non sollevare un polverone.

A proposito di personaggi: a chi non capita di rispecchiarsi in un personaggio di una serie Tv?

Leggi anche: Gotham la serie: dalla fantasia alla realtà

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