La ragazza di Stillwater: l’ultimo film di Tom McCarthy con Matt Damon

La ragazza di Stillwater: dopo Spotlight, lo sceneggiatore e regista statunitense si occupa di un altro lungometraggio d’inchiesta, ma con molto cuore. “La ragazza di Stillwater“ è l’ultimo film di Tom McCarthy. La pellicola è stata presentata fuori concorso alla 74ª edizione del Festival di Cannes. In Italia, poi, è uscita nelle sale il 9 […]

Maggio 2022
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La ragazza di Stillwater: dopo Spotlight, lo sceneggiatore e regista statunitense si occupa di un altro lungometraggio d'inchiesta, ma con molto cuore.

La ragazza di Stillwater: dopo Spotlight, lo sceneggiatore e regista statunitense si occupa di un altro lungometraggio d’inchiesta, ma con molto cuore.

“La ragazza di Stillwater è l’ultimo film di Tom McCarthy. La pellicola è stata presentata fuori concorso alla 74ª edizione del Festival di Cannes. In Italia, poi, è uscita nelle sale il 9 settembre 2021. Alla fine della proiezione avvenuta durante la kermesse francese, “La ragazza di Stillwater ha ricevuto ben cinque minuti di standing ovation. Dal 30 maggio 2022 è possibile vederlo su Sky e NOW.

Il lungometraggio promette bene. Non solo per la bravura dello sceneggiatore e regista Tom McCarthy ma anche per un grande cast, formato da Matt Damon e Abigail Breslin.

Bill Baker (Damon) è un operaio petrolifero dell’Oklahoma. Raggiunge Marsiglia per stare vicino ad Allison (Breslin) la figlia che, da cinque anni, è in carcere condannata per un omicidio. Dalla prigione, però, continua a dire di non essere colpevole. Bill, quindi, è intenzionato a dimostrare l’innocenza di Allison. Per raggiungere lo scopo, però, deve fare i conti con i contrasti della cultura e della lingua. Si farà aiutare dall’attrice Virginie (Camille Cottin). L’opera di Tom McCarthy è simile a quella sua precedente “Spotlight”. Si tratta, infatti, di un film-inchiesta.

In questo film l’umanità è uno dei temi più forti, trattato con passione e intelligenza.

Ne “La ragazza di Stillwater c’è più cuore, che testa. Conoscendo la storia all’inizio, dove azione e indagine fanno da padrone, infatti, tutto il resto è impregnato di sentimento. Lo spettatore, quindi, viene subito travolto dal fascino di Bill Baker, un’umile operaio che si trasforma in un credibile action hero. Un uomo che appare ingenuo, stanco e di poche parole. Un po’ enigmatico, ma vero.

Bill appare come il classico uomo americano. Una volta affrontate situazioni delicate e pericolose, uscirà fuori una persona pulita dai luoghi comuni. Ogni mossa di Bill viene rappresentata con passionalità.

È lui, infatti, a dettare le leggi dell’umanità. È l’emblema di sensibilità e amore, nonostante la sua stazza imponente. E Matt Damon, trasformando il proprio corpo, lo interpreta alla perfezione. È credibile, vero, si crede in ogni parola che dice e in ogni azione che fa. Sembra non recitare, ma sembra davvero Bill. L’attore più bravo di “La ragazza di Stillwater

A un certo punto, sembra cadere in secondo piano la dimostrazione d’innocenza di Allison. Questo perché ci si concentra sul salvare il rapporto tra Bill e la figlia. Un legame quasi inesistente, colpito da un passato doloroso e pieno di non detto, di non dimostrato. Il pubblico, infatti, attende un lieto fine nel rapporto padre-figlia. Il genere de“La ragazza di Stillwatersi può definire drammatico, ma è riduttivo.

Questa pellicola sa essere drammatica, nonostante l’azione e l’indagine.

Questo perché Bill, all’inizio, sembra un eroe che fa scazzottate. Poi, un detective, intento a indagare per il bene della figlia. Poi, diventa un vero e proprio padre e amante. Ecco il lato sentimentale che si fa sempre più strada. Il lato che fa uscir fuori tutte le caratteristiche di Bill ancora sconosciute.

In tutto questo, è la scrittura a ricreare storia, azioni, dialoghi e personaggi. La regia di McCarthy, infatti, sembra essere un umile servitore dell’ottima sceneggiatura. Le sue inquadrature, infatti, rendono giustizia a tutto ciò che hanno creato gli attori, a quello che vogliono esprimere. Il regista si fida della scrittura e del lavoro del cast e fa bene.

In ogni scena presenta con onestà Bill, un uomo che pian piano distrugge il suo modo di pensare conservatore. Odia le false news, il razzismo e il modo di fare aggressivo che è costretto ad assumere in alcune circostanze perché, quando la legge e le persone che ti circondano non ti aiutano, devi superare qualche limite anche se questo significa andare contro se stessi.  

Lo stesso rapporto tra Bill, Virginie e Allison, infatti, è speciale, particolare. Non ha niente a che fare con i modi di pensare di un’America poco disinvolta, poco pronta a legami fuori dal comune. Questa pellicola, quindi, fa emozionare e commuovere, nonostante le scene d’azione e d’indagine.

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