Il fiume si divide: la trilogia storico-fantasy di Claudio Bolle

Il fiume si divide: il primo libro della trilogia storico-fantasy de “L’impero D’acciaio”. Claudio Bolle, scrittore vicentino, inaugura la saga intitolata L’Impero d’Acciaio con il suo primo libro Il fiume si divide, seguito da L’Accademia degli Dei e Il Segreto di Vesta. Un viaggio di lavoro si trasforma in un viaggio nel tempo, per i […]

Febbraio 2021
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Il fiume si divide: il primo libro della trilogia storico-fantasy de "L'impero D'acciaio".

Il fiume si divide: il primo libro della trilogia storico-fantasy de “L’impero D’acciaio”.

Claudio Bolle, scrittore vicentino, inaugura la saga intitolata L’Impero d’Acciaio con il suo primo libro Il fiume si divide, seguito da L’Accademia degli Dei e Il Segreto di Vesta. Un viaggio di lavoro si trasforma in un viaggio nel tempo, per i quattro protagonisti del primo libro della saga di Claudio Bolle dal titolo: Il fiume si divide.

Mara, Paolo, Laura e Cesare, colpiti da una strana bolla di energia, vengono catapultati dal 2015 al 1944, per poi arrivare incredibilmente nel 22 d.C.: l’epoca dell’imperatore romano Tiberio. Accompagnati da tre soldati, strappati alla seconda guerra mondiale, finiti nella bolla di energia nel primo salto temporale, i quattro italiani catapultati nel passato hanno una reazione pratica ed inaspettata: non c’è sgomento, non c’è paura, ma solo una voglia instancabile di salvare Roma dal declino.

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Ne Il fiume si divide, i periodi storici si fondono e si confrontano, in quella che diventerà una vera e propria trasformazione del futuro come lo conosciamo. “Roma fu il peggior nemico di sé stessa”. Questa è la frase che guida i protagonisti del racconto, tre ingegneri ed una professoressa di lettere antiche.

Forti delle moderne conoscenze, i quattro, riescono a penetrare nel tessuto sociale dell’antica Roma per cambiarne le sorti, legandosi all’imperatore fino a conquistarne la totale fiducia. Tiberio stesso, nel libro di Bolle Il fiume si divide, sveste i panni del duro imperatore, per mostrare ai lettori un volto umano, sensibile e curioso.

L’antica Roma viene messa a nudo, con le sue usanze e le sue ovvie arretratezze; quel tempo, così lontano, sarà anche in grado di donare agli italiani del “futuro” un modo di vivere quasi più appagante di quello a cui erano ben abituati.

Il patto di sospensione dell’incredulità.

Claudio Bolle, con uno slancio di fantasia ed ampia conoscenza storica, chiede al lettore di liberarsi da qualsiasi preconcetto o fedeltà alla storia studiata sui manuali, per immergersi in un gioco di fantasia e creatività in cui una Jeep del 2015 corre per le strade sterrate della Roma imperiale con Druso, il figlio dell’imperatore, sul sedile del passeggero. Fondamentale infatti, per godersi al meglio questa particolarissima lettura, è affidarsi totalmente al gioco di fantasia dell’autore, senza porsi domande.

“Il tempo è un grande fiume e il nostro arrivo in quest’epoca ha fatto sì che si dividesse”.

Il fiume si divide è quindi presente che entra nel passato per cambiare il futuro; è storia e finzione, è un modo nuovo per riscrivere gli eventi. Non è solamente un romanzo storico, né un fantasy in senso stretto. È un libro che vuole risponde alla domanda: cosa sarebbe successo se qualcuno avesse potuto cambiare le sorti dell’antica Roma?

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