Dalla realtà virtuale al metaverso.
Perfezionamento degli oculus, storage in cloud, dispositivi wearable e nuove tecnologie. C’è molto da aspettarsi dal mondo del gaming nei decenni a venire e l’evoluzione è solo all’inizio. Peraltro, quella attuale, sembra promettere spartiacque senza precedenti. Un’evoluzione che in poco più di 70 anni ha stravolto e rivoluzionato il modo di relazionarsi attraverso il gioco.
Tutto inizia nel 1952, quando all’Università di Cambridge A.S. Douglas viene sviluppato OXO: la versione grafica del tris, prima dimostrazione concreta dell’interazione uomo-macchina da giocare su un computer EDSAC. Nel 1962 esce Spacewar!, nel 1971 Galaxy Game seguito un anno dopo dalla prima console per il settore videogiochi: l’Atari.
Dal 1980 inizia l’ascesa del settore: Pacman, poi l’home computer con Commodore 64, Amiga e IMB, seguiti dai primissimi arcade in sala giochi. E ancora: videogames per Sega e Nintendo fino alle release attuali per Sony PlayStation e Microsoft Xbox Series X/S come GT 7, The last of us e Street Fighter 6. Dai rudimentali pixel dei tardi ‘60 alle nuove frontiere del ventunesimo secolo: realtà virtuale (VR), cloud gaming e metaverso.
Ma adesso cosa c’è da aspettarsi dal mondo dei videogames?
Il primo aspetto riguarda proprio il perfezionamento della realtà virtuale. E secondo Wired, Tentacular è l’unico videogioco ad aver capito la realtà virtuale. L’analisi dell’ultima release sviluppata da Firepunchd Games e pubblicata da Devolver Digital permette di scoprirne il potenziale. Uscito per Meta Quest 2 e SteamVR nel 2022, Tentacular sfrutta un visore ottico che, unito alla progettualità oculata del gameplay, “rende il titolo molto più reale e coinvolgente rispetto alle arrampicate e ai duelli con la spada che sembrano ancora una pantomima un inquietante”.
I visori di PlayStation Vr2 sono decisamente facili da indossare ma ciò che fa realmente la differenza è la straordinaria capacità nel far credere di essere davvero altrove. É questa la prima evoluzione da attendersi dal mondo del gaming: un’esperienza ludica in universi paralleli.
Ma se la realtà virtuale rimanda a universi paralleli, Microsoft, Google, NVIDIA, Sony e Shadow hanno rivoluzionato i sistemi di allocazione fisica dei videogames. Termine tecnico: cloud gaming. É questa la seconda evoluzione da attendersi dal mondo ludico digitale. Giocare on cloud (on-demand o anche as-a-service) significa accedere ad uno o più server in remoto al portafoglio di videogiochi caricato in rete. I principali tipi di cloud sono i giochi peer-to-peer, gli streaming e i download progressivi.
Il meccanismo online rappresenta una valida alternativa per gli utenti poco interessati alla latenza, alla qualità video e ad altre svariate caratteristiche del gioco. Il cloud gaming è quindi perfetto in termini di accessibilità e semplicità d’uso. L’equivalente di un’ottima user experience sul web.
Il metaverso è l’ultimo e controverso elemento evolutivo che caratterizzerà il futuro prossimo dei videogames con gli MMORPG e gli Open World stile Roblox. Il futuro dei videogiochi punta a simulare anche gli altri sensi: vista e udito non bastano più. E difatti sono in fase di sviluppo embrionale nuove forme di guanti robotici e pelli artificiali con cui farci vivere l’esperienza del tatto al di là del tocco.
Nuovi strumenti wearable da sfruttare in-game per nuove dinamiche artistiche di narrazione e di sfida. Alcuni iniziano già a chiedersi cosa ne sarà del dolore: rimosso o accettato? É questa la terza direttrice entro cui si muove l’evoluzione del gaming.
Secondo Agenda Digitale, “Dotarsi di una rappresentazione aumentata e virtuale, adattata al metaverso, è la priorità, per aziende, Stati, e videogame, che non potranno restare indifferenti alle novità che verranno”. E proprio il settore dell’iGaming non aspetta altro che sbarcare nel metaverso.
In Italia, nel frattempo, il comparto resta ancorato all’internet tradizionale in cui navigare, analizzare una lista casino online, iscriversi e giocare. Per concludere, l’evoluzione dei videogame sta per incontrare una fase di profonda rottura con i vecchi paradigmi tecnologici. Storage in cloud ma soprattutto dispositivi wearable e oculus consentiranno di vivere esperienze parallele nel metaverso in cui sarà difficile distinguere “real life” e “onlife”.
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