Il karma: legge punitiva o armonica?

Il concetto orientale di Karma patrimonio dell’umanità. Karma. Questa parola indica per molti sovente il destino. Più precisamente nell’immaginario collettivo, una sorta di “fato avverso”, che ci colpisce nella quotidianità con varie punizioni. Il Karma è quindi associato alle vite passate che, in base ai nostri atti, pensieri e desideri, determinerebbero la nostra attuale esistenza […]

Novembre 2019
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Il concetto orientale di Karma patrimonio dell'umanità.

Il concetto orientale di Karma patrimonio dell’umanità.

Karma. Questa parola indica per molti sovente il destino. Più precisamente nell’immaginario collettivo, una sorta di “fato avverso”, che ci colpisce nella quotidianità con varie punizioni. Il Karma è quindi associato alle vite passate che, in base ai nostri atti, pensieri e desideri, determinerebbero la nostra attuale esistenza terrena.

Ogni causa determina un effetto che a sua volta si trasforma in una nuova causa. Se teniamo conto però che l’universo è un tutto armonico e che quindi la legge dell’armonia regge sovrana su tutti e su ogni cosa, ne risulta che il karma anch’esso rappresenta un aspetto di questa armonia.

Il Karma quindi, non è mai punitivo, ma in un certo senso equilibrante. Il famoso detto: “raccoglierai quello che hai seminato“, indica velatamente proprio la legge del Karma, che ad ogni istante ci presenta il frutto dei nostri atti, siano questi positivi o altresì negativi. Nessuno sfugge alla legge del Karma, per quanto indipendente si creda nella sua esistenza! Il Karma è una legge di azione, non è statico e non rappresenta il fine dell’esistenza umana ma un mezzo con cui l’universo ci educa verso l’affinamento sempre più sottile della coscienza.

Tra i vari sistemi yoga dell’oriente, ne esiste uno denominato “Karma yoga”.

Questo tipo di yoga non contemplativo, incita il candidato all’azione, non solo ritualistica come si potrebbe a prima vista credere, ma nel senso più ampio possibile. Il Karma yoga si basa sul presupposto che, ogni azione svolta nella giornata, può essere indirizzata verso una sorta di santificazione della vita stessa.

Tramite l’azione disinteressata, ci si abitua ad agire senza uno scopo egocentrico col fine di trascendere l’ego e mettersi al servizio dell’armonia cosmica di cui parlavamo prima. Swami Vivekananda, uno dei primi pionieri orientali che ha introdotto i vari sistemi yoga in occidente, afferma che tramite il Karma yoga si può raggiungere la liberazione dalla ruota delle reincarnazioni e quindi dalla legge del Karma stesso, cosa questa generalmente non ipotizzata da altri maestri spirituali più famosi e alla moda.

L’atteggiamento zen che prevede una sorta di meditazione in tutte le occupazioni della giornata, come quando si versa del tè per esempio, ricorda moltissimo questa attitudine di chi pratica seriamente il Karma Yoga. Agire con distacco in ogni frangente del giorno, crea alla lunga infatti una sorta di vuoto interiore e su questa base, l’anima assopita incomincia a risvegliarsi e a dare segni di vitalità.

L’atteggiamento corrente della maggior parte degli uomini però, non è basato su questi presupposti filosofici, cosa che rende il loro Karma sempre più fitto e pesante. Il destino per la maggior parte degli esseri viventi è una incognita da temere e da fuggire, ma questa attitudine rende sempre più coercitivo il destino stesso.

Generalmente di fronte ad una problematica che ci presenta il fato, si cerca di fuggire. E’ stato detto che la somma totale del Karma è composta dai problemi non risolti in passato, problemi che si ripresentano di nuovo nel presente. Secondo questa visuale, noi non siamo su questa terra per divertirci o per acquisire beni materiali, ma solo per risolvere i problemi connessi al Karma accumulato nel corso di innumerevoli vite passate.

Teniamo conto che oltre a questo Karma passato, ad ogni istante ne creiamo di nuovo, cosa che rende ancor più difficile la soluzione del nostro destino attuale. Accettando quindi il nostro Karma personale, fluiamo liberamente nel corso dell’esistenza con le leggi superiori che reggono l’universo e, così facendo, saldiamo il conto con la legge del Karma.

Allora, pian piano ma in modo certo, si diventa sensibili alla legge del Dharma, della giustizia armonica che vibra ad un livello superiore a quella del Karma. Essere in sintonia con il Dharma cosmico vuol dire non lottare più contro i propri debiti Karmici, ma assumere un atteggiamento di cooperazione con la vita stessa, per prepararsi ad uscire dalla ruota delle reincarnazioni ed esaurire così tutto il Karma accumulato in innumerevoli vite.

Il Karma diviene così non solo un debito da espiare ma anche un lavoro sacro che rende ogni atto quotidiano un suono armonico nella dissonanza sociale di una umanità legata alla stessa legge del Karma.

Gli antichi greci affermavano con La parola “cosmo”, che tutto nell’universo è armonico, pur ammettendo che ad un livello prettamente umano le leggi dell’esistenza dell’uomo erano regolate da Nemesi, la dea vendicatrice che regge i destini degli esseri.

Némesis è la controparte inferiore della solare Iside, questa paragonabile al Dharma. Karma – Nemesis è solo l’ombra terrena della giustizia divina, che ad un livello superiore non è più la legge del Karma ma quella dell’amore universale che regge tutto ed ogni cosa.

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