Il viadotto Polcevera dell’autostrada A 10, chiamato ponte Morandi poiché intitolato a Riccardo Morandi, fu costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’acqua. Il ponte ha una lunghezza di 1.182 metri, un’altezza dal piano stradale di 45 metri e 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza; la luce massima di 210 metri.
Documentazione.
Dalla documentazione reperibile in rete si può affermare che una delle più probabili cause del crollo del ponte è il cedimento di uno dei due tiranti (Tirante 1 o 2, vedi immagine) appartenenti al pilone 1.
Il cedimento di tale elemento strutturale può essere dovuto a moltissime cause; un’ipotesi plausibile è quella di mancata manutenzione ordinaria e straordinaria, ma questo non è oggetto del medesimo articolo.
Modalità di collasso del ponte di Genova, Italia.
Nell’estremità superiore del pilone la forza orizzontale che arriva dal tirante è compensata dalla forza orizzontale del tirante opposto, creando così una situazione di equilibrio.
Dopo la probabile rottura di uno dei due tiranti questo equilibrio è stato compromesso, facendo arrivare una forza orizzontale di notevole intensità sulla parte superiore del pilone 1; questa forza ha portato al collasso dello stesso.
Disegno tecnico
L’esistenza di Travi Gerber (vedi immagine) tra pilone-pilone, pila-pila e pila-pilone ha evitato di trascinare con sé la parte dell’impalcato sostenuto dalla pila 2 adiacente al Torrente Polcevera con eventuale crollo della medesima.
Questo è stato vitale per le persone presenti all’interno della costruzione in corrispondenza della pila 2. Si precisa che questa è una prima ricostruzione dei fatti, quindi potrebbe variare con l’ausilio di maggiori informazioni e testimonianze nel corso del tempo.
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