Rosatellum bis ed elezioni del 4 marzo

ROSATELLUM: la nuova legge elettorale. La nuova legge elettorale (n. 165/2017) è comunemente nota come Rosatellum bis per via dell’esistenza di una precedente proposta di legge, del tutto simile al progetto poi approvato, a firma dell’esponente PD Ettore Rosato. Questa legge, identica sia per l’elezione dei componenti della Camera dei Deputati che per quella dei componenti […]

Febbraio 2018
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Rosatellum bis ed elezioni del 4 marzo

ROSATELLUM: la nuova legge elettorale.

La nuova legge elettorale (n. 165/2017) è comunemente nota come Rosatellum bis per via dell’esistenza di una precedente proposta di legge, del tutto simile al progetto poi approvato, a firma dell’esponente PD Ettore Rosato.

Questa legge, identica sia per l’elezione dei componenti della Camera dei Deputati che per quella dei componenti del Senato della Repubblica, prevede l’assegnazione di 232 seggi alla Camera e 116 al Senato mediante il sistema maggioritario a turno unico nei rispettivi collegi uninominali: in ciascun collegio sarà quindi eletto il candidato che prenderà più voti.

Inoltre tramite il sistema proporzionale verranno assegnati e ripartiti 386 seggi alla Camera e 193 al Senato mediante voti proporzionalmente ripartiti tra coalizioni e liste che abbiano superato la relativa soglia di sbarramento nazionale. Per quanto attiene il sistema proporzionale, ciascun partito presenterà la propria lista bloccata con una serie di canditati, in modo tale che l’elettore possa essere reso edotto sul nome dei candidati senza però poter scegliere direttamente a chi assegnare la propria preferenza.

Infine il restante 2% dei seggi (12 deputati e 6 senatori) verrà ripartito mediante il voto degli italiani all’estero, tramite sempre un sistema proporzionale. Chiaramente, in presenza di una coalizione, le liste coalizzate potranno presentare un solo candidato unico in ciascun collegio uninominale.

Sono previste dalla legge in esame alcune soglie di sbarramento che sono:

  • 3% dei voti ottenuti a livello nazionale, per le singole liste;
  • 10% dei voti ottenuti a livello nazionale, per le coalizioni;
  • 20% dei voti ottenuti a livello regionale, valida solo al Senato, per le liste singole.

Alla determinazione della cifra elettorale di coalizione (e dunque all’eventuale raggiungimento del 10%) non concorreranno i voti espressi a favore delle liste collegate che non abbiano conseguito almeno l’1% dei voti a livello nazionale, oppure, solo per quanto riguarda il Senato, il 20% a livello regionale.

Il Rosatellum bis opera una ripartizione del territorio nazionale in circoscrizioni che sono:

  • 20 per il Senato;
  • e 28 per la Camera dei deputati, oltre le 4 ripartizioni della circoscrizione estero.

Ciascuna circoscrizione è suddivisa in collegi uninominali e plurinominali. Ogni partito potrà dunque presentarsi all’elettorato sotto forma di lista singola o in coalizione.

Le coalizioni presenteranno candidati unitari nei collegi uninominali; mentre in quelli plurinominali ciascuna lista presenterà i propri candidati che però non potranno essere oggetto di voti di preferenza diretta. Tema questo di forte dibattito tra tutte le forze politiche in campo le quali hanno promesso variazioni per la prossima tornata elettorale.

La legge in esame prevede inoltre la possibilità, per ogni candidato, di candidarsi in più collegi plurinominali, anche unitamente alla candidatura in un collegio uninominale. Ne consegue però che il candidato che verrà eletto in un collegio uninominale ed in uno o più collegi plurinominali verrà proclamato eletto nel collegio uninominale.

Modalità di voto.

Le schede elettorali che riceverà l’elettore in cabina saranno 2. Una per l’elezione dei componenti della Camera dei Deputati e l’altra per quelli del Senato della Repubblica. La scheda elettorale sarà unica per la quota maggioritaria e per quella proporzionale e l’elettore potrà esprimere la propria preferenza in 3 modi alternativi diversi:

  1. tracciando un segno solo sul nome del candidato del collegio uninominale: in questo modo il voto varrà per il candidato scelto nel collegio ed inoltre si estenderà in automatico alla lista che lo sostiene. Se il candidato sarà però collegato ad una coalizione il voto sarà diviso proporzionalmente tra le liste della coalizione in base ai voti che ognuna complessivamente avrà ottenuto nel singolo collegio;
  2. tracciando un segno solo sul simbolo di una lista: in questo caso il voto si estenderà al candidato nel collegio uninominale che quella lista sostiene;
  3. tracciando un segno sul simbolo di una lista e sul candidato del collegio uninominale da questa sostenuta. Ricordando che però non è previsto il voto disgiunto e che quindi non sarà possibile votare per un candidato al collegio uninominale diverso da quello delle liste che lo sostengono.

Questa legge elettorale (Rosatellum bis) così concepita molto probabilmente consegnerà al Paese, in base all’attuale contesto storico, tre forze politiche di similare peso; il che potrebbe creare grande disagio in termini di governabilità della Nazione.

Gli scenari possibili.

Gli scenari possibili sono due:

  • un apparentamento tra partiti che riescano a trovare nel Parlamento stesso una sintesi dei loro programmi, per creare una maggioranza stabile che possa sostenere un governo;
  • oppure una nuova elezione, con una diversa legge elettorale.

Esponenti del partito di governo uscente hanno già espresso la loro volontà di non apparentarsi con partiti c.d. “estremisti”; tuttavia non è da escludere aprioristicamente l’ipotesi di una alleanza tra forze moderate che configuri un c.d. governo di larghe intese.

Da non escludere, quindi, che per scongiurare l’opzione di una nuova tornata elettorale a breve, alcuni dei partiti più moderati possano formare alleanze in parlamento per sostenere quello che sarebbe il sessantacinquesimo governo della Repubblica.

Alleanze che potrebbero anche essere diverse da quelle prospettate in campagna elettorale. Allo stato, l’unico modo per evitare le dette alleanze tra partiti che hanno condotto campagne elettorali agli antipodi è quello di revisionare la legge elettorale e, magari, anche la forma di governo della Nazione italiana.

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