Turismo in crisi in tutta Europa: spunta il Covid-19 passport

COVID-19 Passport per sopperire alla crisi del comparto turistico. In data 27 aprile 2020, i Ministri del turismo dei 27 Stati membri dell’UE si sono radunati in videoconferenza per discutere sulle sorti del settore più colpito dall’epidemia COVID-19. Nove Stati membri (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Malta, Cipro, Bulgaria e Romania) hanno fatto appello alla […]

Maggio 2020
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COVID-19 Passport per sopperire alla crisi del comparto turistico.

COVID-19 Passport per sopperire alla crisi del comparto turistico.

In data 27 aprile 2020, i Ministri del turismo dei 27 Stati membri dell’UE si sono radunati in videoconferenza per discutere sulle sorti del settore più colpito dall’epidemia COVID-19. Nove Stati membri (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Malta, Cipro, Bulgaria e Romania) hanno fatto appello alla Commissione Europea per richiedere l’inclusione del settore turismo nell’EU Recovery Plan.

Per i nove Stati UE la direzione da intraprendere dovrebbe prevedere regole omogenee per tutta l’UE nell’ambito del turismo, al fine di evitare disallineamenti che causerebbero asimmetricità e squilibri economici di settore.

Gari Cappelli (Ministro del turismo croato) nello sviluppo di un protocollo unificato propone l’inclusione di un COVID-19 passport, ovvero di un certificato per il quale ogni cittadino in procinto di affrontare un viaggio dovrebbe aver superato un test di positività al virus, accurato e con un alto livello di affidabilità, da effettuarsi nello Stato di partenza.

La speranza del Ministro Cappelli sarebbe quella di raggiungere, entro la fine di maggio, accordi bilaterali per consentire, almeno, la riapertura di corridoi turistici al fine di evitare un collasso di settore. Stando alle parole del Ministro croato, misure di ripartenza del settore turismo sarebbero la chiave per sostenere economie di Paesi come ad esempio Italia e Spagna, per i quali, parimenti alla Croazia, buona parte del PIL è supportato dal settore.

Si auspica il reperimento di soluzioni nel più breve tempo possibile, specialmente per l’Italia in cui il settore turismo è strettamente interconnesso ad altri settori quali la moda e la ristorazione. Nel 2019 è stato stimato che 40 miliardi, circa il 13% del PIL nazionale deriva dal turismo. Il blocco del settore è preoccupante in quanto ha risvolti in termini occupazionali, si pensi che gli occupati nel turismo nel 2019, in Italia, venivano stimati in 4,2 milioni (statistica Eurostat), attestandosi al primo posto in Europa.

È necessario ripartire al più presto prestando attenzione al rischio ricadute. Di concerto con quanto pronunciato dal Commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, al fine di rilanciare una solida industria del turismo, sarà necessario agire con velocità, solidalmente e con pragmatismo.

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