Menti distribuite: il cervello è l’unica centrale della mente e del pensiero?

Menti distribuite: il cervello. Siamo abituati a considerare il cervello l’unica “centrale” della mente e del pensiero, non solo nell’uomo, ed in effetti nella maggior parte degli animali il cervello costituisce il centro e la “direzione” del sistema nervoso. Anche se alcuni animali primitivi come gli Cnidari, hanno un sistema nervoso non centralizzato ma caratterizzato […]

Ottobre 2022
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Menti distribuite: il cervello.

Siamo abituati a considerare il cervello l’unica “centrale” della mente e del pensiero, non solo nell’uomo, ed in effetti nella maggior parte degli animali il cervello costituisce il centro e la “direzione” del sistema nervoso. Anche se alcuni animali primitivi come gli Cnidari, hanno un sistema nervoso non centralizzato ma caratterizzato dalla distribuzione dei gangli nell’intero organismo e negli Artropodi esistono più centri del sistema nervoso, i gangli che “dirigono” gli animali sono comunque in qualche modo centralizzati, le più recenti ricerche comportamentali e fisiologiche ci hanno dimostrato che non sempre è così.

Fig. 1. Schema del Sistema nervoso nei principali Phila.

Infatti, nei Molluschi Cefalopodi sembra assodato che al cervello “principale” fanno da contraltare le strutture nervose presenti nei tentacoli, che sono in grado di “agire” anche senza essere in sinergia con il cervello principale. Ciò è stato accertato in particolare nei Calamari e nei Polpi ma sembra che ciò si verifichi anche nelle Seppie.

Fig. 2. Polpo vulgaris – Cortesia Foto di Taken da Pixabay.

Del resto è ampiamente dimostrato che, in almeno due Ordini di Rettili, i Saurischi e gli Ornitischi, conosciuti entrambi con il nome dato loro da Richard Owen di Dinosauri – che significa “terribili sauri” anche se Sauri non sono – oltre al cervello contenuto nel cranio, era presente un altro centro nervoso, spesso più grosso del primo, in corrispondenza del cinto pelvico posteriore.

Però, come sia stato il “rapporto” fra i due centri nervosi è solo frutto di speculazioni poiché questi animali si sono estinti in corrispondenza dell’estinzione avvenuta circa 65 milioni di anni fa, tranne il gruppo, evolutosi dai Saurischi Teropodi, che si era già diversificato negli Uccelli.

Fig. 3. Tyrannosaurus rex – Cortesia Foto di Eric Labayle da Pixabay.

Nel caso dei Molluschi Cefalopodi e degli Artropodi invece non è così e le ricerche in corso stanno portando ad una vera rivoluzione concettuale. 

Già da decenni siamo a conoscenza del fatto che negli Artropodi, in particolare negli insetti, le varie funzioni e le varie parti del corpo sono “dirette” da gangli non tutti ubicati nella testa, dove i due maggiori centri nervosi sono il ganglio sopraesofageo ed il ganglio sottoesofageo, ed è ben noto che, tanto per citare un esempio, la femmina delle Mantidi spesso comincia a divorare il maschio nel corso dell’accoppiamento in quanto i gangli che sono deputati all’inseminazione continuano a funzionare anche quando l’intera parte anteriore del corpo è stata divorata. E potrei fare decine di esempi. 

Anche molti esperimenti effettuati in laboratorio si basano sulla parziale ablazione di una parte del sistema nervoso. Del resto, chiunque ha seguito un corso di biologia in laboratorio, sa bene che, se si esporta parte del cervello di una Rana, il corpo continua a funzionare anche se solo rispondendo a precisi stimoli persino così menomato e le funzioni metaboliche di base vengono mantenute. Del resto, è ben noto che, persone che hanno subito incidenti anche gravi con menomazioni severe del sistema nervoso centrale, possono continuare a vivere, sia pure in maniera semivegetativa. 

Il caso però dei Molluschi Cefalopodi è veramente peculiare.

Gli studi più recenti su questi notevoli animali, hanno portato alla stupefacente scoperta che il comportamento dei tentacoli è in parte autonomo rispetto al cervello centrale, permettendo loro una notevole plasticità e risposta agli stimoli anche in assenza di comunicazione con il cervello principale.

Probabilmente questa strategia adattativa si è evoluta a causa del modo di vita e quindi alla pressione selettiva esercitata dall’ambiente fisico e dai predatori. Il fatto, comunque, che abbiamo la possibilità di studiare dal vivo queste peculiarità ci consente di accrescere notevolmente la conoscenza del funzionamento del sistema nervoso e dei neuroni. Inoltre, non dimentichiamo che nei Molluschi, come in moltissimi gruppi di Invertebrati ed in alcuni Anfibi, si verifica anche la riconnessine dei neuroni recisi, e la piena comprensione delle differenze del sistema nervoso di questi animali con quello dei Vertebrati superiori Mammiferi compresi e quindi dell’Uomo, ci potrebbe portare ad “indurre” la riconnessione neurale anche in questi.

Fig. 4. Arion rufus – Cortesia Foto di Gabriela Fink da Pixabay.

In questo senso, ho sviluppato un progetto di ricerca che sto realizzando nel mio laboratorio presso il Centro Ricerche S. Teresa dell’ENEA. Ero partito dai Molluschi terrestri polmonati, la comune Limaccia dei prati (Arion rufus), poi mi sono reso conto che gli studi effettuati sugli Echinodermi sono più promettenti. 

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