Carbone: il nuovo romanzo di Alessandro Tognon
“Carbone. Storia di un’anima errante”, il suggestivo romanzo d’esordio di Alessandro Tognon. «Berlino cominciava a incuriosirmi: sapevo di una città prima presuntuosa, poi sconfitta e umiliata, ferita e divisa e oggi risorta dalle sue polverose ceneri, con spazi inaspettati in attesa di spregiudicate speculazioni edilizie. Le parole di Pasolini davanti all’avanzare dei palazzoni di periferia […]
“Carbone. Storia di un’anima errante”, il suggestivo romanzo d’esordio di Alessandro Tognon.
«Berlino cominciava a incuriosirmi: sapevo di una città prima presuntuosa, poi sconfitta e umiliata, ferita e divisa e oggi risorta dalle sue polverose ceneri, con spazi inaspettati in attesa di spregiudicate speculazioni edilizie. Le parole di Pasolini davanti all’avanzare dei palazzoni di periferia romani, sarebbero state ancora utili per i berlinesi.
Un giorno quando tutto sarà ripulito, pensavo, arriverà il momento di cambiare città perché troppo ampio il divario tra il mio mondo interno, leso e cupo, con il luccichio di una città nuova e scintillante, truccata a dovere per accogliere il grande business del capitalismo»: Alessandro Tognon presenta il suo affascinante romanzo “Carbone.
Storia di un’anima errante”, in cui assistiamo al vagabondare di città in città, di esperienza in esperienza di Peter, un uomo tormentato, spezzato, confuso.
Il protagonista di quest’opera in sette atti divide la scena con l’altro personaggio principale della storia, la dimensione urbana, la quale diviene spesso specchio delle sue angosce, e a volte, invece, ne è così in contrasto che lui non si sente più a suo agio, e allora fugge via.
Peter ha vissuto un grande trauma quando era solo un bambino, e da quel momento una visione cupa e minacciosa ha tenuto in ostaggio il suo cervello: una nube oscura si espande nella mente e si trasferisce nella realtà paralizzandolo, e gettandolo in un opprimente stato di ansia; questa massa nera l’ha incontrata in quel doloroso evento capitato da bambino, e ha distrutto la sua serenità, il suo senso di famiglia, la prospettiva di un futuro luminoso.
È rimasto solo il nero carbone: un colore che non vuole più vedere intorno a lui, tanto che non riesce neanche a maneggiare gli oggetti di quella tonalità; l’oscurità di cui è preda Peter lo ha spinto a non fermarsi mai, a trasferirsi in varie città per ricominciare sempre da capo, nella illusoria speranza di trovare pace ai suoi tormenti.
E così da Bologna si è trasferito a Borgo Valsugana, e poi a Colonia, e poi ancora a Berlino, a Padova e infine in Val di Sella: sei luoghi in cui ha lasciato parti di sé e ha preso anche tanto, fino all’ultimo posto, il settimo, in cui termina la storia di Peter. Un luogo profondamente diverso dagli altri, che chiude il cerchio di un’esistenza vissuta sotto il peso del dolore, e che infine gli dona una sorta di pace, una leggerezza che gli permette di elevarsi al di sopra di quella nube straziante.
Casa editrice: Il Poligrafo
Collana: Poligrafie – voci, storie, narrazioni
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 88
Prezzo: 22,00 €
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