Parzival: Il Cavaliere del Graal
Il migliore ed efficace elemento della corte di re Artù è Parzival, il cavaliere del Graal. Parzival, noi amiamo chiamarlo con questo nome usato da Wolfram Von Eschenbach poiché ha un sapore più arcaico, più mitico. Lo stato di Parzival però corona tutta una serie di preparazioni e fasi che non si possono eludere. A nostro […]
Il migliore ed efficace elemento della corte di re Artù è Parzival, il cavaliere del Graal.
Parzival, noi amiamo chiamarlo con questo nome usato da Wolfram Von Eschenbach poiché ha un sapore più arcaico, più mitico. Lo stato di Parzival però corona tutta una serie di preparazioni e fasi che non si possono eludere. A nostro avviso queste tappe sono, quale primo livello, evidenziate da quello che definiamo lo stato “Don Chisciotte”.
Don Chisciotte ha già una coscienza scissa, si è già staccato dal livello fisico della realtà, aprendosi a quelle che in esoterismo vengono chiamate “sfere astrali”. Questa apertura, a primo acchito, non è armoniosa ma introduce nel viandante tutta una serie di forze e controforze che Don Chisciotte non riesce a controllare. Da qui, una evidente scissione nella sua psiche che lo rende assai folle agli occhi dei conoscenti.
Don Chisciotte combatte contro dei mulini a vento, contro il suo sistema di chakra velocizzati che ricordiamocelo, sono delle ruote eteriche in movimento, le quali introducono nel suo sistema le citate forze astrali. E’ un visionario, un utopico, con ideali fuori dalla norma, poco conosciuti e tanto meno apprezzati dal mondo.
Il tipo “Don Chisciotte” è però baciato dal fuoco della conoscenza e il suo massimo ideale è quello della cavalleria.
La dama idealizzata rappresenta per lui l’anima non ancora del tutto cosciente, che comunque ama sopra ogni cosa. Don Chisciotte è guidato comunque dal saggio Sancho Panza, rappresentante la coscienza superiore come Virgilio per Dante nella discesa negli inferi. Don Chisciotte è uno sfasato, seppur in possesso nell’animo di nobili elementi. E’ logico che questa fase preparatoria debba essere superata.
Il successivo passo per il nobile cavaliere è rappresentato dalla figura di Lancillotto, un’evoluzione quella di Don Chisciotte. Lancillotto partecipa coscientemente ad un cenacolo interiore spirituale, appartiene alla corte di Artù. Quando Don Chisciotte, dopo mille battaglie e mille viaggi, entra in contatto con un gruppo di cavalieri più maturi di lui, o con un maestro degno di tal nome, allora nasce come Lancillotto.
La sua vista interiore si affina tanto da divenire il miglior cavaliere della corte. Il suo stato egocentrico viene affinato ulteriormente, raggiungendo i limiti naturali di queste possibilità.
Pur essendo il miglior cavaliere della corte, il più ammirato e lodato, una grave colpa pesa su di lui: è infatti l’amante segreto di Ginevra che rappresenta, in quanto moglie di Artù, le forze di madre natura.
Questo aspetto poco consono per un nobile cavaliere, indica che “lo stato Lancillotto” è ancora ancorato alla terra, è ancora orizzontale seppur raffinato e con poche scorie come strascico. Lancillotto è la migliore dimostrazione di una coscienza egocentrica raffinata, possibile nell’ambito delle possibilità umane. Logico che una ulteriore fase deve essere conquistata ed esplorata: questa è quella di Parzival il cavaliere del Graal.
Nel racconto di Wolfram, Parzival nasce puro ed ha come padre un ottimo cavaliere. Deve formarsi poiché la sua purezza lo rende sì innocente ma inesperto del mondo e delle sue tentazioni. Dopo varie avventure, Parzival il cavaliere del Graal, riesce unico a raggiungere il sito della sacra coppa, realizzando quello che gli altri cavalieri della corte hanno solo tentato di portare a termine.
Lo stato di coscienza Parzival è quindi molto elevato ma è l’unico veramente degno della cavalleria. Attualmente, sotto l’influsso della nuova era dell’Acquario già iniziata, esistono al mondo numerosi individui dalla coscienza scissa come quella di Don Chisciotte.
Questi individui cercano qualcosa senza saper bene cosa, un “non so che” che non sia usuale, una via di uscita dalla prigione terrestre. Meno numerosi sono quelli che posseggono lo stato d’animo tipico di un Lancillotto, anche se molti sono chiamati ad incarnare lo stato di coscienza tipico del miglior cavaliere della corte. Pochi sono quelli in procinto di incarnare il principio Parzival cavaliere del Graal.
In effetti, facendo una comparazione con “La Divina Commedia”, la maggior parte dei cercatori stagna al livello dell’inferno; rarissimi sono quelli che stanno salendo la montagna del purgatorio, ed ancor più rari i pochissimi che hanno raggiunto lo stato del paradiso.
Questa suddivisione in tre fasi, si può anche paragonare alla triplice grande opera alchemica, la quale prevede la trasformazione del piombo inferiore egocentrico nell’oro dello spirito rivificato e reso attivo. Don Chisciotte deve quindi essere assorbito nello stato Lancillotto, per poi così esser trasformato in Parzival, il cavaliere del Graal.
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