Impossibile da Uccidere: un film europeo affascinante e complesso.
“Impossibile da Uccidere”, diretto da Nina Grosse, rappresenta un notevole esempio di ciò che il cinema tedesco contemporaneo ha da offrire. Il film è basato sul romanzo del 2016 “Ein Schlag ins Gesicht” (Un pugno in faccia) dello scrittore tedesco Franz Dobler. Quindi, si inserisce perfettamente nel genere crime, offrendo un’esperienza cinematografica coinvolgente che sfida le aspettative del pubblico.
Su Rai Play, con una durata di 1 ora e 30 minuti, la pellicola è un intrigante giallo che ci trascina in un mondo oscuro di segreti sepolti nel passato di una diva decaduta. In questo modo porta alla luce il lato più oscuro dell’industria dello spettacolo e dei meandri della criminalità.
Trama del film.
Simone Mankus è un’ex diva del mondo che ha raggiunto il successo tra gli anni ’60 e ’70, solo per precipitare nell’oblio a causa di una vita fatta di eccessi di ogni genere. Matrimoni andati male, scandali finiti nei tabloid, e abuso di droghe hanno caratterizzato la sua vita tumultuosa. Adesso, con il sostegno del figlio Jonas, Simone vorrebbe ritornare nel mondo dello spettacolo. È una donna tormentata dal passato e con molte ombre da nascondere.
Dall’altra parte, abbiamo Robert Fallner, un ex poliziotto che ha lasciato la divisa dopo essere stato coinvolto in una tragica situazione di legittima difesa che lo ha profondamente segnato. La sua vita è stata un costante lottare per trovare la redenzione per quel terribile evento. L’incontro tra Simone e Robert è il punto di partenza di una storia che si sviluppa in modo avvincente e coinvolgente.
Simone è minacciata da uno stalker ambiguo, e decide di rivolgersi a una società di guardie del corpo dove lavora Robert. Ed è proprio lui che inizia a proteggerla, ma il loro rapporto iniziale è tutto tranne che armonioso.
Cast della pellicola.
Nel film sono presenti attori davvero bravi ed espressivi: Iris Berben (Simone Mankus), Murathan Muslu (Robert Fallner) e Barnaby Metschurat (Jonas).
Un’ottima alchimia tra i due attori.
Nina Grosse, la regista di “Impossibile da Uccidere”, dimostra un incredibile talento nel portare lo spettatore in un complicato groviglio di impressioni e cupi collegamenti del passato. La sua abilità nell’incanalare il mistero e la suspense è evidente sin dalle prime scene del film. Grosse costruisce gradualmente la tensione, creando una narrazione avvincente che tiene gli spettatori con il fiato sospeso per l’intera durata del film.
Gran parte del merito va anche alle straordinarie interpretazioni di Iris Berben e Murathan Muslu nei ruoli di Simone e Robert. Berben dona a Simone una complessità straordinaria, portando alla luce la fragilità di una donna che, nonostante il suo passato glamour, è ora vulnerabile e terrorizzata. Muslu, d’altro canto, incarna perfettamente il tormento interiore di Robert, un uomo che cerca la redenzione per gli errori del passato. La chimica tra i due attori è palpabile, e le loro interazioni sullo schermo sono cariche di tensione ed emozione.
Un thriller appassionante.
“Impossibile da Uccidere” è un thriller dalle note poliziesche che regala un racconto trascinante, colmo di tensione e segreti. La pellicola, ambientata tra Germania e l’Austria, sfrutta in modo magistrale i suggestivi paesaggi europei per creare un’atmosfera di inquietudine e pericolo. La fotografia è sorprendentemente ben curata, con una palette di colori che si adatta perfettamente al tono del film, passando da tonalità calde e accoglienti a toni freddi e spettrali a seconda del momento della storia.
La colonna sonora, composta da un mix di brani originali e pezzi selezionati, aggiunge un ulteriore livello di profondità all’esperienza cinematografica. Le musiche sottolineano efficacemente le emozioni dei personaggi e amplificano la tensione nelle scene chiave. Ciò che rende “Impossibile da Uccidere” davvero intrigante è il modo in cui intreccia il presente e il passato dei suoi personaggi. Il film rivela gradualmente segreti sepolti nel passato di Simone, e il passato di Robert si svela a poco a poco, rivelando la sua lotta personale con le conseguenze della sua azione passata.
Questa narrazione stratificata aggiunge una profondità straordinaria alla trama e tiene gli spettatori impegnati nel cercare di collegare i punti e risolvere il mistero dello stalker. Il film affronta anche temi complessi come la fama, la colpa, la redenzione e il perdono. Esplora le conseguenze delle azioni passate e la possibilità di un nuovo inizio. Ciò che rende “Impossibile da Uccidere” ancora più coinvolgente è la domanda centrale: chi è lo stalker e quale oscuro segreto potrebbe nascondere?
Una narrazione piena di misteri.
“Impossibile da Uccidere” è un’opera cinematografica straordinaria che non dovrebbe essere trascurata dagli appassionati del cinema crime e dei thriller psicologici. La regista Nina Grosse ha creato un ottimo film che sfida le aspettative, condurre il pubblico attraverso una confusa trama piena di trepidazioni e misteriosi legami del passato. Le interpretazioni di Iris Berben e Murathan Muslu sono magnifiche, dando vita a personaggi complessi e affascinanti.
Il film offre una narrazione coinvolgente, una fotografia sorprendente e una colonna sonora ben curata. Attraverso il suo mix di suspense, mistero e dramma, “Impossibile da Uccidere” si distingue come un’opera cinematografica che merita di essere vista e discussa. Vedere questo film significa entrare in una narrazione singolare e stimolante che mette in luce il lato più oscuro del mondo dello spettacolo e dei misteri sepolti nel passato di una diva decaduta.
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