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Vanina Vincent: intervista all’artista del disco DIME DEVI

DIME DEVI incorona un salto verso nuovi orizzonti e diventa un ponte per Vanina Vincent.

“DIME DEVI” incorona un salto verso nuovi orizzonti e diventa un ponte per Vanina Vincent.

Il 20 Ottobre, per la Luna Piena, è uscito “DIME DEVI” un singolo molto sperimentale di Vanina Vincent. Registrato nel 2019 a Buenos Aires, doveva uscire nel 2020 ed essere la bonus track del disco BLOom di Vanina Vincent. Ma poi il mondo si è fermato ed è nato un progetto più ampio: il disco si è trasformato in singoli brani di Luna Piena (racchiusi poi in Full Power to Bloom) ognuno con la sua copertina d’artista originale ed ispirata.

“DIME DEVI” incorona un salto verso nuovi orizzonti e diventa un ponte per l’artista, verso nuove fusioni con l’elettronica. Ha un testo semplice, con un’impronta poetica che ti porta verso una leggerezza ritmata e ciclica data dalla base, anche essa minimale e quasi ipnotica. Un esperimento mantrico fluttuante senza tempo.

Vanina Vincent. La caratteristica peculiare della tua musica è una doppia natura, come doppie sono le tue origini. Nata a Buenos Aires ma cresciuta in Italia, unisci le sonorità di questi due diversi Paesi. Quali sono gli aspetti che riprendi di una e dell’altra cultura nella tua musica? 

Si, essendo bilingue mi piace ricercare la musicalità delle parole in entrambe le lingue. Lo spagnolo mi risulta più morbido e sensuale, l’italiano mi dà forza e determinazione, quindi gioco con questi elementi durante la stesura dei testi. Credo che ogni lingua abbia la sua aurea musicale da scoprire. La canzone d’autore italiana ha avuto un impatto forte nella mia formazione musicale mentre invece le influenze da oltremare le ritrovo nel rock nazionale argentino e nel tango, da cui deriva una certa visceralità interpretativa.

La scena indipendente ti deve molto, essendo organizzatrice di Voces de Luna, vuoi parlarci di più di questo progetto? 

Voces de Luna nasce dall’idea di coinvolgere artiste donne conosciute durante i miei viaggi in un evento unico, con l’intento di valorizzare la diversità e la creatività al femminile. La proposta comprende varie cantautrici che si alternano il palco nella stessa serata creando uno spettacolo ricco e vario, ognuna con stile e composizioni proprie ed originali, ma anche pittrici, fotografe, attrici che condividono la loro arte con esposizioni ed interventi vari.

Si crea un atmosfera di creatività che coinvolge, ispira e incuriosisce. Un’ esperienza da provare assolutamente, sia per le artiste che per il pubblico. L’ultimo Voces de Luna è stato nel 2019 a Buenos Aires con un palco centrale e il pubblico tutto intorno disposto in cerchio, è stata una serata magica! (su Spotify puoi ascoltare la playlist di Voces de Luna

Il tuo singolo Dime Devi rimanda a una visione ottimistica della vita in cui è l’entusiasmo a fare da padrone. Da cosa nasce? Cosa lo ha ispirato?

Dime Devi è un brano che invita a riflettere e trasmette molta carica. Esorta a respirare, cantare, cambiare, sorridere, ballare.. ho usato verbi che invitano al movimento, che ti trasportano verso la tua forza. Quasi come un inno ipnotico che fluttua senza tempo e si diffonde per l’eternità. Devi è una parola in sanscrito che significa “colei che risplende”. E’ un invocazione della parte luminosa in ognuno di noi.

Avendo girato il mondo, avrai conosciuto tantissime sonorità e sarai entrata a contatto con molti artisti, quali ti hanno maggiormente influenzato? Quali sono i tuoi artisti preferiti? 

Ho vissuto per alcuni anni a Siviglia e sento che ho assorbito quelle sonorità particolari un po’ flamenche dalla canzone d’autore spagnola. Musicalmente mi percepisco come una miscellanza che neanche riesco bene a districare. Ascolto Lhasa de Sela se sono malinconica, Agnes Obel se voglio leggerezza, Muerdo se cerco allegria, Awa Ly se voglio ballare, Alice Phoebe Lou se voglio sognare, musica indiana per rilassarmi, musica classica per stimolarmi

Il tuo singolo parla di “scoprire lo sconosciuto”. Cosa intendevi con questo? È una scoperta letterale ovvero di luoghi, persone e cose ignote o è da intendersi spiritualmente? 

Movimento e cambiamento sono insiti in quell’ invito: “vai e scopri lo sconosciuto!”. Nella mia esperienza personale ho visto che cambiare luoghi e persone ti azzera, ti rinnova e ti porta a scoprire interiormente nuove sfumature di te. Per me è come un mantra, me lo ripeto ogni volta che cambio città e mi immergo in una nuova ed imprevedibile avventura.

Il riferimento alla danza che fai nel brano rimanda alla musica argentina, da sempre legata al ritmo e al movimento. Qual sarà la tua “prossima danza”? Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

La danza è un potente mezzo creativo e di connessione con noi stessi. Adoro ballare, sciogliere e liberare il corpo. In questa danza infinita che è la vita. Sto lavorando al nuovo EP che uscirà in primavera 2022 con 5 nuovi brani freschi e solari. Poesia e introspezione sempre al servizio, con un tocco di elettronica e nuove sonorità.

< Alma viajera siempre mutando! > 

Grazie!

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Renata Candioto

rcandioto

Sono diplomata in sceneggiatura alla Roma Film Academy (ex Nuct) di Cinecittà a Roma. Amo il cinema e il teatro. Mi piace definirmi scrittrice, forse perché adoro la letteratura e scrivo da quando sono ragazzina. Sono curiosa del mondo che mi circonda e mi lascio guidare dalle mie emozioni. La mia filosofia è "La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”.

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