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Art market globale: nell’online cerca un’ancora di salvezza

L'art market globale nel periodo del Coronavirus cerca nell'online un'ancora di salvezza!

L’art market globale nel periodo del Coronavirus cerca nell’online un’ancora di salvezza!

E’ in verità da vent’anni che si sta incrementando sempre più il “servizio” telematico che sostiene il Mercato dell’Arte, in particolare ma non solo, rispetto alle aste (tradizionali e online).

Tutte le case d’asta si sono dotate da tempo di sofisticati siti propri con calendari, informazioni dettagliate sui lotti (con tanto di ingrandimenti delle immagini di estrema precisione) e aste in diretta in cui si può intervenire anche, e sempre più spesso solo, con offerte online.

Il Coronavirus ha giocoforza imposto una moltiplicazione delle aste online (nonché delle aste cosiddette ibride, che condensano i singoli Dipartimenti per periodo di produzione artistica e altri Comparti come il Design e la Automobili), sebbene il fatturato perso in modo drammatico dalle aste “in presenza” non sia nel modo più assoluto integrarlo con l’aumento delle sessioni tenutesi online nel corso del 2020.

Anche vari operatori specializzati quali fornitori di servizi ancillari al Settore dell’At Market hanno da tempo creato piattaforme operative e informative free e a pagamento con banche dati ricchissime, come Art Price o Art Net (che opera a suo volta anche bandendo aste online) e Gallerie importanti si sono specializzate sull’esposizione collaterale o esclusiva online, una fra tutte queste ultime, la Saatchi Gallery online.

Nel dettaglio, il mercato dell’arte online ha raggiunto un livello stimato di circa $ 6 miliardi nel 2019, rappresentando attorno al 9% del valore delle vendite globali. Le vendite online hanno mantenuto il ritmo dell’anno precedente nelle principali case d’asta, mentre  le case d’asta di secondo livello hanno registrato un incremento di fatturato ben superiore, in gran parte prodotto su piattaforme di terze parti.

Tendenza stabile rispetto al 2018 per i dealers, quando hanno riferito di aver realizzato il 6% delle loro vendite totali online, rappresentante una quota a sua volta stabile nel 2017. Circa la metà (il 52%) di questa tipologia di acquirenti ha rappresentato nuova clientela, in aumento del 7% rispetto al 2018.

Il consuntivo del 2020 dell’Art Market globale online sarà invece tutt’altra cosa sia in termini di numero di Sessioni tenute che di fatturato: ad oggi si può tranquillamente asserire che si tratterà di un incremento triple digit. Che si tratti di una svolta epocale o l’espressione di una congiuntura saranno gli anni a dimostralo, in un settore dove la “fisicità” permane assolutamente pregnante.

Non di meno, deporre positivamente sulle potenzialità dell’Art Market online è peraltro un dato che rinviene come dato non poco significativo dal recente passato. Sulla base di un’indagine di Art Economics sui principali cinque mercati nazionali nel 2018, il 93% di collezionisti “High Net Worth Millennials” ha riferito di aver comprato opere d’arte o oggetti da una piattaforma online,  percentuale assai superiore rispetto alla maggior parte dei “baby boomers” che raramente avevano comprato arte online prima d’ora.

Ad integrazione di questi elementi, appare in ogni caso ghiotta l’opportunità di sfruttare questo momento complesso, in cui il Mercato dell’Arte mondiale ha comunque perso il 40% di fatturato rispetto al 2019, per una  strutturazione sempre più istituzionalizzata (peraltro già oggi portata avanti in sessioni molto importanti da parte di principali case d’asta) di un apparato formale di validazione dell’autenticità di beni particolari come le opere d’arte circa le quali, come noto, giuridicamente “il possesso vale titolo” valido erga omnes, che trova nella Blockchain una più che verosimile forma di realizzazione.

Ecco, probabilmente, sarà questa la svolta che, quando verrà intrapresa con forza da tutto il mercato, gli imprimerà nuove energie.

Leggi anche: Art Market Globale: primo Semestre 2020

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Paolo Turati

Laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino nel 1982 dopo aver conseguito il Diploma al Liceo Scientifico salesiano Valsalice di Torino, l’imprenditore ed Economista Paolo Turati, Docente a contratto e Referente del Corso di Economia degli Investimenti “Investire” presso la Scuola di Studi Superiori dell’Università Torino per gli A.A. 2016-17 e 2017-18, è dal 2019 parimenti Docente nonché Presidente del Comitato scientifico presso la Saa-School of Management dell’Università di Torino dell’Executive Master di Wealth Management. Classe 1958, sposato con due figli, già Procuratore generale di Agente di Cambio sulla Piazza di Torino, è stato per anni titolare e Amministratore apicale di Società di capitali finanziarie e operanti nella Commissione in titoli e valori. E’ autore di numerose opere saggistiche e narrative edite, diffusamente accreditate in Italia ed all’estero presso numerose Istituzioni ( fra cui il Rijsksmuseum di Amsterdam, la Biblioteca Max Planck di Monaco di Baviera, la New York Public Library, L'Università di Heidelberg, l'Accademia di Brera a Milano, Palazzo Grassi a Venezia), nonché editorialista su testate nazionali, giornalista pubblicista, conferenziere e già per anni titolare di spazi televisivi regionali in rubriche settimanali economico-finanziarie specificamente incentrate sulla tutela del Risparmio. Esperto di Art Market internazionale e Coordinatore del Dipartimento Arte, Diritto e Mercato di “Fidartis-Multi family office”, è altresì da 15 anni Membro del Consiglio Direttivo e responsabile del Settore “Economia, Finanza, Banche e Assicurazioni” di Acp-Federata nazionale Movimento Consumatori, nonché Consigliere di Amministrazione della Fondazione per l’Architettura. Appassionato pianista, nutre grande interesse per il fenomeno del Collezionismo e per la ricerca storiografica e vanta trascorsi agonistici con ranking a livello di punteggio nazionale nello Sci alpino nonché una lunga pratica agonistica nel Ciclismo su strada e nel Motociclismo fuoristrada.

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