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Art Market Globale: primo Semestre 2020

Art Market Globale: bandiere a mezz’asta nel Primo Semestre 2020

Art Market Globale: bandiere a mezz’asta nel Primo Semestre 2020

Nonostante l’enorme aumento delle aste online registrato nel 2020 dalle tre “Majors” occidentali (Christie’s, Sotheby’s e Phillips), l’attuale problema delle case d’asta che si ripete, peggiorato a causa del blocco da Covid-19, una tendenza già registrata nell’anno precedente è il terribile calo delle entrate.

Dopo un 2019 che si era chiuso, per il mercato globale delle aste d’arte, con un -17% rispetto al 2018, il primo trimestre del 2020 ha registrato un vero crollo del fatturato delle principali case d’asta. Le vendite totali di Christie’s, Sotheby’s e Phillips, da gennaio a marzo, sono infatti diminuite del 40%, passando da 1,4 miliardi di dollari nello stesso periodo del 2019 a 800 milioni quest’anno.

Si è giunti nel 2020 al più basso livello dal 2007.

L’arrivo del Covid-19 ha sicuramente contribuito a minare la fiducia nel mercato tra i collezionisti, ma il calo delle entrate non può essere attribuito solo alla chiusura delle aste in Europa e negli Stati Uniti perché in realtà stava già avvenendo prima di metà marzo.

Le aste online non sono attualmente in grado di competere con aste dal vivo. A maggio, si è visto che tutte le aste di Christie’s, Sotheby’s e Phillips erano solo online, nonostante un aumento medio del fatturato delle stesse aste online, rispetto a prima, del 100% (da 1 a 2 milioni), i ricavi sono stati di soli 82 milioni di dollari contro 2,8 miliardi nello stesso mese dell’anno precedente.

Si può ragionevolmente stimare che le vendite private promosse dalle case d’aste abbiano migliorato la situazione generale del fatturato, ma si tratta certamente di numeri minimi rispetto alla situazione dell’anno precedente. Negli ultimi periodi del secondo trimestre del 2020 le aste online hanno rappresentato quasi la metà degli eventi, ma solo poco più del 5% del fatturato, il che evidenzia il fatto che il problema di sostituire le aste dal vivo con aste online non si rivela attualmente un soluzione del problema.

Da qui il disperato bisogno dei tre “Majors” di tornare alle aste tradizionali o almeno ibride, come quelle di Sotheby’s alla fine di giugno e quelle di Christie’s (in particolare “One”) all’inizio di luglio (che hanno ciascuna fatturato di circa 400 milioni) e quelli di Phillips (con il 100% dei lotti venduti nella vendita serale, realizzata sui 50 milioni), i cui 3 o 4 lotti principali (spesso garantiti da terzi o dalle stesse case d’asta) che si sono comportati bene, come il Trittico di Bacon di Sotheby’s a 84 milioni e l’Arc de Triomphe di Magritte (nell’immagine) a oltre 20 milioni di Christie’s, che rappresenta da solo circa la metà del fatturato dell’asta.

D’altra parte, attualmente, l’1% dei migliori artisti trattati nell’asta (coloro che realizzano oltre 1 milione per lotto) crea metà del fatturato globale. Solo Monet e Picasso generano oltre il 15% del fatturato rispettivamente di Impressionismo e Moderno e dei ventunesimi artisti del dopoguerra il 40% delle vendite totali del settore (anche il 60% in Impressionismo e Moderno).

Sempre più spesso, per mettere in evidenza impressionanti fatturati, le case d’asta fanno aste che vanno dall’impressionismo al contemporaneo ed è chiaro che i vari dipartimenti saranno sempre più uniti l’uno all’altro, ovviamente riducendo posti di lavoro e costi.

Leggi anche: Art Market 2019: le nuove frontiere

Paolo Turati

Laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino nel 1982 dopo aver conseguito il Diploma al Liceo Scientifico salesiano Valsalice di Torino, l’imprenditore ed Economista Paolo Turati, Docente a contratto e Referente del Corso di Economia degli Investimenti “Investire” presso la Scuola di Studi Superiori dell’Università Torino per gli A.A. 2016-17 e 2017-18, è dal 2019 parimenti Docente nonché Presidente del Comitato scientifico presso la Saa-School of Management dell’Università di Torino dell’Executive Master di Wealth Management. Classe 1958, sposato con due figli, già Procuratore generale di Agente di Cambio sulla Piazza di Torino, è stato per anni titolare e Amministratore apicale di Società di capitali finanziarie e operanti nella Commissione in titoli e valori. E’ autore di numerose opere saggistiche e narrative edite, diffusamente accreditate in Italia ed all’estero presso numerose Istituzioni ( fra cui il Rijsksmuseum di Amsterdam, la Biblioteca Max Planck di Monaco di Baviera, la New York Public Library, L'Università di Heidelberg, l'Accademia di Brera a Milano, Palazzo Grassi a Venezia), nonché editorialista su testate nazionali, giornalista pubblicista, conferenziere e già per anni titolare di spazi televisivi regionali in rubriche settimanali economico-finanziarie specificamente incentrate sulla tutela del Risparmio. Esperto di Art Market internazionale e Coordinatore del Dipartimento Arte, Diritto e Mercato di “Fidartis-Multi family office”, è altresì da 15 anni Membro del Consiglio Direttivo e responsabile del Settore “Economia, Finanza, Banche e Assicurazioni” di Acp-Federata nazionale Movimento Consumatori, nonché Consigliere di Amministrazione della Fondazione per l’Architettura. Appassionato pianista, nutre grande interesse per il fenomeno del Collezionismo e per la ricerca storiografica e vanta trascorsi agonistici con ranking a livello di punteggio nazionale nello Sci alpino nonché una lunga pratica agonistica nel Ciclismo su strada e nel Motociclismo fuoristrada.

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