I sogni non fanno rumore: intervista all’autrice del romanzo Roberta Dieci.
Roberta Dieci (Modena, 1982) è laureata in Filologia, Letteratura e Tradizione Classica e in Linguistica italiana e civiltà letterarie. È un’insegnante e calciatrice, oltre che scrittrice. Pubblica il suo romanzo d’esordio “I sogni non fanno rumore” per la casa editrice Bookabook.
«Di cosa tratta il tuo romanzo d’esordio I sogni non fanno rumore?».

La vicenda ruota intorno al campionato di una squadra di calcetto femminile e affronta le tematiche dell’amore, dell’amicizia, ma anche del dolore. Ritmata dalle partite e dagli esami all’università, Giulia scoprirà quanto la vita sia imprevedibile e l’amore dolceamaro.
«Giulia è una protagonista rabbiosa ma anche tenera, combattiva ma anche preda delle sue debolezze. Ci racconti di lei?».
É una giovane donna impulsiva e determinata, sa quello che vuole e non accetta di essere preda degli eventi, per questo spesso esplode in atteggiamenti o commenti che si pente (sempre troppo tardi!) di aver fatto o detto. Sa anche amare con grande passione ed è un’amica sincera e leale. Indossa con eleganza e facilità tanto i tacchi a spillo, quanto le scarpe da calcetto, ama la tecnologia e i libri antichi e vive sempre in bilico tra sogno e realtà.
«Nel romanzo I sogni non fanno rumore proponi un’interessante comparazione tra il calcio e l’amore. La protagonista Giulia afferma: “[…] avevo realizzato che il calcetto era la più grande metafora dell’amore che io conoscessi. Come l’amore, infatti, scatena stati d’animo contrastanti quando conduce alla folle gioia o trascina negli abissi della delusione; come l’amore è stretto compagno della Fortuna: quasi sempre, infatti, non basta solo fare le mosse giuste per vincere perché in un attimo tutto può cambiare”.
Ci racconti della tua passione per il calcio? Come si inserisce all’interno della tua opera?».
Il calcio mi ha sempre attirato, proprio perché veniva considerato uno sport “non adatto” alle ragazze; per fortuna ora le cose stanno cambiando e lo dimostra il crescente interesse nei confronti dei mondiali di calcio femminile che si disputeranno quest’estate in Francia per i quali la nazionale italiana si è qualificata.
Quando frequentavo le superiori io, però, non era così e ricordo bene le difficoltà per trovare una squadra di calcio femminile non troppo lontana da casa e che si allenasse in orari compatibili con la scuola.
Il calcetto nel romanzo rappresenta esattamente questo: sfida ai preconcetti, orgoglio femminile, eleganza e aggressività sul campo da gioco come nella vita reale, ma non solo: questo sport mi ha anche insegnato che nella vita (e in amore) a volte è il caso a decidere per noi e a vanificare tutti i nostri sforzi, ma non per questo bisogna smettere di allenarsi e di lottare perché la cosa più importante è la passione e la determinazione con cui si affronta una sfida, e se anche il destino è avverso dobbiamo pensare che siamo più testardi di lui e non molleremo mai! É la passione il vero ‘sale’ della vita.
«Dalla dedica del tuo romanzo: “A tutti quei pazzi che non si rassegnano a lasciare andare le persone che hanno infinitamente amato”. Ci spieghi qual è il suo significato per te?».
Tutti noi abbiamo nel cuore una persona cara che non dimenticheremo mai e credo che sia importante tenerla sempre con noi, ricordandola e parlandone. Nel romanzo il personaggio chiave in questo senso è il nonno di Giulia, che ho tratteggiato secondo l’immagine di mio nonno Giuseppe, per cercare di ‘eternarlo’ nelle pagine del mio romanzo.
«Da I sogni non fanno rumore è stato tratto un cortometraggio scritto e realizzato da Francesco Folloni. Ci racconti di questa esperienza?».
Francesco Folloni è un giornalista e un bravissimo scrittore, ma anche un fan del mio romanzo; è stata sua l’idea di realizzare un cortometraggio-intervista ispirato alla storia de ‘I sogni non fanno rumore’: lo riteneva, infatti, ‘molto cinematografico’. É stata un’esperienza davvero arricchente anche perché mi ha mostrato la mia stessa opera sotto una nuova luce.
«Quali autori e opere hanno influenzato il tuo percorso di scrittrice?».
Domanda davvero molto difficile, nel senso che fatico a citarne solo alcuni. Amo leggere testi di vario genere: romanzi d’amore, trattati filosofici, romanzi fantasy, libri gialli, racconti horror, fumetti, classici e non… tutti hanno lasciato una traccia più o meno profonda nella mia scrittura. Certamente, però, la letteratura greco-romana occupa un posto particolare nel mio cuore (anche per deformazione professionale!).
«So che è in uscita un nuovo romanzo. Puoi darci qualche anticipazione?».
Certo, il romanzo si intitola “LOTUS. Le anime di Aoroa”: i protagonisti sono un po’ più giovani di quelli de ‘I sogni non fanno rumore’: frequentano, infatti, il triennio di un liceo di Verona. Le tematiche in comune con il mio precedente romanzo sono tante: l’amore, lo sport (stavolta l’atletica leggera) e la letteratura antica sono il filo conduttore anche di questo secondo lavoro, ma non solo.
Come ne “I sogni non fanno rumore” c’è un colpo di scena circa a tre-quarti della storia che stravolge il punto di vista del lettore e da quel momento il testo diventa un’enorme metafora dell’amore: la protagonista sarà infatti letteralmente scissa tra due mondi, in un fragile equilibrio tra amore razionale e amore passionale, tra apollineo e dionisiaco.
Titolo: I sogni non fanno rumore
Autore: Roberta Dieci
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Bookabook
Pagine: 218
Prezzo: 14€
Codice ISBN: 9788899557478
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