Le Nozze Alchemiche di Cristiano Rosacroce
I testi principali della confraternita storica della Rosacroce. I testi principali della confraternita storica della Rosacroce sono tre: “La Fama Fraternitatis”, “La Confessio” e “Le Nozze alchemiche di Cristiano Rosacroce”. Questi tre libri sono le fondamenta del movimento rosacrociano. Tutti i gruppi che si dicono essere discendenti dalla fraternità, poggiano i loro studi su queste […]
I testi principali della confraternita storica della Rosacroce.
I testi principali della confraternita storica della Rosacroce sono tre: “La Fama Fraternitatis”, “La Confessio” e “Le Nozze alchemiche di Cristiano Rosacroce”. Questi tre libri sono le fondamenta del movimento rosacrociano. Tutti i gruppi che si dicono essere discendenti dalla fraternità, poggiano i loro studi su queste pubblicazioni.
Attualmente nel mondo esiste una miriade di associazioni che si nominano “Rosacroce”. Ufficialmente sono tre le associazioni più seguite, quindi di diritto aventi ereditato direttamente il patrimonio spirituale della Rosacroce del seicento. Il “LECTORIUM ROSICRUCIANUM”, l’“A.M.O.R.C.” (antico e mistico ordine della Rosacroce) e l’associazione rosacrociana di “OCEAN SIDE”, che si rifà agli insegnamenti di MAX HEINDEL.
Se i primi due libri dei tre citati sono più teorici e filosofici, “Le Nozze Alchemiche” è un vero è proprio manuale operativo a primo acchito enigmatico e nebuloso.
Nelle allegorie presenti, si indica tutta la fase complessa della trasmutazione dell’io plumbeo inferiore nell’oro spirituale nuovamente attivo e brillante. “Le Nozze Alchemiche“, in un primo momento, sembrano essere quelle tra il re (lo spirito) e la regina (l’anima) ma ad un attento esame, secondo le indicazioni dello gnostico ermetico Jan van Rijckenborgh, partecipa a questa festa anche la personalità.
Verso la fine del racconto infatti, il re rinato dopo esser uscito in modo alchemico dai corpi decapitati di tre coppie regali, si rivolge verso Cristiano Rosacroce, chiamandolo “Padre”. Le nozze alchemiche si compiono quindi tra il corpo, l’anima e lo spirito.
Il ruolo del “corpo” di Cristiano Rosacroce è fondamentale.
E’ importante sottolineare che Cristiano Rosacroce prima di essere ammesso al processo delle nozze, subisce una prova preliminare ma fondamentale; una pesatura su di una bilancia che possiede sette pesi. Il sette è il numero dello spirito santo e tale pesatura sta ad indicare che, se il candidato non è in armonia con le leggi superiori di detto spirito, allora non è maturo per il processo alchemico delle nozze.
Prima dell’invito a tale processo, Cristiano Rosacroce si prepara scrupolosamente all’evento per sette anni, indicando con ciò uno stato completo di preparazione preliminare che non si può eludere. Il processo delle “Nozze Alchemiche di Cristiano Rosacroce” si svolge in una torre su di un isola governata da un vegliardo sopranominato “Atlante”.
Sottolineiamo il fatto che è fondamentale la personalità terrestre in questo processo: generalmente in ambiente esoterico, religioso e spirituale, si demonizza l’io, considerandolo come il fattore più negativo presente nell’essere umano. Questo risulta vero se “l’io”, rimane “l’io egocentrico di sempre”, con le sue caratteristiche note a tutti. Se questo “io”, deluso dal suo operare, stanco di essere un fattore che isola nei rapporti invece che armonizzarli, allora diviene la base umile della rinascita alchemica conosciuta come “Le Nozze Alchemiche di Cristiano Rosacroce”.
Dal momento della nascita l’essere umano riceve, oltre la particella spirituale latente e non espressa, solo il suo “io”. Questo deve divenire, attraverso l’umiltà della purificazione, il tempio perfetto dello spirito. Per collegarsi, dopo l’adeguata purificazione preliminare, alle forze di fuoco dello spirito, necessita del fattore “anima”, che deve fare da ponte tra i due. Ovviamente, la purificazione deve essere attuata anche e soprattutto “nell’anima naturale” poiché dalla nascita, questa, per eredità karmica, presenta molte “passioni egocentriche” che fanno da ostacolo alla comunicazione dello spirito.
L’uomo medio possiede solo un corpo attivo, con un’anima e lo spirito addormentati.
Molte persone nei sentieri delle varie ricerche culturali, possiedono un’anima attiva, seppur ancora non completamente desta. Pochissimi al mondo hanno in sé il fuoco dello spirito attivo. Scopo delle nozze alchemiche è quindi quello di insufflare nel corpo purificato senza più traccia di egocentrismo, la forza elevatissima dello spirito, tramite la mediazione dell’anima immortale rinata.
Quando questi tre sono perfettamente uniti, allora come detto da Cristiano Rosacroce alla fine del libro, si può affermare che “la somma del nostro sapere è che non sappiamo niente!”
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